Il segretario di Stato vaticano e il vescovo Tomasi (ex nunzio all'Onu di Ginevra) intervengono nel dibattito sull'immigrazione e frenano sull'accoglienza indiscriminata. Ma restiamo sempre in attesa di un qualche pronunciamento che richiami i cattolici al primo compito che hanno, quello di annunciare Cristo a tutti.
In un importante discorso ai partecipanti alla Settimana liturgica nazionale, il Papa ha affermato che "la riforma liturgica è irreversibile". C'è chi si è spaventato vedendovi una legittimazione degli abusi. Timori senza fondamento ma nel cammino della riforma c’è anche il motu proprio Summorum Pontificum: anch'esso partecipa della “irreversibilità” dato che ha creato una nuova situazione liturgica attualmente operante che non può essere taciuta. Perché il Papa non ne ha accennato nel suo discorso?