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Messaggio del 2 aprile 2016:Cari figli non abbiate cuori duri, chiusi e pieni di paura. Permettete al mio amore materno di illuminarli e riempirli d’amore e di speranza, affinché, come Madre, io lenisca i vostri dolori: io li conosco, io li ho provati. Il dolore eleva ed è la preghiera più grande. Mio Figlio ama in modo particolare coloro che patiscono dolori. Ha mandato me a lenirli e a portarvi speranza. Confidate in lui! So che per voi è difficile, perché attorno a voi vedete sempre più tenebra. Figli miei, essa va squarciata con la preghiera e l’amore. Chi prega ed ama non teme, ha speranza ed amore misericordioso. Vede la luce, vede mio Figlio. Come miei apostoli, vi invito a cercare di essere un esempio di amore misericordioso e di speranza. Pregate sempre di nuovo per avere quanto più amore possibile, perché l’amore misericordioso porta la luce che squarcia ogni tenebra, porta mio Figlio. Non abbiate paura, non siete soli: io sono con voi! Vi chiedo di pregare per i vostri pastori, affinché abbiano amore in ogni momento e agiscano con amore verso mio Figlio, per mezzo di lui e in memoria di lui. Vi ringrazio!

Notizie dai giornali cattolici



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I procuratori promettono in cambio la liberazione. La protesta della comunità cristiana. Conversioni forzate per le ragazze, costrette a sposare musulmani. Case bruciate e percosse per i giovani cristiani che sposano musulmane. Anche ad Asia Bibi è stato offerto di convertirsi all’islam.
“Ci troviamo in un luogo in cui si raduna una moltitudine di pellegrini. Chiediamo tutti insieme l’intercessione della Madre di Dio, affinché apra i nostri cuori ed anche le nostre menti alla grazia divina, all’insegnamento della Chiesa ed alla Parola di Dio. Lo Spirito Santo è la nostra vita ed egli è anche l’anima della Chiesa. Cerchiamo la verità di Dio su noi stessi ed anche la verità di Dio sull’uomo”. Con queste parole – come riporta l’AgenSir – mons. Henryk Hoser, inviato speciale della Santa Sede, si è rivolto ai fedeli riuniti nella chiesa parrocchiale di San Giacomo, a Medjugorje.
Nel tunnel del coma profondo per 29 anni. Una vita in stato vegetativo che, al contrario dei casi di Piergiorgio Welby e Luana Englaro, per non parlare addirittura dell’eutanasia scelta da dj Fabo, nessuno dei familiari ha mai pensato di mettere fine. Così Angela Calise Moroni è morta ieri, spegnendosi nel suo lunghissimo sonno, nella sua casa di Avezzano.
Copti. Yazidi. Drusi. Zoroastriani. La ricchezza inimmaginabile custodita per secoli dalle minoranze d’Oriente. E che rischiamo di perdere per sempre. Intervista a Gerald Russell