L’Eucaristia si celebrava sempre alla fine di un servizio di letture, salmi, preghiere e prediche, che era una mera continuazione del servizio della sinagoga. È quella che in seguito è diventata nota come Liturgia dei Catecumeni. Seguiva quindi l’Eucaristia, alla quale erano presenti solo i battezzati.
«Nella mia vita ho capito che nulla accade per caso, che ogni nostro desiderio buono e ogni nostra aspirazione al bene viene da Dio e che lui dispone ogni cosa per la nostra felicità, anche terrena, se solo riusciamo ad affidarci a lui». Così Daniela Rosati, già volto noto di Mediaset e addirittura ex moglie del super manager del Milan Adriano Galliani che oggi vive nel sud della Svezia, a Vadstena, in una casa accanto al convento delle suore Brigidine, la cui spiritualità ha sposato ormai quasi quindici anni fa (Credere, 2014).
Una repressione che è passata sotto traccia, silenziosa. Dodici morti, decine di feriti, dodici chierichetti arrestati, persino internet oscurato. Il bilancio delle manifestazioni dell’ultimo giorno del 2017 per i cattolici della Repubblica democratica del Congo è stato drammatico.
Le immagini e i video di quelle giornate che circolano in queste ore sui social network fanno accapponare la pelle.
Un abate affronta una delle questioni tabù del pensiero debole cattolico: esiste l'inferno? E' vuoto? E Giuda dov'è? Il viaggio termina con l'appello al Papa: proclamare un nuovo dogma in cui affermare che l'Inferno è popolato e che in esso vi è Giuda. Operazione simile quella di Rino Cammilleri che compie un ritratto psicologico dell'apostolo che tradì.
La Chiesa tedesca apre la partita per un riconoscimento delle “nozze” gay. Niente matrimonio, ma una benedizione. L'affondo dei pro family: “Il progressismo tedesco vuole cancellare tutto l’insegnamento cattolico e creare una religione nuova”.
Proteste in molte città, scontri, circa 400 arresti. In Tunisia ricomincia un'altra rivolta esattamente sette anni dopo la fuga dell'allora presidente Ben Alì. E torna lo spettro del fondamentalismo: individuati diversi jihadisti tra i manifestanti, timori per il supporto di alcuni paesi del Golfo. Appelli all'Europa perché non ripeta l'errore del 2011, quando favorì le vittorie degli estremisti.