La sera del 17 agosto di 35 anni fa - correva l’anno 1981 - la Milicija, come si chiamava la Polizia nella Jugoslavia comunista, arrestava fra Jozo Zovko, parroco francescano di Medjugorje, il quale dopo un primo momento di dubbio, era diventato un convinto assertore della sincerità dei sei ragazzi che affermavano di avere da quasi due mesi colloqui quotidiani con Maria Santissima Regina della Pace.
Il fatto non sorprese nessuno: non appena il racconto dei ragazzi era divenuto pubblico, l’apparato repressivo del regime si era scatenato contro di loro e le loro famiglie. I veggenti erano stati fermati diverse volte, interrogati presso le stazioni di polizia e condotti da medici e da psichiatri nell’evidente tentativo di estorcere loro la ‘confessione’ che si erano inventati tutto; ai loro genitori era stato minacciato il licenziamento dal posto di lavoro o il ritiro del passaporto per chi lavorava all’estero, i veggenti stessi subivano a scuola angherie di ogni tipo.