Pubblicate in un volume le quarantuno omelie pronunciate dal giovane prete pugliese ordinato il 16 aprile 2015 e morto il 29 giugno successivo. Quand'era ancora seminarista, lo chiamò anche il Papa: «La prima benedizione che darai da sacerdote la impartirai a me», gli disse Bergoglio. La sua storia commosse l'Italia intera
L'Eucaristia è il dono più grande che Dio ha dato agli uomini. Impariamo a predisporre il nostro cuore in modo da ricevere il Figlio di Dio in noi
Da Maria Francesca delle Cinque Piaghe a Chiara Luce Badano: l’attesa che prelude alla santità
L’occasione è offerta dall’VIII Centenario del Perdono di Assisi, che cade nell’Anno Santo della Misericordia. Grande gioia della comunità francescana e di tutta l’Umbria
Il 4 luglio del 1925 morì. In ventiquattro anni di vita ha vissuto più di un uomo di ottanta, dimostrando che si può essere cattolici senza essere “bigotti”
«È da molti anni che la penetrazione di capitali sauditi in Bangladesh sta cercando di modificare radicalmente la struttura dell’islam». L’onorevole Mario Mauro conosce bene il paese asiatico e non è affatto stupito dalla strage di Dacca di venerdì, nella quale hanno perso la vita nove italiani. A tempi.it l’ex ministro della Difesa spiega come ha fatto il Bangladesh, da paese tollerante e moderato, a trasformarsi in un centro dell’ideologia jihadista.
Uno dei cliché più diffusi per quanto riguarda l’interpretazione dei fenomeni di terrorismo islamista è centrato sulle condizioni di indigenza materiale di coloro che vengono indottrinati: tranne i paesi del Golfo, gli Stati a maggioranza musulmana sono quasi sempre affollati di masse povere e private dell’istruzione.
Le teste di bambini e ragazzi figli di sottoproletari vengono allora imbottite con una versione intollerante e bellicosa dell’islam – quella wahabita, che rappresenta l’ideologia di legittimazione della monarchia che governa l’Arabia Saudita. I gruppi terroristici come al Qaeda e l’Isis non devono allora fare altro che raccogliere la messe che altri hanno seminato.
Una casa di riposo di ispirazione cattolica è stata multata per non aver applicato la legge sull’eutanasia. E’ accaduto in Belgio dove a Lovanio è approdata a sentenza una causa iniziata nel gennaio scorso risalente a un fatto del 2011. Una cifra tutto sommato simbolica, appena 6 mila euro per danni morali provocati alla donna, un’anziana la cui figlia chiedeva venisse praticata l’eutanasia. Ma pesantissima se si considera che con questa decisione del giudice viene praticamente disconosciuto il principio cardine dell’obiezione di coscienza. Chi potrà essere al riparo dunque? Se un ente di diritto ecclesiale o privato di ispirazione cattolica operante nel campo della Sanità o del welfare dovesse rifiutarsi per ragioni di coscienza, scatterebbe la multa. Oppure sarà costretto ad adattarsi alla legge del più forte.
Camminare sull’acqua, Alla scoperta della novità cristiana (edizioni San Paolo): è il titolo il bel libro di don Angelo, parroco del Duomo di Chioggia e nostro collaboratore. «Attraverso frammenti e riflessioni, dense di immagini, di sguardi sulla realtà e soprattutto di riverbero di vita vissuta», è scritto nella prefazione al libro, «l’autore offre non soltanto un piccolo spaccato della società contemporanea, ma anche indica e suggerisce… una via da percorrere e una meta di approdo. In altre parole, ci dona una speranza». Del libro, riportiamo un brano del primo capitolo: il cristianesimo convincente.
“Chiediamo urgentemente a Greenpeace e ai suoi sostenitori di riesaminare l’esperienza di agricoltori e consumatori di tutto il mondo con le colture e il cibo migliorati dalla biotecnologia, riconoscere i risultati delle ricerche di autorevoli istituzioni scientifiche e agenzie regolatrici, abbandonare la sua campagna contro gli Ogm in generale e il riso dorato in particolare”. Così inizia la lettera firmata da 109 premi Nobel e 2212 scienziati di tutto il mondo, indirizzata a Greenpeace e all’Onu. Gli scienziati chiedono di salvare vite tramite la liberalizzazione delle colture Ogm. Greenpeace risponde in difesa dello “sviluppo sostenibile”.
Il buon gusto, il tatto, la sensibilità e il pudore nei confronti dei bambini non conoscono distinzioni basate sull’orientamento sessuale. Il video promozionale del ‘Sardegna Pride’ tenutosi a Cagliari sabato 25 giugno ha infatti urtato molti omosessuali italiani che non si sono riconosciuti nella immagine macchiettistica della comunità gay presentata nel cortometraggio e che, soprattutto, hanno criticato il coinvolgimento nella trama dello spot di un minore che viene fatto oggetto di espliciti ammiccamenti di natura sessuale.