Un album di figurine che spiega ai bambini, in modo semplice, il disegno di Dio per l’uomo, collegando gli eventi dell’Antico con il Nuovo Testamento
A distanza di 70 anni si potrebbe riaprire il caso delle 13 presunte apparizioni della Madonna a Ghiaie di Bonate nel 1944, in provincia di Bergamo, con protagonista la piccola veggente di 7 anni, Adelaide Roncalli. Al momento per la Chiesa non c’è stata né rivelazione, né apparizione.
Una vicenda che all’epoca ha coinvolto anche nazisti e servizi segreti e che ancora oggi interroga teologi, storici e fedeli su cui Tv2000 ha dedicato un docu-inchiesta a cura del programma ‘Indagine ai Confini del Sacro’ di David Murgia, in onda su Tv2000 il 17 maggio alle ore 23, e dal titolo ‘1944: apparizioni a Ghiaie di Bonate, un caso ancora aperto?’.
L’antica chiesa bizantina di Aghia Sophia (Santa Sofia) a Trabzon, riconvertita in moschea nel 2013, è stata gravemente danneggiata dai lavori seguiti alla sua trasformazione in luogo di culto islamico. Lo riferiscono fonti locali riprese dall’agenzia Fides.
La prolusione del cardinale Angelo Bagnasco, pronunciata in apertura della 69° Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana è stata salutata dal presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito, Salvatore Martinez, nel segno della continuità tra gli ultimi pontificati.
Disappunto del presidente CEI per la nuova normativa nella prolusione alla 69° Assemblea annuale dei vescovi italiani. Affrontati temi di gender, migrazioni, nullità matrimoniali, povertà, disoccupazione, ludopatia
Don Giacomo Pavanello racconta la sua esperienza come Missionario della Misericordia, condivisa con altri quattro sacerdoti di Nuovi Orizzonti
Quando gli amici di “Presbyteri” mi hanno chiesto di scrivere questo articolo hanno insistito sul fatto che volevano un taglio esperienziale e pastorale. Sulle prime la cosa mi ha un po’ preoccupato perché la mia esperienza di per sé è grande quanto il mio cappello, nel senso che non ho titoli particolari per parlare di come i preti vivono la liturgia delle ore: non sono teologo, né mi occupo di formazione, né ho mai scritto alcunché di specifico sull’argomento, quindi mi sono francamente chiesto cosa mai avessi da condividere. Poi ho pensato che ciò che rende grande un’esperienza non è la sua base, ma la sua altezza, ovvero non il fatto che faccia riferimento alla vita di tante persone, ma il fatto che sia radicata nell’unica che conta, quella di Cristo. Ciò che dovevo fare allora non era tanto allargare la mia base di esperienza, ma aumentare la sua altezza, o se preferite la sua profondità, in altre parole meditare su di me e sul mio modo di vivere la Liturgia delle Ore e su cosa questo c’entri con la Vita in Cristo. Ho pensato quindi di strutturare questo articolo quasi come un esame di coscienza sulla mia fedeltà, nella presunzione che i problemi e le grazie che vivo nella pratica delle Ore non sono poi tanto diversi da quelli della maggioranza dei sacerdoti.
Desiderando fare proselitismo, un pastore protestante si avvicinò a un contadino che stava piantando un pesco.
Dopo averlo salutato, gli chiese se aveva ascoltato il sermone del suo parroco la domenica precedente a Messa.
Il contadino disse di sì e che gli era piaciuto molto perché era stato un’esortazione a venerare la Vergine Maria, nostra madre....
Vi siete mai accorti che alla gente piace più parlare delle cose negative che di quelle positive? Sembra che troviamo qualche tipo di divertimento nel sottolineare gli errori e le mancanze nelle cose. Ci piace suggerire cosa dovremmo migliorare o fare in modo diverso per far andare tutto meglio. Sembra che abbiamo sempre a portata di mano una lista di lamentele.
A livello della nostra fede, sto cercando di superare questo vizio personale di costante negatività. Anziché lamentarmi e sottolineare ciò che non va, voglio concentrarmi il più possibile sugli aspetti positivi, per ricordarmi del dono che ho per il fatto di essere cattolica.
Un allevamento di lumache come lista di nozze è un’idea per lo meno bizzarra. Dietro c’è la storia di Riccardo e Barbara, e lo zampino della Provvidenza. Lui, giornalista, vive in una casa-famiglia nel catanese e si occupa di comunicazione per la Missione di Fratel Biagio Conte a Palermo, dove lei fa servizio. Si incontrano, si innamorano e decidono di fare della loro vita insieme una storia d’amore per tanti. Bastano pochi incontri a Riccardo per capire che è lei la donna giusta. La proposta di matrimonio arriva dopo pochi mesi e la “condizione” è fare della casa-famiglia (in cui Riccardo già vive) la loro casa. “Trovare una persona che sposasse me e al tempo stesso sposasse l’idea di casa-famiglia, quindi di accoglienza, solidarietà e carità, non è cosa comune”. Sì, perché questa villa alle pendici dell’Etna non è esattamente il “nido” di una coppia fresca di matrimonio, ma è diventata da subito la “culla” di questa storia d’amore. Riccardo e Barbara vivono con una ventina ospiti, chi con problemi mentali, chi in sedia a rotelle, “tutte persone che generalmente uno terrebbe a distanza più che portarsele a casa”. Qui “i vincoli di parentela vengono superati e diventiamo una grande famiglia: diventiamo sorella, fratello, madre”.
