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Messaggio del 2 dicembre 2018:Cari figli, quando venite a me come Madre con cuore puro e aperto, sappiate che vi ascolto, vi incoraggio, vi consolo e soprattutto intercedo per voi presso mio Figlio. So che volete avere una fede forte ed esprimerla nel modo giusto. Quello che mio Figlio vi chiede è una fede sincera, forte e profonda. Allora ogni modo in cui la esprimete è valido. La fede è un meraviglioso mistero che si custodisce nel cuore. Essa sta tra il Padre Celeste e tutti i suoi figli. La si riconosce dai frutti e dall’amore che si ha verso tutte le creature di Dio. Apostoli del mio amore, figli miei, abbiate fiducia in mio Figlio! Aiutate a far sì che tutti i miei figli conoscano il suo amore. Voi siete la mia speranza, voi che cercate di amare sinceramente mio Figlio. In nome dell’amore, per la vostra salvezza, secondo la volontà del Padre Celeste e per mezzo di mio Figlio, sono qui in mezzo a voi. Apostoli del mio amore, con la preghiera ed il sacrificio i vostri cuori siano illuminati dall’amore e dalla luce di mio Figlio. Quella luce e quell’amore illumini tutti coloro che incontrate e li riporti a mio Figlio! Io sono con voi. In modo particolare sono con i vostri pastori: col mio amore materno li illumino e li incoraggio, affinché, con le mani benedette da mio Figlio, benedicano il mondo intero. Vi ringrazio!

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Una delle più grandi misericordie di Gesù Cristo è il Sacramento della confessione. Guai per noi se Gesù avesse detto: «Io vi fo dono del battesimo, vi cancello il peccato originale ed attuale se lo avete, vi costituisco eredi del mio regno; ma pretendo che vi conserviate innocenti sino alla fine della vita. Se mai qualcuno avesse l'ardimento di macchiarsi di grave colpa, sappia che per lui non vi sarà più speranza di salute.» Gesù avrebbe potuto parlare così, e tuttavia grande sarebbe stata la sua misericordia per averci data la grazia del santo battesimo. Ma conoscendo la nostra debolezza e sapendo che dopo il battesimo molti avrebbero gravemente peccato, stabilì un altro Sacramento, pel cui mezzo potessimo ricuperare la sua divina grazia, il diritto e la speranza del Paradiso. Diede pertanto ai suoi ministri la potestà di perdonare in suo nome i peccati: quorum remiseritis peccata remittuntur eis, e ordinò di perdonare non solamente sette volte, come gli domandava s. Pietro, ma fino a settanta volte sette: usque ad septuagies septies, cioè a dire tutte le volte che il peccatore pentito avesse confessate le sue colpe. ...
Il Papa ha proclamato santo l’indiano "Lazzaro" Devasahayam. La sua conversione scatenò polemiche e un omicidio senza scrupoli
I Padri della Chiesa ci hanno lasciato una lettura essenzialmente “cristologica” della parabola del Buon Samaritano, che raffigura Gesù, vero Dio e vero uomo, che viene in soccorso della nostra umanità. Tra le tante opere d’arte che raffigurano questa parabola, di grande interesse è un dipinto di Luca Giordano.