Il Movimento per la Vita Italiano, perplesso rispetto alle valutazioni scientifiche dei giudici amministrativi e alla loro considerazione del diritto all’obiezione di coscienza, continuerà la sua battaglia presso il Consiglio di Stato a difesa del diritto delle donne alla corretta informazione, della dignità della professione medica e, soprattutto, della vita dell’embrione umano, considerato dall’industria del farmaco un oggetto prima che esso possa annidarsi nell’utero materno”. Lo ha dichiarato l’on. Gian Luigi Gigli, Presidente del Mpv, apprendendo la sentenza del Tar del Lazio che ha ritenuto infondati i ricorsi presentati dal Mpv e da altre associazioni contro il decreto Zingaretti sulla riorganizzazione dei consultori familiari.
Stamattina un gruppo di fedeli è stato trascinato con forza dalla polizia perché si opponeva alla demolizione della chiesa di Santa Rita, al cui posto sorgerà un parcheggio
Mons. Kassas, osservatore della Santa Sede, è intervenuto a un dibattito all’Onu su questo tema sottolineando l’impegno della Santa Sede contro tale barbarie
Solo una cerimonia laica. All'inaugurazione della Foligno-Civitanova non c'è stata alcuna benedizione. A chiederlo, secondo il vescovo, è stato Palazzo Chigi
Dopo la pausa di luglio, è ripresa stamani l’udienza generale del mercoledì, che si è tenuta in Aula Paolo VI come di consueto nei mesi estivi. Al centro del discorso del Papa il recente viaggio apostolico in Polonia, che ha avuto tra gli scopi la Giornata mondiale della gioventù a Cracovia. Ecco una sintesi dei principali punti toccati da Francesco.
Ecco le parole dell’incontro di Francesco con i vescovi polacchi, il 27 luglio a porte chiuse in Cattedrale a Cracovia, diffuse martedì. Il gender tra i temi affrontati, su cui il Pontefice si è detto d’accordo con Ratzinger: «Frutto di colonizzazione ideologiche. Come ha detto Benedetto “questa è l’epoca del peccato contro Dio Creatore”»
Quella che segue è una rapida traduzione dell’omelia pronunciata dall’arcivescovo di Rouen, Dominique Lebrun, durante la Messa funebre di padre Jacques Hamel, assassinato mentre celebrava la Messa in Normandia. Seguirà una traduzione più accurata.
Fervente cattolico o semplicemente attento alle tradizioni di fede del suo popolo? L’interrogativo aleggia sul conto del presidente argentino Mauricio Macri, il quale, da quando ha preso possesso della Casa Rosada succedendo alla super laicista Cristina Kirchner, non si è risparmiato in atteggiamenti e posizioni politiche decisamente vicine alla Chiesa.
Di estrazione liberale, Macri non proviene certo dal mondo cattolico propriamente detto, ma negli ultimi mesi ha inanellato una serie di attenzioni verso una concezione cristiana della società che meritano comunque un’attenta analisi.
Ultimo intervento è un secco no alla revisione della legge che in Argentina condanna l’aborto ad eccezione di quello per grave pericolo per la madre. Macri lo ha fatto nei giorni scorsi rispondendo alle domande della giornalista Cecilia Gonzalez di Notimex, uno delle agenzie più importanti del Messico, dove il presidente si era recato per incontrare il presidente della repubblica.
Nel lontano 1972 Karl Rahner, che a quei tempi, anche se lontani da noi oggi, era già Karl Rahner, scrisse un libretto dal titolo “Trasformazione strutturale della Chiesa come compito e come chance”. L’anno successivo fu pubblicato in lingua italiana dalla Queriniana. Il libro era rivolto alla Chiesa di Germania, che aveva appena celebrato il suo sinodo, ma le considerazioni del (già) grande teologo tedesco anticipavano sorprendentemente i tempi e parlavano di noi oggi. In Italia la DC doveva governare ancora per vent’anni, non si era nemmeno ancora fatto il referendum sul divorzio, Paolo VI aveva appena sconfessato le Acli che a Vallombrosa avevano scelto il socialismo, c’era stato il ’68 sì, ma per le Brigate Rosse mancavano ancora diversi anni, era ancora in corso la guerra del Vietnam. E’ vero che Paolo VI aveva già parlato del “fumo di satana” entrato nella Chiesa, ma a quell’epoca il sistema sembrava reggere. Era un altro mondo, eppure in questo altro mondo, Rahner pensava già a noi oggi, al nostro mondo e alla nostra Chiesa di oggi. La rilettura di quel libretto fa la nostra fotografia.