Ha fatto il giro del mondo l’articolo che un professore universitario canadese, Jordan B. Peterson, ha scritto argomentando i rischi che la deriva arcobaleno delle società sta portando alla libertà di parola.
Peterson, psicologo clinico e docente di Psicologia presso l’Univeristà di Toronto, se l’è presa in particolare con il Bill C-16, un disegno di legge che propone di criminalizzare le discriminazioni in base “all’identità o espressioni di genere”. Lo psicologo ha pubblicato alcuni video nei quali faceva presente che i contenuti di tale ddl sono «pericolosamente vaghi e mal formulati», così da lasciare appositamente il tutto nelle mani del giudice di turno. Inoltre, si è rifiutato pubblicamente di utilizzare il pronome sessualmente neutro (o “neutral gender”) “Zhe”, ideato per indicare sia uomini che donne, senza rischiare di discriminare chiamando al femminile chi nella sua mente “si sente” un maschietto (e viceversa).
Tra la fine del 2016 è l’inizio del nuovo anno dal portale dell’evoluzione Pikaia sono giunte due autorevoli conferme a quello che andiamo sostenendo da tempo.
Il primo riferimento è ad un articolo pubblicato il 19 dicembre che è un commento del prof. Telmo Pievani al romanzo Il mastino di Darwin di Alessandro Chiometti, una vicenda basata sulla figura di Thomas Huxley, meglio conosciuto proprio con il soprannome di “mastino di Darwin” per via della sua strenua difesa della teoria di quest’ultimo.
L’omelia che san Giovanni Bosco fece ai suoi ragazzi l’ultima domenica di ottobre del 1858, tratta da VI volume della monumentale biografia scritta da Giovanni Battista Lemoyne e intitolata “Memorie biografiche del venerabile servo di Dio Giovanni Bosco” (1907), pp. 61-66.
L’intervista che il cardinale Carlo Caffarra ha concesso al quotidiano Il Foglio sui “dubia” presentati al Papa in merito ad Amoris laetitia, secondo il quotidiano dei vescovi italiani non è altro che un pretestuoso dibattere. La questione, infatti, scrive Luciano Moia su Avvenire, è già chiusa: tutto è chiaro nell’esortazione, e se proprio non lo fosse c’è sempre la lettera che il papa ha scritto ai vescovi argentini della regione di Buenos Aires. La comunione ai divorziati risposati more uxorio, in certi casi, non solo si può, ma si deve dare.
Per aprire un procedimento presso l’Ordine dei medici basta una parolina magica: omofobia. Una parola che di per sé non rimanda ancora a nulla perché l’omofobia non è ancora reato. E neppure una malattia come ad esempio l’aracnofobia. Però è stata sufficiente la parolina magica per intimidire la dottoressa-scrittrice Silvana De Mari, che è finita nell’occhio del ciclone per aver sostenuto da medico alcune posizioni cliniche circa il rapporto tra i tumori dell’ano e la pratica dell’omoerotismo.
Foto di amiche, fidanzate e sconosciute pubblicate e condivise su gruppi Facebook, dove gli utenti si lasciano andare a commenti beceri e offensivi a sfondo sessuale. E' solo l'ultima moda in ordine di tempo in una società "pornificata". Lo denuncia Antonio Morra, nel suo ultimo studio PornoTossina, che rivela tanti altri dati inquietanti sulla diffusione della porno-dipendenza.
Il trappolone che si prepara in Vaticano con l'ospitata di Ehrlich e le sue “intuizioni” dannosissime che va propagandando da cinquant’anni. Non c’è crescita sostenibile se la popolazione non cresce. Infatti i danni di invecchiamento, debito, consumismo, squilibrio e impoveriento derivano proprio dalle tesi malthusiane di Ehrlich & co. Potrebbe essere riconosciuto corresponsabile del crollo di nascite e crescita economica.
L'ultima tragedia in Abruzzo, provocata dal combinarsi di terremoti e nevicate eccezionali, dovrebbe riportarci alla realtà del rapporto tra uomo e natura. E rivolgersi al Signore, che placa le tempeste e comanda ai venti. Per secoli il popolo cristiano lo ha fatto, ricevendo grazie. Ma l'uomo d'oggi, chiuso nella sua presunzione, lo ha dimenticato.