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Messaggio del 2 settembre 2016:Cari figli, secondo la volontà di mio Figlio ed il mio materno amore vengo a voi, miei figli, ed in particolare per coloro che ancora non hanno conosciuto l’amore di mio Figlio. Vengo a voi che pensate a me, che mi invocate. A voi do il mio materno amore e porto la benedizione di mio Figlio. Avete cuori puri e aperti? Vedete i doni, i segni della mia presenza e del mio amore? Figli miei, nella vostra vita terrena ispiratevi al mio esempio. La mia vita è stata dolore, silenzio ed un’immensa fede e fiducia nel Padre Celeste. Nulla è casuale: né il dolore, né la gioia, né la sofferenza, né l’amore. Sono tutte grazie che mio Figlio vi dona e che vi conducono alla vita eterna. Mio Figlio vi chiede l’amore e la preghiera in lui. Amare e pregare in lui vuol dire — come Madre voglio insegnarvelo — pregare nel silenzio della propria anima, e non soltanto recitare con le labbra. Lo è anche il più piccolo bel gesto compiuto nel nome di mio Figlio; lo è la pazienza, la misericordia, l’accettazione del dolore ed il sacrificio fatto per gli altri. Figli miei, mio Figlio vi guarda. Pregate per vedere anche voi il suo volto, ed affinché esso possa esservi rivelato. Figli miei, io vi rivelo l’unica ed autentica verità. Pregate per comprenderla e poter diffondere amore e speranza, per poter essere apostoli del mio amore. Il mio Cuore materno ama in modo particolare i pastori. Pregate per le loro mani benedette. Vi ringrazio!

Notizie dai giornali cattolici



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Se diciamo no alla RU486 è innanzitutto e primariamente per questa elementare ragione: questa pastiglia ha lo scopo dichiarato di sopprimere la vita di un essere umano innocente prima della nascita... È vero che la RU486 uccide. Come è vero che la legge 194 del 1978 uccide…
Mons. Saldanha chiede un intervento più deciso del governo per proteggere la minoranza cristiana, costretta a “difendersi da sola” e lancia un appello: “pregate per i cristiani del Pakistan”. Per protesta contro le violenze, leader cristiani annunciano la chiusura per tre giorni di scuole e istituti. Telegramma del papa per le vittime.
Molti presbiteri ricevono per telefono l’intimazione a lasciare il Paese o morire. Gli ignoti dicono di appartenere a un gruppo fondamentalista indù, sospettato di essere autore di omicidi e attentati. Avvisate la autorità, ma non risultano prese cautele.
Trovare il volto di Cristo nei peccatori, essere per loro una figura di misericordia e di speranza, condividere con i detenuti situazioni di sconforto e di disagio: sono solo alcune delle missioni portate avanti ogni giorno dai cappellani carcerari. Su questo tema si sofferma l’odierna rubrica dedicata all’Anno Sacerdotale. Ma cosa significa essere un cappellano carcerario? Isabella Piro lo ha chiesto a don Franco Esposito, direttore dell’Ufficio per la Pastorale Carceraria della diocesi di Napoli e cappellano della Casa di detenzione di Poggioreale.
La bontà e la bellezza della Creazione di Dio sconfiggeranno le devastazioni del mondo: è quanto ha detto ieri sera il Papa al termine del concerto eseguito in suo onore, nel Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, dall’Orchestra da Camera bavarese di Bad Bruckenau diretta dall’oboista Albrecht Mayer. Il programma ha previsto musiche di Bach, Mozart e Britten.
Non si placano le polemiche a seguito dell'ammissione alla vendita da parte dell'Aifa del farmaco abortivo noto con il nome di Ru486. Le reazioni più dure arrivano da parte della Chiesa cattolica, da sempre contraria all'aborto, ma anche da molti intellettuali, politici ed esperti. In particolare, in un comunicato, il vescovo di San Marino-Montefeltro mons. Luigi Negri ha espresso «la più viva condanna per la decisione assunta dall’Agenzia del Farmaco di consentire l’uso della pillola abortiva nelle strutture sanitarie del paese».
In Italia diventa possibile l’aborto chimico, e questo genera preoccupazione certo per il fatto in sé; ma c’è altro ed è questo “altro” che bisogna finalmente affrontare. Già, perché magari saremo miopi, ma ci sembra che si discuta - e tanto -sulle forme per ottenere l’aborto, e non si discute - se non marginalmente - su come evitarlo. Perché?