MaM
Messaggio del 20 giugno 1985:Cari figli, per questa solennità (4° anniversario dell'inizio delle apparizioni), desidero dirvi di aprire il cuore al Signore di tutti i cuori. Datemi tutti i vostri sentimenti e tutti i vostri problemi. Io voglio consolarvi nelle vostre prove. Desidero colmarvi di pace, di gioia e di amore di Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Notizie dai giornali cattolici



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Vangelo Lc 14, 25-33: Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.
In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro: «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.
Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”. Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».
Nella rivista ufficiale del Califfato attacchi a papa Francesco e Benedetto XVI, l’appello a rompere la croce del Vaticano. Per mar Sako è un tentativo di “esercitare pressioni” sull’Occidente. A rischio i musulmani che cercano dialogo e riconciliazione. L’islam non può conoscere il cristianesimo dal Corano. Lettera aperta del primate caldeo ai musulmani contro il “cancro” dell’Isis.
AsiaNews ha raccolto la storia della famiglia di Victoria (nome di fantasia), costretta ad abbandonare la città di origine perché cristiana. Ma anche a Lahore, dove si sono trasferiti, i cristiani subiscono atteggiamenti di intolleranza e odio contro le minoranze, ben lontani dalle dichiarazioni dei proclami politici.
Il 19 agosto scorso, per futili motivi un gruppo di islamici ha fatto irruzione nel quartiere cristiano “Khusal Town” della città, picchiando i residenti e mandandone quattro all’ospedale. Dopo due settimane di incontri e trattive, le due comunità si sono riconciliate. Attivista per i diritti umani: “È la prima volta che accade qualcosa del genere nella città”.
Domenica 4 settembre verrà canonizzata Madre Teresa di Calcutta e per l’occasione il premier indiano Narendra Modi ha deciso di inviare a Roma una delegazione di alto livello, composta da 11 persone e guidata dal ministro degli Esteri. È la prima volta che il governo federale, invece di quelli locali, invia un suo membro a Roma per la canonizzazione di un indiano.
Dietro alcune politiche educative in vigore in Nigeria si nasconde la volontà di introdurre pratiche contrarie alla difesa della vita. È quanto denunciano i vescovi della provincia ecclesiastica di Ibadan nel comunicato conclusivo della loro seconda assemblea plenaria del 2016, svoltasi il 15 e 16 agosto nella diocesi di Ondo. In particolare, i presuli condannano la recente decisione del ministro dell’Educazione, Isaac Adewole, di «implementare la cultura della contraccezione e, di conseguenza, dell’aborto» nel Paese, presentandola come «un miglioramento delle cure sanitarie per le donne».
«Noi vi odiamo, prima di tutto e soprattutto, perché siete degli infedeli; voi rifiutate l’unicità di Allah – che ve ne rendiate conto o meno – siete blasfemi nei Suoi confronti, affermando che Lui ha un figlio e inventate ogni sorta di menzogna contro i Suoi profeti e messaggeri». Così si legge in un articolo dell’ultimo numero di Dabiq, rivista pubblicata dallo Stato islamico in inglese e diffusa online.
Un funerale voluto dal popolo dopo tante polemiche. Per desiderio dei residenti e del sindaco, le esequie di una parte delle vittime del terremoto nell’Appennino centrale sono stati celebrati ad Amatrice e non a Rieti, come precedentemente stabilito dalla prefettura. Sotto una pioggia che ha reso ancor più malinconico lo scenario, intorno alle sei di sera, presso la tensostruttura adibita per l’occasione, sono giunte le bare di 29 vittime. Solo una piccola parte, dunque, delle 291 totali. Accanto all’altare, la statua di una Madonna rimasta indenne dalle scosse sismiche e posta in cima ad un mucchio di macerie: il simbolo della misericordia di Dio, più forte della stessa morte umana, anche la più crudele ed improvvisa. Mentre il primo dei funerali, celebrato ad Ascoli sabato scorso, aveva coinvolto le vittime della provincia marchigiana, oggi è stata la volta della provincia più colpita, quella reatina. Molte delle famiglie hanno però preferito optare per le esequie private o di celebrarle nei paesi di origine.
