Un volumetto edito quest’anno fotografa la realtà attuale dell’emittente cattolica, network globale animato da una costante attenzione alla persona umana
Nel cuore del martirio, senza paura. Nei giorni più terribili di Aleppo si alza forte il grido di aiuto della comunità cattolica rimasta a testimoniare la tragedia di una città ormai allo stremo.
Mentre l’Isis retrocede dalla Siria, nella città fortino di Aleppo si intensificano i raid della coalizione pro Assad.
In attesa della creazione di un corridoio umanitario che consenta alla Croce Rosa internazionale di entrare in una città in ginocchio a raccontare la situazione disperata dei civili e della comunità cattolica, la più a rischio delle bandiere nere, è chi è riuscito a fuggire da poco, ma che in tutti questi anni di guerra è rimasto al fianco della popolazione.
Incuriosito dai commenti letti sul web, ho letto con gusto (e una certa fatica, anche fisica) il ponderoso tomo del giovane studioso Paolo Borgognone intitolato L'immagine sinistra della globalizzazione (Zambon 2016). Si tratta di più di mille pagine, zeppe di riferimenti e scritte con uno stile paolino, non certo una lettura da ombrellone.
Al di là di questo, la tesi del libro è quella riassunta da Oswald Spengler: «La sinistra fa sempre il gioco del grande capitale. A volte perfino senza saperlo». Partendo da una posizione che alcuno definiscono “rosso-bruna” e che si rifà al filosofo Costanzo Preve, Borgognone asserisce (e dimostra) la sostanziale identità tra la “sinistra” italiana e occidentale come garante e riferimento del turbo-capitalismo globalizzato.
Quando nel 2014 ha adottato una legge che inaspriva le pene nei confronti degli omosessuali, l’Uganda ha subito severe sanzioni. Gli Stati Uniti e diversi Stati europei hanno subito congelato parte dei loro aiuti finanziari al Paese. La Banca Mondiale, tra l’altro, ha sospeso un prestito di 90 milioni di dollari destinato al servizio sanitario.