La Chiesa riconosce il martirio «in odio alla fede» di Rosario Livatino, ucciso dalla Stidda il 21 settembre di 30 anni fa. Visse la professione di giudice come una vocazione, strettamente legata alla carità cristiana. Andò controcorrente, come su difesa della vita e obiezione di coscienza. Parlano alla Nuova Bussola il postulatore diocesano e il magistrato Domenico Airoma.