Una singolare alleanza per fare pressione sui leader religiosi e convincerli che non c’è incompatibilità tra la fede e i nuovi “diritti umani” propagandati oggi, quali contraccezione, aborto, educazione sessuale fin dall’infanzia e riconoscimento legale delle unioni omosessuali. Come riporta Rebecca Oas di C-Fam, una ong impegnata a difesa della vita nascente e della famiglia naturale, gli alleati in questione sono il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa), che ha tra i suoi obiettivi il controllo delle nascite (celato dietro la più ampia e vaga espressione “diritti sessuali e di salute riproduttiva”), e la Chiesa di Svezia, che con i suoi sette milioni di membri - stando alla cifra dichiarata sul proprio sito - è la seconda confessione luterana più numerosa al mondo.
Si chiama Omran, è un bambino di appena cinque anni ed è da qualche giorno il nuovo totem mediatico della guerra in Siria. La foto del piccolo in ambulanza, coperto di polvere e insanguinato dopo un bombardamento dell’esercito regolare di Assad sta facendo il giro del mondo con il solo scopo di indignare e di orientare l’opinione pubblica sul conflitto siriano in un gioco al massacro di buoni e cattivi che produce sterilità, ma gonfia le aspettative politiche di chi con quella foto vuole dimostrare dove stanno le vittime. Invece, come ha spiegato Gian Micalessin su il Giornale quella foto è stata diffusa dall’Aleppo Media Center, la centrale di propaganda dei ribelli legati ad Al Qaeda che controllano la parte est della città. Una foto commovente, esattamente come quella del piccolo Aylan che giaceva sulle coste turche cercando l’Europa. Una foto che lacera il cuore, ma che non può da sola farci comprendere quale sia la tragedia del popolo siriano, invaso, e non il contrario, dalle truppe dello Stato Islamico.
Per alcuni conservatori è il diavolo in persona, un puparo che si cela dietro a ogni evento funesto. Per altri è solo un cinico speculatore che compie ogni mossa per lucrare sulle perdite altrui. Stiamo ovviamente parlando del finanziere George Soros, uno degli uomini più ricchi del pianeta, classe 1930, ungherese ed ebreo “non sionista”. Torna alla ribalta in questo periodo ferragostano perché è vittima di una delle operazioni di hacker più eclatanti del decennio. Oltre 2500 documenti della sua Open Society Foundation sono stati infatti pubblicati sul sito DC Leaks. Dai quali possiamo capire meglio chi sia veramente e soprattutto a cosa miri.