Negli anni ’50 il cosiddetto “Sacerdote del Rosario”, Padre Patrick Peyton, ha sostenuto l’unità tra il rosario e la vita famigliare con il suo famoso detto: “La famiglia che prega unita rimane unita”. Era tanto tempo fa, e facciamo fatica ad immaginare una campagna per il rosario recitato in famiglia che possa avere lo stesso risultato che ha avuto decenni fa l’impegno di Padre Peyton. Ma le sue parole continuano ancora a diffondere verità, perché il rosario è ancora di grande importanza per le famiglie.
Potreste rispondere dicendo che “bambini + rosario = pianto e stridor di denti”. Come potremmo mai aspettarci che i bambini preghino il rosario?
Giusto. E se noi preghiamo il rosario stando in ginocchio in totale silenzio, ci sono buone possibilità che provare a coinvolgere i bambini (soprattutto i più piccoli) si rivelerà un vero disastro. Ma c’è un santo, papa e filosofo canonizzato di recente che pensava che fosse un’idea tutto sommato da provare.
Sto chiaramente parlando di San Giovanni Paolo II. Nel 2002 ha scritto una lettera sul santo rosario, Rosarium Virginis Mariae.
Nato a 1930 a Darnétal, Jacques Hamel era stato ordinato sacerdote nel 1958. Da 15 anni era nella parrocchia Saint-Étienne a Saint-Etienne-du-Rouvray. Chi l'ha conosciuto lo definisce un sacerdote «discreto, tendenzialmente silenzioso, ma alquanto affabile», «sempre disponibile con chiunque»
Suor Miviana Krzak ci accompagna nel Santuario della Misericordia e negli altri luoghi legati a Santa Faustina Kowalska, dove Francesco si recherà a pregare il prossimo 30 luglio
Una ricerca del Jane’s Terrorism and Insurgency Centre citata dalla rivista Nigrizia: da 541 vittime del 2009 a 4600 del 2015. Preoccupa la collaborazione tra il gruppo nigeriano Boko haram e l’Isis
Stragi su stragi. Senza tregua. Quasi una al giorno, ormai. Chissà perché, poi, questi orrendi attentati si abbattono sempre nei luoghi pubblici facendo strage di povera gente, di persone comuni, lavoratori e disoccupati, ragazzi e studenti.
Mai una volta – avete notato? – che l’ira delirante dei terroristi si abbatta nei luoghi del potere e della finanza. Mai. Mai un signore della finanza colpito, mai uno statista, mai un “pezzo grosso” dell’Occidente. Strano, davvero, che i pazzi alfieri del terrorismo, che in teoria – si dice – avrebbero dichiarato guerra all’Occidente non prendano di mira chi l’Occidente davvero lo governa.
Due uomini armati hanno preso in ostaggio questa mattina un sacerdote e diversi fedeli all'interno di una chiesa vicino Rouen, in Normandia. Gli aggressori, in possesso di coltelli, avrebbero poi sgozzato il parroco, Jacques Hamel, 84 anni, e un altro ostaggio tutt'ora in pericolo di vita.
Lo Stato islamico ha rivendicato l'attacco nel primo pomeriggio affidando alla sua agenzia, Amaq, un comunicato in cui sostiene che è stato compiuto da due "soldati" del gruppo. Diverse fonti locali inoltre hanno descritto gli attentatori come due squilibrati e l'antiterrorismo ha aperto un'inchiesta sul caso: la pista jihadista risulta essere la più probabile.
Il cardinal Raymond Burke in un libro-intervista spiega perché l'islam vuole conquistare l'Occidente: "Musulmani e cristiani sono diversi nella relazione con Dio"
Adoro la rubrica “Faces in the Crowd” di Sports Illustrated. Dà un volto agli atleti dilettanti, che spesso vivono nel totale anonimato, e mostra i loro risultati. Non che si parli poi così male di loro oggigiorno, ma è comunque bello vedere che questi atleti, molti dei quali giovani e promettenti, raggiungono gli obiettivi preposti.
Si parla invece molto male degli immigrati originari da paesi musulmani. Posso comprendere alcune posizioni. E rispetto il fatto che un paese abbia il diritto di proteggersi e penso che gli Stati Uniti debbano fare più controlli. Ma quando qualcuno scappa dal pericolo, penso che bisogni tendere una mano e offrire aiuto e soccorso. I residenti del campo di Kara Tepe hanno una lista con venti nazioni alle quali poter richiedere asilo. Gli Usa non sono nella lista (non in quella di questo campo, almeno).
I rosari per i pellegrini della GMG sono ecologici, realizzati con tappi di bottiglia usati. In primo luogo, tuttavia, sono fatti col cuore.
Procurarsi tappi di ogni tipo di bottiglie di bevande o cosmetici, scioglierli, modellarli in grani del rosario e infilarli in corde è un compito arduo, soprattutto se parliamo di qualche tonnellata di tappi e qualche migliaio di rosari.
Si poteva scegliere la via più semplice e ordinare i rosari per i pellegrini della GMG a una struttura che opera nel settore, ma i membri della diocesi di Varsavia-Praga hanno implementato stadi successivi del progetto “Fai un giro di rosario per la GMG”.
Tutto pronto per l’evento mondiale che, secondo le previsioni, dovrebbe riunire nella città polacca oltre 2 milioni di persone. Gli italiani tra i gruppi di pellegrini più numerosi
Santa Sede e Francia hanno firmato stamattina l’accordo, che prevede anche la gestione del convento annesso, anch’esso appartenente alla Francia
Solo se conosciuta la verità rende liberi. Parte da questo assunto Il figlio sospeso, l’opera seconda del regista siciliano Egidio Termine. Il film recentemente proiettato al Festival di Taormina affronta il tema della maternità surrogata senza entrare nel merito di questioni bioetiche, legali o tecnico-scientifiche.
In occasione della 31esima Giornata Mondiale della Gioventù che si apre oggi a Cracovia fino a domenica, la Nuova BQ scopre la figura del Beato Pier Giorgio Frassati, che assieme a San Giovanni Paolo II Papa e a Santa Faustina Kowalska, è uno dei protettori dell'evento che radunerà attorno a Papa Francesco quasi 2 milioni di giovani provenienti da tutto il mondo. Frassati è stato scelto perché ha saputo interpretare la pienezza del Vangelo nella sua vita di giovane ardente nella fede e nella carità. In questa intervista a don Primo Soldi, autore del libro "Pier Giorgio Frassati. L'amico degli ultimi", conosciamo meglio un esempio di giovane santo, che sarà proposto in questi giorni ai ragazzi come modello e le cui reliquie, da Torino, sono esposte ora alla venerazione nella chiesa di domenicani di Cracovia.