(1) Trovandomi nello stesso mio stato, anzi, con un poco di timore per una cosa che non è necessario qui dirla, il mio dolce Gesù nel venire mi ha detto:
(2) E sono i vasi sacri, ed è necessario di tanto in tanto spolverarli; i vostri corpi sono tanti vasi sacri, in cui vi faccio la mia dimora, perciò è necessario che vi faccia di tanto in tanto delle spolveratine, cioè, che li visiti con qualche tribolazione, per fare che Io vi stia con più decoro. Perciò stati calma”.
(3) Dopo ciò, avendo fatto la comunione ed avendomi rinnovato i dolori della crocifissione, ha soggiunto:
(4) “Figlia mia, quanto è preziosa la croce! Vedi un po’: Il sacramento del mio corpo nel darsi all’anima, la unisce con Me, la tramuta fino a diventare una stessa cosa con Me, ma col consumarsi delle specie si disunisce l’unione realmente contratta; ma la croce no, vi prende Iddio e l’unisce con l’anima per sempre, e con maggiore sicurezza lei si pone come suggello. Dunque, la croce suggella Iddio nell’anima, in modo che non c’è mai separazione tra Dio e l’anima crocifissa”.