Come si vive dopo che dentro casa un quadro della Madonna ha lacrimato? Il miracolo – riconosciuto in pochi mesi dalla Chiesa – è quello avvenuto a fine agosto del 1953, a Siracusa, in casa di una giovane coppia di sposi, Angelo Iannuso e Antonina Giusto, in attesa del loro primo figlio. Il 29-30-31 agosto e l’1 settembre, da un quadretto di gesso raffigurante il cuore immacolato di Maria, posto a capezzale del letto matrimoniale, sono sgorgate delle “lacrime umane”, come hanno confermato le analisi scientifiche. Angelo e Antonina di figli ne avranno in tutto quattro, due maschi e due femmine. È il secondogenito, Enzo, ad “aprirci” le porte di casa. “Quando Maria ha scelto di piangere nella nostra famiglia, è perché voleva la famiglia, il Suo messaggio doveva essere dato all’interno di una famiglia”.
Laura Grassi è salita al cielo lo scorso 22 aprile a soli 34 anni. Il giorno prima aveva festeggiato il quarto anniversario di matrimonio insieme al marito Ugo Morganti e alla figlia Alessia, di appena tre anni. La vicenda di Laura aveva colpito l’Italia intera per l’esempio di forza e di dignità nonostante una malattia devastante come la Sla (Avvenire, 2 maggio).
Oltre 35mila giovani riuniti ieri nel santuario romano in preparazione all’evento di Cracovia. Circa 300 le ‘alzate’ per l’evangelizzazione nel mondo, benedette dal card. Pell che ha chiesto preghiere per il suo lavoro nelle finanze vaticane
Era il 13 maggio 1940, il lunedì di Pentecoste. Barbara Ruess di Pfaffenhofen fece una passeggiata nel bosco. Allora aveva 16 anni, faceva e volentieri belle camminate. Andava spesso nel bosco di suo padre, vicino a Marienfried. Anche il giorno prima, la domenica di Pentecoste, aveva fatto la stessa strada, recitando il Rosario, ma aveva perso senza accorgersi la corona. Rifaceva quindi il lunedì la stessa strada sperando di ritrovarla.
Mentre si stava incamminando, domandandosi che Misteri del Rosario doveva recitare, i gloriosi o i gaudiosi, una signora la raggiunse, dicendo dopo un breve saluto: "Tu stai pensando che corona devi recitare. Io ti voglio insegnare un altro Rosario, e così pregheremo insieme". Barbara le chiese: "Scusi, come mai conosce il mio pensiero? Chi è Lei?" - La signora rispose: "Non è importante saperlo; se tu reciterai con diligenza questo Rosario, imparerai a conoscermi meglio". E le insegnò il Rosario dell'Immacolata.
Il continuo e consistente afflusso di migranti verso l’Europa sta mettendo in crisi la politica (e non solo) dell’Unione Europea:- se spalanchiamo le porte per accettare tutti quelli che vogliono venire, ben presto saremo costretti a chiuderci in difesa della nostra sopravvivenza. Ma se costruiamo muri ai confini e rimandiamo indietro nel loro Paese i migranti, che da anni rischiano la vita per fuggire da situazioni insostenibili, tradiamo i valori sui quali sono state fondate l’Onu e l’Ue.
Un inferno chiuso in un palazzo, dove ogni giorno decine di persone si alzano, mangiano, escono, vanno a scuola, al lavoro e rientrano. Persone qualunque di un quartiere popolare di Caivano in provincia di Napoli, mediamente povere e non istruite, come tante ce ne sono, si sono ritrovate in un sistema diabolico e lo hanno accettato e quindi alimentato con l'omertà. Fino ad abituarsi, tanto da preferirlo al rischio di denunciate la verità, fino a non rendersi più conto dell'oppressione disperate di quello schifo ripugnate.
Una lettera privata datata 19 febbraio e firmata dall’Abbé Franz Schmidberger, figura storica di spicco della Fraternità S. Pio X, già stretto collaboratore di Mons. Lefebvre, è trapelata nel web. Ora lo stesso Schmidberger ne ha autorizzato la traduzione in inglese e la pubblicazione sul blog statunitense Rorate Caeli, per evitare inutili speculazioni su di uno scritto che era stato inviato a Mons. Fellay, attuale superiore della Fraternità, e ad altre personalità della società sacerdotale. La lettera è di un certo interesse perché offre ulteriori indizi sulla possibile riconciliazione tra il Vaticano e la Fraternità, come avevamo già annunciato sulla Nuova BQ dopo l’incontro avvenuto tra il vescovo Fellay e Papa Francesco all’inizio di aprile.
L'ultima frontiera della propaganda transgender arriva diretta da Facebook.
E si traveste in una campagna choc per sensibilizzare l'opinione pubblica.
A renderla pubblica è la fotografa Meg Bitton. Nello scatto, che accompagna l'iniziativa, è immortalata una bambina bionda, carina e innocente. Un messaggio lanciato sui social network per sensibilizzare il pubblico sulla controversa legge della Carolina del Nord che introduce restrizioni sulla libera scelta dei transesessuali nell'utilizzo dei bagni pubblici.