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Messaggio del 19 gennaio 1985:Figli cari! Voglio avvertirvi che Satana lotta con violenza, specie in questi giorni, per portarvi completamente via da me e dal mio amore. Ma voi non glielo permettete! Pregate con ardore e amatevi gli uni gli altri! Siate umili e così egli non potrà neanche avvicinarsi a voi.

Notizie dai giornali cattolici



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Il furore ideologico delle città amministrate da Podemos, Izquierda Unida e Psoe sta provocando episodi sconcertanti di eliminazione dei simboli cristiani con la scusa dell'antifrachismo. L'ultima croce smontata e gettata in una discarica nella provincia di Cordoba sotto gli occhi sconvolti dei cittadini. Si tratta di monumenti installati a conclusione della guerra civile e che sono diventati simboli di devozione e memoria. Da anni la Sinistra al potere smantella e distrugge i simboli religiosi. E anche il premier Sanchez promette battaglia alla croce che perpetua «il ricordo dell'odio».
Biden rimuove un generale dal suo incarico contro il procedimento democratico previsto. Un altro generale paragona gli elettori di Trump ai giovani partiti per la Siria a combattere con l'Isis e un funzionario dell'Fbi fa lo stesso. A che pro? Lo si capisce quando i giornali parlano di rieducare chi ha votato il repubblicano e Harvard considera di togliere le lauree ai suoi supporter. Le purghe continuano anche oltre la politica.
È stato completamente ignorato da pressoché tutti i media, compresi quelli cattolici. Eppure, chi ha pronunciato quel discorso non è affatto un personaggio secondario nel panorama ecclesiastico mondiale. Le parole dell’arcivescovo Henryk Hoser, visitatore apostolico della Santa Sede a Medjugorje, sono state un pugno nello stomaco e, al tempo stesso, un lampo nel buio. In un breve ma densissimo videomessaggio indirizzato ai pellegrini americani, il presule ha individuato una serie di sfide e di “segni dei tempi” di carattere quasi apocalittico. Monsignor Hoser ha usato un linguaggio totalmente disallineato dall’agenda attuale della Chiesa, assumendo i toni della profezia nel senso più corretto del termine. Una vox clamans in deserto, destinata ad essere ignorata perché troppo scomoda.