Mt 16, 13-20: Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
Nei paesi occidentali la tendenza ad abortire feti con difetti genetici è la diretta conseguenza delle diagnosi prenatali. Intervista allo statistico Roberto Volpi
I giovanissimi genitori del piccolo Alfie Evans, il bimbo inglese di quindici mesi in coma da dicembre, stanno ancora cercando un ospedale pronto ad accogliere loro figlio e un neurologo in grado di fare una diagnosi. E hanno lanciato un appello affinché questo tipo di aiuto arrivi al più presto, anche per le difficoltà vissute dal bambino negli ultimi giorni.
“La rottura tra Vangelo e cultura è senza dubbio il dramma della nostra epoca". Per rimediare al malanno presente anche nella Chiesa, spiega monsignor Pierbattista Pizzaballa, dobbiamo tornare a "ciò che abbiamo ricevuto dai nostri padri nella fede” senza "inquinarlo". Ovvero a “nulla di meno che la verità sull’uomo e sulla storia”. E’ se "è giusto chiedersi come ripensare il nostro rapporto con la tradizione...la risposta può solo riguardare il “come”, il “che cosa” è lo stesso di sempre: “Cristo Via Verità e Vita, incarnato e testimoniato"".
I numeri inglesi, e i programmi tv, dimostrano quanto l'ideolgia gender influisca su insegnanti e genitori, confondendo i loro figli e compagni di classe. Vi è in atto una lesione dell'innocenza tra le peggiori, che passa però come "inclusione". Di fronte a tanto non si può tacere senza essere conniventi, anche se per combattere non basta più appellarsi alla libertà di educazione.