Vangelo Mt 3, 13-17: Appena battezzato, Gesù vide lo Spirito di Dio venire su di lui.
In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.
Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare.
Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
L’Arcivescovo di Milano parla del Servo di Dio, dopo la chiusura dell’iter diocesano di beatificazione: “Una sorpresa la sua fama negli Oratori”
Se il vero campo di battaglia in cui si gioca la questione della pace è il cuore, come ha scritto il 12 dicembre Papa Francesco nel messaggio per la Giornata Mondiale della Pace che la Chiesa da cinquanta anni celebra oggi, è da Maria che dobbiamo imparare a fare la pace prima di tutto lì, nel cuore. «Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore»: è questo il versetto che Francesco sceglie di illuminare con l’omelia odierna. “Lungi dal voler capire o dominare la situazione, Maria è la donna che sa conservare, cioè proteggere, custodire nel suo cuore il passaggio di Dio nella vita del suo popolo. Dal suo grembo imparò ad ascoltare il battito del cuore del suo Figlio e questo le insegnò, per tutta la sua vita, a scoprire il palpitare di Dio nella storia.
Nei Vangeli Maria appare come donna di poche parole, senza grandi discorsi né protagonismi ma con uno sguardo attento che sa custodire la vita e la missione del suo Figlio e, perciò, di tutto quello che Lui ama.
Il parlamento polacco – riferisce l’agenzia Sir - in sedute separate di entrambe le Camere ha approvato la risoluzione relativa alle celebrazioni del 300.mo anniversario dell’incoronazione della Vergine di Czestochowa come Regina di Polonia. La Camera bassa (Sejm), ricordando quella prima incoronazione di una effige della Vergine al di fuori di Roma avvenuta l’8 settembre del 1717, sottolinea quanto la celebrazione “unì tutti i ceti sociali e divenne una manifestazione di fede nazionale” e rileva la convinzione dei parlamentari riguardo alla “particolare importanza del culto mariano per l’intero Paese”.
Andrew Brunson è stato incarcerato il 7 ottobre, con l’accusa di essere un «terrorista» gulenista. Da tempo Erdogan accusa i cristiani di voler rovesciare il suo governo
Shaan Taseer è sotto inchiesta in Pakistan per blasfemia. Visto l’enorme numero di persone che senza motivo subisce questa accusa nella Repubblica islamica, non dovrebbe essere una notizia. Invece lo è, non solo perché Shaan è musulmano, non solo perché la sua unica colpa è aver fatto a tutti gli auguri di “buon Natale”, ma anche perché si tratta del figlio di Salman Taseer, il governatore musulmano del Punjab assassinato nel 2011 per aver difeso pubblicamente Asia Bibi e aver criticato la legge sulla blasfemia.
«– Come lo volete chiamare? – chiese don Camillo alla moglie di Peppone.
– Lenin, Libero, Antonio – rispose lei.
– Vallo a far battezzare in Russia, – disse calmo don Camillo rimettendo il coperchio al fonte battesimale».
Il passo di Guareschi mi è tornato in mente quando ho letto del progetto di legge, in discussione da ottobre al parlamento russo, che intende regolamentare le modalità con cui i genitori possono attribuire il nome ai propri figli. Secondo il testo, presentato dalla senatrice Valentina Petrenko, il nome non può contenere espressioni numeriche o combinazioni di lettere, numeri e simboli, abbreviazioni, costrutti anomali, né avere riferimenti a cariche o ad istituzioni. L’iniziativa della Petrenko era partita da quanto accaduto nella regione di Perm’, dove un bambino è stato registrato all’anagrafe col nome di Lucifero. La senatrice aveva denunciato altri nomi bizzarri come «Principessa Daniella [sic]», «Raggio-Felicità Summerseat Ocean», e il caso limite di «BO? rVF 260602», che sta per «Prodotto biologico umano concepito da Voronin e Frolova», nato il 26 giugno del 2002 e che ormai adolescente non possiede ancora un documento di identità perché le autorità si rifiutano categoricamente di registrare una persona con un nome simile.
Padre Tom Uzhunnalil è vivo, o così almeno sembra a giudicare da un filmato diffuso su Youtube il 26 dicembre. Nel video il sacerdote indiano, rapito il 4 marzo in Yemen da un commando islamista che ha anche assassinato 10 persone, tra cui quattro suore Missionarie della Carità, è smagrito e afferma di «avere bisogno di cure». Il volto è ricoperto da una barba folta e ispida ed è questo, secondo il fratello del sacerdote, l’indizio più concreto dell’autenticità del filmato.
«È MIO FRATELLO». «Nel video sembra molto debole e porta una barba lunghissima», ha dichiarato Joshy Uzhunnalil al Times of India. «È sicuramente mio fratello, non ci sono dubbi, e a giudicare dalla lunghezza della barba (rispetto a quella mostrata nell’ultimo video di luglio, ndr) direi che questo video è più recente».
Nel filmato il sacerdote accusa il governo indiano di «non avere intrapreso nessuna azione seria per ottenere la mia liberazione» e la Chiesa cattolica, in particolare papa Francesco, di non occuparsi di lui: «Caro papa Francesco, per favore abbi cura della mia vita. E chiedo anche agli altri vescovi di venire presto in mio aiuto. Forse nessuna iniziativa seria è stata intrapresa perché vengo dall’India. Se fossi stato un prete europeo, sarei stato preso molto più sul serio».
Due programmi rivolti alle donne, uno per formare nuove ostetriche e l'altro per aiutare le emarginate dalla società, come le ragazze madri. La fondazione Aiuto alla Chiesa che Soffre li dedica entrambi ad Asia Bibi, la donna cristiana, madre di cinque figli, in carcere da otto anni per "blasfemia" e condannata a morte.
Condannati i sindaci che hanno celebrato le unioni civili in luoghi differenti rispetto a quelli dove si celebrano i matrimoni. E' strategicamente sbagliato giocare di rimessa sui principi non negoziabili. Non bisogna perdersi nelle sfumature del male. Vale per molti cattolici.
Oltre che moralmente devastante il congelamento di ovuli in vista della fecondazione artificiale di fatto è un vero fallimento. A dirlo sono gli stessi leader del business delle cliniche di fecondazione della Gran Bretagna, suggerendo che tutto ciò che si oppone alla natura è dannoso per l'uomo anche dal punto di vista biologico. "Oltre i 40 anni è dare alle donne una falsa speranza".
Ancora una sentenza creativa, ancora un astruso intreccio di padri “per legge” e madri biologiche usate da cavie. Ancora bambini nati in provetta a quali un giorno bisognerà spiegare perché la loro mamma è scomparsa dalla loro vita dopo un bonifico bancario. Il caso della sentenza della Corte d'Appello di Milano che ha riconosciuto due gemelli fecondati dal seme di due omosessuali sposati negli Usa e da una donna che ha venduto gli ovociti. Roccella: "Orribile che le donne continuino ad essere usate come corpi in vendita".