(1) Trovandomi nel solito mio stato e non venendo il mio adorabile Gesù, me ne stavo tutta afflitta e un po’ impensierita sul perché non ci veniva. Onde dopo molto aspettare e riaspettare è venuto, e vedendolo che dalle mani sgorgava sangue, l’ho pregato che dalla mano sinistra versasse il sangue sopra del mondo, a pro dei peccatori che stavano per morire ed in pericolo di perdersi, e dalla mano destra che versasse il suo sangue sopra il purgatorio; e Lui, benignamente ascoltandomi, si è scosso ed ha versato sangue sopra d’una parte e dell’altra. Dopo ciò mi ha detto:
(2) “Figlia mia, nelle anime interne non ci può stare la turbazione, e se vi entra è perché si esce fuori di sé stessa, e facendo così, è fare da carnefice a sé stessa, perché uscendo fuori di sé stessa s’appiglia a tante cose che ne riguarda, e che non sono Dio, e delle volte neppure cose che riguardano il vero bene dell’anima, onde ritornando in sé stessa e portando cose che le sono estranee, si strazia da sé stessa, ed con ciò viene ad infermare sé stessa e la grazia. Perciò, stati sempre in te stessa e starai sempre calma”.
(3) Chi può dire come comprendevo con chiarezza e come trovavo la verità in queste parole di Gesù? Ah! Signore, se vi benignate d’ammaestrarmi, datemi grazia di profittare dei vostri santi ammaestramenti, altrimenti tutto sarà per mia condanna.