“Vegliate e pregate per non cadere in tentazione” ci ammoniva Gesù. Ma cosa fare se la tentazione sta proprio nel vegliare? Viene da chiederselo dopo aver appreso che molte parrocchie cattoliche e altrettante realtà non cattoliche hanno promosso veglie di preghiere e fiaccolate “per le vittime dell’omofobia, transfobia e dell’intolleranza”. Tutte queste iniziative sono raccolte sotto il titolo “Benedite e non maledite” e hanno trovato eco soprattutto sul portale Progetto Gionata, piattaforma molto attiva per omosessualizzare la Chiesa.
Le veglie di preghiere arcobaleno si svolgeranno durante tutto il mese di maggio in molte città italiane ed estere: Milano, Trieste, Firenze, Reggio Emilia, Sanremo, Palermo, Torino, Varese, Bologna, Parma, Cagliari, Padova, Genova, Grosseto, Barcellona, Siviglia, Amsterdam, solo per citarne alcune. Coinvolte le seguenti confessioni religiose oltre a quella cattolica: valdesi, luterani, metodisti e battisti. Spesso le veglie e fiaccolate saranno frutto della collaborazione ecumenica di più fedi cristiane e vedranno la partecipazione anche dell’associazionismo cristiano, di quello LGBT e di quello che apparentemente nulla c’entra con queste iniziative come Palermo contro le mafie (perché forse chi è contro l’omosessualità è mafioso?).
Inquietante ed aberrante, demoniaca, irrazionale, spaventosa. La nuova moda social della balena azzurra sta mietendo vittime tra i giovani. L'ultima, una 13enne in Spagna. Un suicidio di massa alimentato dai social che ci mostra quanto abisso infernale si celi nel vuoto in cui abbiamo lasciato i nostri figli ai quali non proponiamo più sfide impegnative abbandonandoli ad una ordalia che li spinge a togliersi la vita.