«Utero in prestito»: per commentare la sentenza della Cassazione sul caso di Trento, la Stampa ha dato fondo ieri a un serbatoio di vocaboli e circonlocuzioni da far rimpiangere quella canaglia di Orwell. In una lunga paginata dedicata al no stabilito dalle Sezioni Unite al riconoscimento anagrafico dei figli “con due padri” (figli concepiti all’estero tramite utero in affitto), non solo il quotidiano di Torino è riuscito a non scrivere mai, da nessuna parte, che la maternità surrogata è una pratica vietata dall’ordinamento giuridico italiano, dal parlamento europeo e dalla Grande Chambre di Strasburgo, il massimo organo che vigila sulla Convenzione europea per i diritti dell’uomo.