MaM
Messaggio del 25 maggio 1991: Cari figli, vi invito tutti voi che avete sentito il mio Messaggio della pace a realizzarlo con serietà e amore nella vita. Molti sono quelli che pensano di fare molto parlando dei messaggi, ma non li vivono. Io vi invito, cari figli, alla vita e al cambiamento di tutto ciò che di negativo è in voi, affinché tutto si trasformi in positivo e in vita. Cari figli, io sono con voi e desidero aiutare ognuno di voi a vivere e con la vita testimoniare la bella notizia. Cari figli, io sono con voi per aiutarvi e per condurvi al cielo. In cielo c'è la gioia: attraverso di essa potete già vivere il cielo fin da ora. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Notizie dai giornali cattolici



GennaioFebbraioMarzoAprileMaggioGiugnoLuglioAgostoSettembreOttobreNovembreDicembre



Vangelo Lc 24,46-53:Mentre li benediceva veniva portato verso il cielo.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo gior­no, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto».
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.
Il seminarista Rosario Vitale, della diocesi di Caltagirone, ha coltivato la sua vocazione con molta determinazione e spontaneità. Fin dall’infanzia, quando, a soli otto anni, fu scelto dalle maestre per aiutare il parroco in un recital che si teneva in chiesa. Un lungo cammino quello di Rosario, che matura la sua scelta vocazionale malgrado la sua disabilità; la sua tenacia e l’amore per Dio lo hanno portato a chiedere di entrare in seminario e attendere qualche anno prima di essere ammesso. La sua docilità, la parola gentile e la sua caparbietà dimostrano ogni giorno che alla gioia del cuore, il limite fisico non può essere da ostacolo e così, a pochi esami dal baccellierato, al suo penultimo anno in seminario, Rosario ha incontrato il papa emerito Benedetto XVI, con cui si è confidato ed ha aperto il suo cuore. Rosario guarda con ammirazione ed entusiasmo anche a papa Francesco, per il coraggio e la costanza nella riforma della Chiesa. A colloquio con Zenit, il seminarista siciliano ha raccontato la sua storia, per molti versi unica.
Il vescovo di Aleppo, monsignor Antoine Audo, accusa l'Occidente: "Questa guerra è organizzata per interessi economici e strategici ad alti livelli da Usa e Israele".
Oggi inizia la Novena alla Madonna di Fatima.
Si può dare la notizia del cristianesimo – perché il cristianesimo è, oggettivamente, una notizia; per chi ci crede una buona notizia – in tanti modi diversi. Che rispecchino tante sensibilità diverse. Ciò che non si può, io penso, è ritenere la propria sensibilità, il proprio modo gli unici validi, perché la notizia di Cristo è troppo grande per essere tradotta tutta da un solo uomo. Io domenica ho sentito dare questa notizia nel modo che preferisco, e che sento più vicino a me, in un modo forte, che mi ha infiammato il cuore. Ero, per lavoro – che ci volete fare, sono fortunata – al Divino Amore all’incontro vocazionale del cammino neocatecumenale. Dal palco vedevo decine di migliaia di persone, silenziose, in attesa come me. Dio ci vuole fare un regalo, ha detto Kiko. Il kerigma, l’annuncio, rende l’uomo una cosa nuova. Aumenta la nostra fede, ha proclamato prima di aprire la Bibbia, mentre continuavano ad arrivargli telefonate dal Giappone e dalla Corea e dall’America.
«Vieni, fratello, andiamo in Paradiso». Il “Paradiso” in questione è quello islamico dei jihadisti, popolato da decine di vergini «che ci aspettano e da angeli come servitori». Il fratello, invece, è Saïd Ramai (pseudonimo), giornalista musulmano, che per sei mesi si è infiltrato e ha filmato di nascosto una cellula jihadista francese che voleva organizzare un attentato. Il risultato del suo lavoro è stato trasmesso lunedì da Canal +. Si tratta di un documentario di oltre un’ora, dal titolo “Soldati di Allah”. L’uomo che promette il Paradiso, con l’aggiunta di «un palazzo e un cavallo alato fatto d’oro e di rubini», ha 20 anni, il suo nome è Oussama, anche se tutti lo chiamano “emiro”. È questo ragazzo che ha già scontato cinque mesi di carcere, dopo aver tentato di raggiungere lo Stato islamico in Siria, ad essere alla guida della cellula di una decina di persone, tutti musulmani di tradizione o convertiti.
Ogni anno migliaia di cristiani vengono uccisi per la loro fede e molti di più subiscono maltrattamenti, discriminazioni e abusi. Secondo Open Doors, l’organizzazione internazionale che da oltre mezzo secolo documenta le persecuzioni subite dai cristiani nel mondo, li soccorre con la preghiera e, se possibile, fornisce loro assistenza e aiuti materiali, nel 2015 i cristiani uccisi per la loro fede sono saliti a 7.100, contro i 4.344 del 2014, e oltre 2.400 chiese sono state attaccate, distrutte o gravemente danneggiate, più del doppio rispetto al 2014 quando gli attacchi erano stati 1.062.
Nell’ottavo capitolo della sua esortazione post-sinodale Amoris laetitia Papa Francesco riflette sul tema dell’accompagnamento, del discernimento e dell’integrazione (AL 291-312). Si tratta indubbiamente del capitolo più discusso nel dibattito pubblico.
Capelli bianchi, viso squadrato, espressione volitiva, ma soprattutto una tempra che viene da un’altra epoca. Alba Mignani Dossi, ex-insegnante di religione e maestra elementare è volontaria storica della Ronda della Carità di Milano, associazione che si occupa di dare soccorso e aiuto alle persone in difficoltà. «Dai più piccoli ho imparato che l’insegnamento deve diventare esperienza, vita, non astrazione. Perché se è solo teoria, rischia di essere poco fecondo, di non raggiungere il cuore. Forse per questo la mia fede è pragmatica e i miei modelli sono i Santi che si sono battuti sulle strade e che hanno condiviso con gli ultimi sofferenze e sogni», dice Alba.
Finalmente la Santa Sede prende posizione sulla crisi venezuelana. Oggi Leopoldo López Gil, padre dell’omonimo leader dell’opposizione e prigioniero politico di Nicolas Maduro da più di due anni, e Vanessa Ledezma, figlia di Antonio Ledezma, sindaco di Caracas agli arresti domiciliari, saranno in Piazza San Pietro per incontrare il Papa durante il baciamano dell’udienza pubblica. Un importante segno che avviene subito dopo la lettera papale inviata al Presidente del Venezuela che fa riferimento alla grave situazione del Paese, confermata recentemente dal portavoce vaticano padre Federico Lombardi.
L’ordine dei giornalisti ha organizzato per il prossimo 8 giugno un seminario rivolto ai suoi iscritti chiamato Unioni civili, omofobia, famiglia. L’uso del linguaggio per le minoranze sessuali nei mass media. Il seminario è inserito nella piattaforma Sigef, il sistema che i giornalisti hanno a diposizione per i corsi di aggiornamento relativi alla loro professione.