È una sorta di romanzo apocalittico oscuro, molto trascurato dalla sua pubblicazione nel 1907, ma ha una raccomandazione a cui qualsiasi autore di best-seller aspirerebbe: il leader spirituale del mondo intero dice che è una buona lettura. E non solo il papa attuale. Anche quello precedente.
Papa Francesco ha stupito nel 2013 e ancora nel 2015 quando ha raccomandato Padrone del Mondo (Lord of the World), di Robert Hugh Benson, ai fedeli in quanto libro che individua una “globalizzazione dell’uniformità egemonica”. Allo stesso modo, l’allora cardinale Ratzinger, futuro papa Benedetto XVI, si riferì all’universalismo descritto in Padrone del Mondo in un discorso pronunciato a Milano nel 1992.
Cosa rende questo libro tanto notevole?
Nel suo viaggio in Polonia, Papa Francesco andrà a pregare nel lager di Auschwitz, dove tra i tanti morì anche San Massimiliano Kolbe
Nella Messa al Santuario di Jasna Góra, “capitale spirituale” del Paese, il Pontefice sottolinea l’umiltà di Dio e dei “suoi portavoce”, e invita a raccogliere l’insegnamento di Maria
Sono giunti alla Gmg di Cracovia da numerosi Paesi, fra cui Italia, Spagna, Polonia, Stati Uniti, Brasile. E, ancora, dall’Africa con gruppi da Costa d’Avorio, Sud Africa, Zambia e perfino da Mozambico. Dall’Asia vengono gruppi da Filippine, Corea del Sud, Giappone. I giovani del Cammino neocatecumenale partecipano, come da tradizione, molto numerosi alla Gmg.
«Rosario internazionale contro il terrorismo dei giovani della Gmg domenica 31 luglio alle 5.00 al Campus Misericordiae.
Di fronte alla scia di morte e terrore che ha colpito il cuore dell'Europa nelle ultime settimane, i giovani della Giornata Mondiale della Gioventù sguainano l'arma della vittoria: il rosario.
Dalla terra di San Giovanni Paolo II si alza la risposta al male di quelle “sentinelle del mattino” che all'inizio del terzo millennio da Torvergata il Papa polacco aveva esortato a rispondere “Sì” alla chiamata di Cristo.
Nel volo che lo ha portato a Cracovia per la 31ma Giornata mondiale della pace, Francesco ha parlato dell’assassinio di padre Jacques Hamel, il sacerdote ucciso a Saint Etienne du Rouvray. Il fenomeno migratorio “richiede un supplemento di saggezza e di misericordia, per superare le paure e realizzare il maggior bene”. “Vanno sollecitate collaborazioni e sinergie a livello internazionale al fine di trovare soluzioni ai conflitti e alle guerre”.
Ahmad Al Tayyeb offre condoglianze al presidente francese, all’arcivescovo di Rouen, ai familiari delle vittime e a tutta la Francia. Gli assalitori “privi di qualunque senso di umanità”. L’islam “ordina di rispettare i luoghi sacri e di culto e la sacralità dei non-musulmani”. Fronteggiare il terrorismo anche combattendo “il pensiero estremista” nella religione islamica.
Il governo ha bloccato ieri un gruppo di 50 giovani pellegrini, già imbarcati su un aereo diretto a Cracovia. Interrogati per ore all’immigrazione, sono stati “ammoniti” e rimandati a casa con l’ordine di non contattare nessuno all’estero. Nel frattempo, per i luoghi centrali della Giornata mondiale della Gioventù si aggirano “giovani cattolici cinesi”, in gruppi di cinque o sei persone, che hanno il compito di spiare i compatrioti. Lavorano per Istituti culturali o aziende cinesi in Polonia.
«Invocare il nome di Dio e assassinare un prete sull’altare rappresenta una escalation nel terrore. Stiamo andando dritti nell’abisso». Così il cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, ha commentato a Radio Vaticana l’assassinio di padre Jacques Hamel.
«La Francia ha nutrito un mostro e ora questo mostro le si ritorce contro, divorando i figli e i cittadini francesi». Così padre Toufic Eid, parroco siriano di Maloula, ha commentato l’attentato di ieri, quando due terroristi islamici hanno fatto irruzione nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray (Normandia), vicino a Rouen, prendendo in ostaggio i fedeli presenti alla Messa del mattino e sgozzando padre Jacques Hamel (nella foto) e un fedele. Quest’ultimo è in bilico tra la vita e la morte.
Solo nell’ultima settimana, sfidando piogge torrenziali, strade fangose, violenze, e malattie, oltre 24.000 persone hanno attraversato il confine per trovare rifugio in Uganda
È stato aperto un procedimento per violazione della legge 40, dopo che un video del corriere.it ha mostrato gli incontri a Roma della “Extraordinary conceptions” di Mario Caballero per sponsorizzare la maternità surrogata
Prima notizia. Il 26enne Satoshi Uematsu alle 3 di notte del 26 luglio ha ucciso 19 persone disabili e ferito altre 25 presso un centro di accoglienza a Sagamihara, a 40 km a sud-est di Tokyo. Il giovane in passato aveva lavorato in quello stesso centro. Dopo la strage si è consegnato alla polizia portando con sé i coltelli ancora sporchi di sangue. Al momento dell’arresto si è giustificato così: «È meglio che i disabili scompaiano». Uematsu lo scorso febbraio aveva inviato al Parlamento una lettera in cui chiedeva che fosse legalizzata l’eutanasia: «Il mio scopo è un mondo dove, nei casi in cui per persone altamente disabili sia difficile vivere a casa ed essere attivi nella società, essi possano essere uccisi con l’eutanasia, con il consenso dei loro custodi». I media ovviamente commentano indignati per tanto orrore.
«Non è una guerra di religione» e «Tutte le religioni sono per la pace». Queste affermazioni perentorie di papa Francesco ieri sull’aereo che lo portava in Polonia, a commento dell’uccisione in chiesa di un anziano prete francese, faranno discutere per giorni. E non è la prima volta. Certamente le parole di Francesco vanno lette anche nella prospettiva della prudenza, del desiderio di evitare che una situazione già incandescente degeneri. Oltretutto poche ore prima il rettore della prestigiosa università islamica al-Azhar aveva fermamente condannato l’orrore di Rouen parlando di «attacco contro i valori dell’islam». Si può capire dunque che in una situazione così drammatica ci sia tutta l’attenzione di non dire parole che possano chiudere anche quel piccolo canale di dialogo che resta aperto.
Ancora una volta, il Cammino Neocatecumenale sarà presente alla Giornata Mondiale della Gioventù. Più di 150.000 giovani del Camino da tutto il mondo sono già in pellegrinaggio verso Cracovia (Polonia), dove si terrà quest’anno il grande incontro di giovani che vedrà la partecipazione di Papa Francesco.
I più numerosi vengono dall’Italia, dalla Spagna, dalla stessa Polonia, dagli Stati Uniti, dal Brasile. Dall’Africa vengono gruppi da Costa d’Avorio, Sud Africa, Zambia e perfino da Mozambico. Dall’Asia vengono gruppi da Filippine, Corea del Sud, Giappone.
Come è tradizione nel Cammino, nel corso di questi primi giorni i giovani andranno evangelizzando per le strade di diverse città d’Europa, annunciando il Kerigma (la buona notizia), dando la propria testimonianza, cantando e ballando accompagnati da chitarre e altri strumenti musicali.