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Messaggio del 25 dicembre 2015:Cari figli tutti questi anni che Dio mi permette di essere con voi sono un segno dell’immenso amore che Dio ha verso ciascuno di voi e un segno di quanto Dio vi ama. Figlioli, quante grazie vi ha dato l’Altissimo e quante grazie vuole donarvi. Ma, figlioli, i vostri cuori sono chiusi, vivono nella paura e non permettono che l’amore di Gesù e la sua pace prendano possesso dei vostri cuori e regnino nelle vostre vite. Vivere senza Dio è vivere nella tenebra e non conoscere mai l’amore del Padre e la sua cura per ciascuno di voi. Perciò figlioli, oggi in modo particolare pregate Gesù affinché da oggi la vostra vita sperimenti una nuova nascita in Dio ed affinché la vostra vita divenga una luce che si emani da voi. In questo modo diventerete testimoni della presenza di Dio nel mondo anche per ogni uomo che vive nella tenebra. Figlioli, io vi amo e intercedo ogni giorno presso l’Altissimo per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Notizie dai giornali cattolici



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Nel libro “San Gabriele dell’Addolorata. La vita e i prodigi più recenti del santo dei miracoli, dal 1975 al 2014” il passionista padre Vincenzo Fabri racconta l’incredibile
Donald Trump e Hillary Clinton, i due contendenti per le presidenziali degli Stati Uniti, «hanno entrambi difetti sorprendenti». Lo ha scritto un vescovo americano, monsignor Charles Chaput, in una nota pubblicata il 12 agosto sul giornale della sua diocesi, Philadelphia.
Monica Mares, una donna di 36 anni che vive a Clovis in New Mexico, partorì suo figlio Caleb quando aveva 16 anni. Caleb fu dato in adozione poco dopo. Passati 18 anni si ritrovano su Facebook e dopo un anno la donna va a trovare il figlio dal padre adottivo. Tra i due – così raccontano loro stessi al Daily Mail – scocca la scintilla. Gli esperti, che vogliono sempre ammantare le perversioni con nomi scientifici, battezzano questa forma di rapporto incestuoso come Genetic Sexual Attraction (GSA). Casi come questi compaiono sempre più spesso nei media: ne avevamo già parlato qualche mese fa anche noi su queste colonne.
Aheda Zanetti, la stilista australiana di origini libanesi che nel 2004 ha lanciato il burkini, probabilmente non pensava che la sua creazione di moda diventasse motivo di polemica e oggetto di leggi speciali in Europa. Ha lanciato un prodotto e ne ha tratto un notevole vantaggio economico.
«Tu sei un bene per me», il titolo della XXXVII edizione del Meeting di Rimini che si apre oggi, coglie senz’altro un aspetto decisivo dell’esperienza umana oggi così gravemente contraddetto dalla mentalità dominante. Il bisogno dell’altro per crescere e realizzarsi è un’esperienza elementare che viviamo fin dal concepimento, e poi su su fino alle relazioni internazionali: in fondo anche la tanto demonizzata globalizzazione dice di un’interdipendenza tra i popoli e le nazioni.
Non accenna a placarsi, anzi è destinata a prendere una piega sempre più drammatica l’escalation di attacchi contro la gerarchia cattolica che si oppone alla dittatura culturale del gender. Va di moda la querela al vescovo, quando non si riesce a opporsi con la ragione. E poco importa se nel fare presente gli errori dell’ideologia gender non si usano le armi della violenza. Comunque ti muovi, basta dire le cose come stanno e il potere ti assale con una veemenza tale da rasentare la persecuzione.