In merito all’evento tenutosi il 15 maggio, a Catania presso il centro fieristico “Le Ciminiere”, nel quale è stato relatore il prof. Massimo Gandolfini, sul tema Identità sessuata e ideologia gender, dalla ragione all’arbitrio, si è consumata nelle scorse ore una pagina tristissima per i fondamentali princìpi di libertà e della vita democratica.
È stato infatti revocato all’improvviso da parte della Provincia di Catania il patrocino gratuito che era invece stato concesso qualche giorno prima. E la revoca è avvenuta a causa delle pressioni da parte dei gruppi lgbt, che così hanno finalmente mostrato il loro vero volto intollerante e anti-democratico.
Caro direttore,
qualche giorno fa un giulivo presidente del Consiglio che si dichiara cattolico ha proclamato: mica ho giurato sul vangelo, ho giurato sulla Costituzione. L’allegro presidente evidentemente non sa quello che dice. Il punto è che, altrettanto evidentemente, altrimenti non lo farebbe, è certo di rivolgersi a un pubblico smemorato, disorientato, che non sa più cosa credere e cosa pensare. Un pubblico che non ha più i minimi riferimenti non dico teologici ma nemmeno culturali....
Oggi inizia la Novena a San Filippo Neri.
Esattamente dieci anni fa, Luca Bertola, che allora aveva dieci anni, ha ricevuto una diagnosi infausta: sarcoma di Edwing in versione molto aggressiva. Un verdetto spietato che non ha impedito a Luca di amare la vita, di fare progetti, di credere appassionatamente in Dio. La malattia che, giorno dopo giorno, diventava sempre più grave è stata l’inizio di un itinerario spirituale che la mamma, oggi, in questo “anniversario” così doloroso della breve esistenza di suo figlio vuole ricordare per trasmettere a tutti i ragazzi malati e sani la voglia di progettare, la voglia di credere.
Occhi azzurro-cielo, solare, sorridente, tifava per lo sport e per la vita. Impazziva per il motociclista Dani Pedrosa. Amava la pizza, la pasta con i pomodori e la pancetta, l’hamburger, le brioches al cioccolato, le caramelle alla Coca Cola, la play station. Luca Bertola, è morto a 13 anni: ragazzo nello stile di vita, uomo nel cuore. Il suo calvario è iniziato, appunto, nel 2006: tutte le sere aveva la febbre che non passava.
E così il professor Francesco D'Agostino ha parlato: «resistere, resistere, resistere». Quel grido di battaglia faceva ben sperare e poco importa che il pilotato titolista avesse depotenziato il titolo utilizzando il molto più innocuamente adattativo "resilienza", mica l'autore del pezzo decide i titoli. Purtroppo la lettura ha spento il mio entusiasmo in men che non si dica. C'è una prima insincerità nella necessariamente sommaria ricostruzione degli eventi: è vero, noi di piazza san Giovanni e del Circo Massimo siamo stati sconfitti in questa battaglia, e voi, autorevolissimi rappresentanti del laicato organizzato, vi dichiarate altrettanto. Ma c'è una differenza tra noi e non è di poco conto: noi ci siamo battuti. Non solo lo abbiamo fatto, ma, che piaccia o meno agli ipocriti, continueremo a farlo, perché la posizione prona non si addice alla virilità. Ma c'è assai di peggio che questo.
Mentre in Italia il Papa interveniva all’assemblea generale della CEI, al di là delle Alpi il quotidiano cattolico francese La Croix ha pubblicato ieri pomeriggio una lunga intervista esclusiva che lo stesso Francesco ha concesso al direttore Guillaume Goubert e al vaticanista Sébastien Maillard. Di seguito i passaggi più rilevanti.
No, non ci siamo. Potremmo adottare tutte le attenuanti possibili, compresa quella che il terzo gol al Frosinone, quello di rovesciata, quello del suo ingresso nella storia del calcio italiano, è un qualche cosa che va oltre le leggi della fisica. Però stavolta non ci siamo. Nulla contro Gonzalo Higuain, anzi. I suoi 36 gol sono l’aspetto più bello ed eroico del campionato appena concluso, ma da qui a farlo diventare un fenomeno da baraccone persino in chiesa ce ne passa. A tutto c’è un limite: se non avete rispetto per Gesù, abbiatene almeno per il Pipita il quale sicuramente non meritava di essere trattato come canto finale di una messa domenicale in quel di Napoli.
In fondo era solo una frase di buon senso. Ma all’ideologia animalista il buon senso non serve. Animali e uomini, il Papa ne ha riparlato. L’ultima volta aveva messo in guardia chi sceglie di non avere figli e si circonda di cani e gatti. Sabato, alla vigilia della Pentecoste, nello spiegare uno dei doni dello Spirito Santo, la pietà, ha fatto un esempio dei suoi, di quelli che provocano terremoti.
Da tempo l’amministrazione Obama era in rotta di collisione con lo stato del North Carolina per questione di latrine. Una vera e propria Wc War. Infatti quest’ultimo – a differenza dei desiderata presidenziali - aveva imposto alle persone transessuali di accedere solo a quei bagni pubblici e spogliatoi corrispondenti al sesso biologico, cioè al sesso registrato all’atto di nascita, e non a quello anagrafico. Questo per un motivo di ordine pubblico e ancor prima di buon senso.