Procedono i lavori per l'erezione in Croazia - a Primošten, a una ventina di km dalla città di Šibenik, sulla costa dalmata - di una imponente statua di Maria Nostra Signora di Loreto, che sarà alta quasi 20 metri.
L'opera voluta, dalla locale Municipalità, nasce dalla devozione degli abitanti del posto: ogni anno, il 9 e il 10 maggio si tiene una tradizionale e suggestiva processione in barca in onore della Vergine di Loreto.
Il decano del collegio cardinalizio ha incontrato il corpo diplomatico portoghese in occasione del pellegrinaggio del Papa a Fatima, il 12 e 13 maggio
Se fossero tutti come mio padre che a 86 anni ha una bella statura mentale ed è lucido, ma così lucido, che non sopporta neanche di starsene abbrutito e inchiodato a un letto di Rsa, diciamo così, non molto friendly, e perciò un giorno digiuna e impreca, l’altro vuole morire, il terzo dice «vabbè, mi faccio un segno di croce, porto questa croce», tranne poi ricominciare daccapo il suo triduo pasquale. Se tutti fossero come il mio vecchio Le iene perderebbero il loro pelo da iene e Gramellini diventerebbe un capellone. Il mondo dei Robin Hood, al tempo stesso feroci e compassionevoli, non avrebbe più senso di esistere. E andrebbe fuori corso anche lo stile di impacchettarlo in forme di varia indignazione.
La “Guerra Cristera” è stata l’eroica reazione dei cattolici messicani all’inizio del XX secolo alla brutale persecuzione anticattolica perpetrata dal Governo “rivoluzionario” e ateo del Paese. Tra i grandi testimoni di fede di quell’epoca di martirio è particolarmente noto il sacerdote gesuita Miguel Agustín Pro, che venne fucilato senza processo solo per la sua fede cattolica.
Oltre ad assassinarlo, il Governo voleva garantire che l’esecuzione lo umiliasse e servisse a scoraggiare e a spaventare i cattolici, non aspettandosi certo che il risultato sarebbe stato esattamente il contrario.
Per sua intercessione, la madre di un sacerdote ortodosso rumeno è guarita da un tumore terminale. E questo è stato solo l'inizio della storia...
Non è il momento migliore per diventare cristiani, tantomeno cattolici. Non è per niente di moda. Anzi, è decisamente da kamikaze: prova a esprimere un concetto vagamente cristiano sui social, e preparati ad essere fatto a pezzi (metaforicamente, per ora.) Quando ho cominciato a rivelare, con cautela, che ho cominciato il cammino catecumenale, l’unico non cattolico che ha accolto la notizia con gioia e lealtà è stato mio marito, scozzese protestante e ufficialmente Persona Meravigliosa, il cui commento è stato: sono contento, perché so che hai cercato tanto. Le altre reazioni, per ora, possono essere raccolte in tre categorie...
Un pezzo di legno visto da vicinissimo, quasi come fosse al microscopio. È il legno della croce di Gesù di Nazareth, da due millenni oggetto di culto per i cristiani e fonte di ispirazione per pittori, scrittori, registi e poeti, credenti e non. Si presenta così la copertina del Poema della croce (Ares, 2017), esordio letterario in versi di Antonio Tarallo, 34 anni, poliedrico artista romano, impegnato anche nella pittura e nel teatro.
L’immagine di copertina rimanda al dettaglio delle croci e delle sofferenze di ogni uomo: ogni dolore è unico nel suo genere, ciò, tuttavia, non nega il suo carattere di universalità, assieme alla capacità di unire ed affratellare gli esseri umani.
Il poemetto gode della prefazione di monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, che coglie nell’opera prima di Tarallo “la passione dell’uomo illuminata dalla «novità» di Cristo vivo”.
Secondo il presule nella domanda gridata dal Nazareno – “Chi sono io? Chi sono io?” – troviamo iscritto “in forma poetica, lo scontro durissimo, tra vita e morte, tra bene e male, tra giustizia e menzogna, che appartengono all’esperienza umana ma che la Croce riesce a trasformare in possibilità di speranza”.
Le undici stanze che compongono il poema, ripercorrendo i passi della Passione di Nostro Signore, riattualizzano il “dramma del tradimento”, della “comunione rinnegata” e fanno riemergere la domanda: «Per quale colpa?». “È la «colpa» dell’amore – commenta Fisichella – che aiuta ad umanizzare, a dare un cuore di carne, invece del cuore di pietra della fredda norma”.
Sostenere le famiglie: è questa l’idea alla base della legge sul fattore famiglia, approvata martedì dal Consiglio regionale della Lombardia. Stanziati per il primo triennio 4,5 milioni di euro per affitti, trasporti, inserimento lavorativo e soprattutto una dote scuola. Quello lombardo è un esperimento, ma è il segno che una politica nuova è possibile.
La gender revolution si spinge sempre più in là. Lui e lei "cambiano" sesso e mettono al mondo un bambino. Come natura comanda, ma con la maschera del transgender, così è lui che ha partorito. Oppure madre e figlio che ora sono padre e figlia. Il gender sta trasformando l'uomo in una maschera, apprendista stregone di sé stesso in un circo barnum di incroci dell'assurdo.
Dopo la Danimarca anche l'Islanda mira a una società "Down Free", dove tutti i trisomici saranno individuati da tecniche prenatali sempre più sofisticate per essere uccisi. Ma cosa succede nei paesi con questo obiettivo? Crescono l'individualismo e la disperazione. L'attrice inglese Sally Phillips, mamma di un bambino handicapato, svela quello perdiamo senza figli come il suo.
Sembra ormai che per i cattolici il più grave peccato sia essere “populisti”, quella di “populista” la più grande infamia, pari forse solo a quella di “fascista” negli anni Settanta. I commenti cattolici all’esito delle elezioni olandesi sono stati tutti di questo genere: “Fermata la deriva del populismo”, “Allontanato lo spettro del populismo”, “L’Europa respira”: così Avvenire di ieri, 16 marzo.