a nelle vene un po’ del sangue di don Enrico Tazzoli, il più famoso dei cinque martiri di Belfiore. Da giovane scelse l’«opzione privilegiata per i poveri». Militava nei Cristiani per il socialismo e professava la teologia della liberazione. Aveva i suoi riferimenti spirituali e politici in Giulio Girardi, Ernesto Balducci e Giovanni Franzoni. Votava Psi e leggeva Com Nuovi Tempi. Al referendum del 1974 si espresse a favore del divorzio. Poteva finire arruolato nelle Brigate rosse o in Prima linea. La svolta avvenne il 14 maggio 1977, quando a Milano partecipò al corteo di protesta in cui il poliziotto Antonio Custra, 25 anni, fu ucciso con una rivoltellata da un manifestante che aveva il volto coperto da un passamontagna. Davanti al sangue che scorreva sull’asfalto, lo studente universitario prossimo alla laurea cominciò a diventare l’uomo che è oggi.
Pensate, ai tempi del giansenismo per fare la comunione ci voleva un permesso speciale del proprio direttore spirituale. Palesemente influenzato dal luteranesimo, tale movimento (che dilagò all’interno del cattolicesimo nel XVII secolo ma il cui contagio arrivò fino ai primi decenni del XIX) partiva dal presupposto dell’indegnità umana ad accostarsi ai sacramenti. Alla fine, poiché, a ben pensarci, è difficile che uno si ritenga degno, il risultato è lo scoraggiamento. E il conseguente allontanamento.
Il 22 agosto otto persone sono state uccise, arse vive, in Nigeria, a Talata Mafara, nello stato settentrionale di Zamfara. Una di esse era uno studente, accusato di blasfemia, cioè di aver in qualche modo offeso l’Islam e il profeta Maometto. Catturato e duramente malmenato, il ragazzo era riuscito a scappare. Un uomo lo aveva soccorso, portato in ospedale per medicare le lesioni e poi lo aveva ospitato a casa sua per proteggerlo da ulteriori aggressioni. Ma, quando i suoi persecutori hanno scoperto dove si era rifugiato, hanno dato fuoco all’abitazione uccidendo tutti coloro che si trovavano all’interno.
In principio fu la promessa di restare «nascosto al mondo», di «salire sul monte», di continuare a servire la Chiesa ritirandosi nella preghiera e nella meditazione, «in un modo più adatto alla mia età e alle mie forze». Nel febbraio 2013 Benedetto XVI aveva accompagnato così la sua rinuncia al pontificato, che aveva colto tutti di sorpresa. E per un bel po’ effettivamente è stato così, a parte la puntuale risposta nel settembre 2013 al matematico Piergiorgio Odifreddi che aveva criticato il suo libro su Gesù.
“Tante volte pensiamo che Gesù non sia qui, che non ci ascolti, ma non è vero”. E’ così che una donna data ormai per spacciata, paralizzata da tre anni da un tumore al cervello inoperabile e a cui furono diagnosticati problemi alla tiroide, la sclerosi a placche, il lupus e una decina di altre dolorose malattie oggi gira il mondo dimostrando con la sua vita che non c’è supplica che, richiesta con fede e abbandono totali (come ricorda san Paolo nell’11 capitolo della Lettera agli Ebrei), non sia ascoltata ed esaudita. Per questo motivo l’americana Colleen Willard, ripete a tutti uno dei messaggi dati al mondo dalla Madonna che dal 1981 appare a sei veggenti a Medjugorje: “Cari figli Dio può darvi tutto quello che gli chiedete; ma voi lo cercate solo quando vengono malattie, problemi, difficoltà e pensate che Dio è lontano da voi e che non vi ascolta e non esaudisce le vostre preghiere. No cari figli, questo non è vero! Se voi state lontani da Dio, non potete ricevere grazie perché non lo cercate con fede ferma…” (25 gennaio 1988).