Dell’informazione all’italiana non ne possiamo più. Apri il Corriere della Sera e trovi la notizia di oltre 200mila confezioni di “pillola dei 5 giorni dopo” acquistate nel 2016, quindici volte il quantitativo degli acquisti del 2014 quando serviva la ricetta medica. Scorri la paginata trionfalistica dedicata a questo ennesimo successo dell’Italia che muore perché non fa più figli e ti tocca leggere ben stampato in alto a destra: “Qual è la funzione della pillola dei cinque giorni dopo? Il suo meccanismo d’azione consiste nel ritardare o inibire l’ovulazione. Non è una pillola abortiva, ma un contraccettivo d’emergenza”.
Il caso Charlie Gard, il piccolo condannato a morte dalla cinica magistratura eugenista britannica, avrà un posto d’onore nel museo delle vergogne storiche dell’umanità. Un classico esempio di asservimento della scienza all’ideologia totalitaria, come gli abomini dei medici nazisti o degli psichiatri sovietici.
Tutto cominciò nel 1969, quando il teologo Joseph Ratzinger così parlò: «Dalla crisi odierna emergerà una Chiesa che avrà perso molto. Diventerà piccola e dovrà ripartire più o meno dagli inizi. Ripartirà da piccoli gruppi, da movimenti e da una minoranza che rimetterà la fede e la preghiera al centro dell’esperienza e sperimenterà di nuovo i sacramenti come servizio divino e non come un problema di struttura liturgica. A me sembra certo che si stanno preparando per la Chiesa tempi molto difficili. La sua vera crisi è appena incominciata. Si deve fare i conti con grandi sommovimenti. Ma io sono anche certissimo di ciò che rimarrà alla fine: non la Chiesa del culto politico, ma la Chiesa della fede».
A Verona il sindaco Federico Sboarina è stato eletto anche e soprattutto grazie al suo programma. In cui era scritto che avrebbe rimosso i libri gender dalle scuole e dalle biblioteche pubbliche. Non appena ha attuato il suo programma è partita una contestazione nazionale e internazionale contro la "censura".
Un ritratto fuori dalle biografie ufficiali del cardinale scomparso a 83 anni. Era uno dei pochi con cui Ratzinger amasse pranzare e lo consigliò nel momento più alto della sua carriera, quando dovette accettare l'investitura a Papa. Ma non riuscì a convincerlo a rimuovere Bertone. Amava la Madonna e credeva in Medjugorie. ... Il cardinale era molto devoto della Madonna, e aveva un’opinione positiva sui frutti spirituali del fenomeno Medjugorje. Quando Benedetto XVI istituì la commissione, guidata dal cardinale Ruini, per formulare un parere su Medjugorje, Meisner gli consigliò di usare prudenza: “Joseph, quello è il confessionale del mondo” raccontano che gli disse.
Con le nomine di Milano (Delpini) e Roma (De Donatis) le strategie episcopali di Bergoglio sembrano segnare una piccola svolta. Con queste nomine Papa Francesco passa dalla “rivoluzione” del pastore di strada, alla “rivoluzione” del pastore dal profilo basso. Speriamo che non diventino prigionieri di una certa retorica buonista e politicamente corretta con cui li si avvolge facilmente.