Il Presidente del Forum delle associazioni familiari Gianluigi De Palo, in relazione alle dichiarazioni del premier Renzi in occasione al recente question time alla Camera, ha dichiarato che è giunto il momento del "fattore famiglia": "Le famiglie non sono mai un peso, ma una risorsa e hanno bisogno di sentire la fiducia del Paese”. Nel frattempo, lunedì prossimo il disegno di legge Cirinnà tornerà alla Camera. La sua approvazione rivoluzionerebbe la proposta di De Palo e il fattore famiglia avrebbe un'applicazione diversa e più ampia di quanto egli pensi. La sua diventerebbe una proposta inutile o anche dannosa. Il perché lo vedremo subito. Prima facciamo un passo indietro.
Due recenti ricerche scientifiche pubblicate su Nature e Cell Biology sono balzate agli onori della cronaca perché per la prima volta è stato riprodotto in vitro l’annidamento dell’embrione in utero riuscendo a coltivarlo per 13 giorni. “Nessuno – ha riportato il Corriere – era riuscito a coltivare degli embrioni per più di nove giorni. Ora, due studi, uno americano e uno inglese, hanno dimostrato che è possibile spingersi fino al tredicesimo giorno e probabilmente anche oltre, fornendo agli embrioni il giusto ambiente chimico e una matrice adatta a cui attaccarsi”.
Prima la crisi economica, ora anche la pressione degli immigrati rischiano di mandare in pezzi la costruzione europea. È un dato di fatto, è probabilmente la sfida più grave che l’Unione si trova ad affrontare a più di 60 anni dai primi passi per l’integrazione continentale. Davanti alle pressioni interne ed esterne, i Paesi membri dell’Unione Europea si rinfacciano l’un l’altro le responsabilità e fanno valere la logica dei confini. Il caso del Brennero con lo scontro Austria-Italia è solo l’ultimo episodio in ordine di tempo, ma se il 23 giugno in Gran Bretagna nel referendum voluto dal governo prevalessero i sì all’uscita dall’Europa, sarebbe ben difficile evitare di affrontare apertamente la crisi in corso.