(1) Continua lo stesso stato e forse anche peggio, sebbene faccio quanto posso a starmi quieta senza turbarmi, perché così vuole l’ubbidienza, ma con tutto ciò non lascio di sentirne il peso dell’abbandono che mi preme e giunge fino a schiacciarmi. Oh! Dio, che stato è codesto? Ditemi almeno dove vi ho offeso? Quale ne è la causa? Ah! Signore, se volete continuare in questo modo, credo che non potrò aver più resistenza!
(2) Onde, quando appena si è fatto vedere, mettendomi una mano sotto il mento in atto di compatirmi, mi ha detto:
(3) “Povera figlia, come ti sei ridotta!”
(4) E facendomi parte delle sue pene, come lampo è scomparso, lasciandomi più afflitta di prima, come se non fosse venuto; anzi, mi sento come se non fosse venuto da tanto tempo, e vi provo tale afflizione, che vivo, ed il mio vivere è un continuo agonizzare. Ah! Signore, porgetemi aiuto e non mi lasciate in abbandono, sebbene lo merito.