MaM
Messaggio del 2 giugno 2014:Cari figli, vi invito tutti e vi accetto come miei figli. Prego affinché mi accettiate e mi amiate come Madre. Ho unito tutti voi nel mio Cuore, sono scesa in mezzo a voi e vi benedico tutti. Io so che voi desiderate da me conforto e speranza, perché vi amo e intercedo per voi. Vi chiedo di essere in unione con Me in mio Figlio e di essere miei apostoli. Per poter far questo, nuovamente vi invito ad amare. Non esiste amore senza preghiera, non esiste preghiera senza perdono, perché l’amore è la preghiera, il perdono è l’amore. Figli miei, Dio vi ha creato per amare e voi amate per poter perdonare. Ogni preghiera che viene dall’amore, vi unisce a mio Figlio e allo Spirito Santo e lo Spirito Santo vi illumina e vi rende miei apostoli, apostoli i quali, tutto ciò che faranno, lo faranno nel nome del Signore. Coloro che pregheranno con le loro opere e non solo con le parole, perché amano mio Figlio e comprendono la strada della verità che conduce alla vita eterna. Pregate per i vostri pastori affinché possano sempre, con cuore puro, guidarvi sulla strada della verità e dell’amore, la strada di mio Figlio. Vi ringrazio.

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Vangelo Gv 20, 19-23: Come il Padre ha mandato me anch’io mando voi
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Máire Lea-Wilson, 30 anni, scoprì che il figlio in grembo aveva la sindrome di Down e «la prima cosa di cui volevano parlare (in ospedale) era se volessi abortire. All’epoca ero incinta di 34 settimane». L'amore per il figlio l’ha spinta ad adire le vie legali per chiedere giustizia per i centinaia di bambini uccisi perché malati e discriminati rispetto ai sani. Scegliendo di fare come Davide con Golia e giocando in attacco.
Roma, seduta del consiglio comunale. Marco Palumbo, consigliere del Pd, collegato da remoto, si produce in un doppio bestemmione. La ragazza che traduce nel linguaggio dei segni si mette una mano alla bocca, angosciata. L’ufficio di presidenza riprende Palumbo, e lui poi prova a scusarsi, senza riuscirci pienamente.