MaM
Messaggio del 8 dicembre 1981:Oltre che al cibo, sarebbe bene rinunciare alla televisione, perché dopo aver guardato i programmi televisivi, siete distratti e non riuscite a pregare. Potreste rinunciare anche all'alcool, alle sigarette e ad altri piaceri. Sapete da voi stessi ci che dovreste fare.

Notizie dai giornali cattolici



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Non si arresta il fermento suscitato dai Family Day dei mesi scorsi e dalle iniziative di migliaia di genitori contro il gender nelle scuole. La Croce-quotidiano, il giornale diretto da Mario Adinolfi, ha aperto stamattina con una notizia esclusiva in prima pagina: la nascita de Il Popolo della Famiglia. Dinanzi all’approvazione delle unioni civili, a una proposta di legge per legalizzare le adozioni per tutti (omosessuali e single compresi), al tentativo di rendere il divorzio ancora più rapido, a quattro disegni di legge sull’eutanasia, il “popolo della famiglia” decide di allargare il campo della sua battaglia, dalle piazze ai seggi elettorali, presentandosi con delle proprie liste alle elezioni amministrative di primavera. Lo stesso Adinolfi e Gianfranco Amato, presidente dei Giuristi per la Vita e anche lui tra gli organizzatori del Family Day, hanno firmato un appello per invitare i cittadini “a mettersi in marcia per fare quel che è giusto e salvare l’Italia dalla sua deriva verso il nulla”. A poche ore dall’annuncio, Adinolfi ne ha parlato a ZENIT.
Il fondatore del Partito Comunista Italiano scrisse un articolo agli albori di questa pratica, simbolo del “capitalismo moderno” che trasforma la vita in “merce da baratto”
Vangelo15, 1-32: Ci sarà gioia in cielo per un solo peccatore che si converte.
In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».
Dal palco è sceso esattamente quarant’anni fa. Febbraio 1976. Ma oggi uno stuolo di giovani e vecchi fan continua imperterrito a salire lungo la strada che porta all’incantevole eremo della Beata Vergine del Soccorso di Minucciano (Lucca). Lontano dalle luci del mondo è questo il nuovo “palcoscenico” di Claudio Canali negli anni Settanta leader del gruppo rock progressive Biglietto per l’Inferno e adesso monaco eremita secondo la regola di san Benedetto.
Pubblichiamo l’intervista del 1979 del grande cantante in cui parlava della propria sfera affettiva. Annunziata, