(1) Continuando a starmi amareggiata, il mio adorabile Gesù, avendo di me compassione è venuto e pareva che mi sostenesse tra le sue braccia. Poi, trasportandomi fuori di me stessa, vedevo che vi regnava un profondo silenzio, una mestizia, un lutto da per ogni dove. Era tanta l’impressione che faceva sull’animo nel vedere in quel modo le gente, che si provava una stretta di cuore. Allora il benedetto Gesù, tirandomi come in disparte mi ha detto:
(2) “Figlia mia, allontaniamo per poco ciò che ci affligge e ristoriamoci a vicenda”.
(3) Mentre ciò diceva, ha cominciato a carezzarmi e baciarmi, ma era tanta la confusione mia, che non ardivo di rendergli i baci e le carezze, e Lui ha soggiunto:
(4) “Come! Io ristoro te coi baci e con le carezze, e tu non vuoi ristorare Me col rendermi i tuoi baci e le tue carezze?”
(5) Così mi sono sentita fiducia di rendergli la pariglia; e mentre ciò facevo, mi è scomparso.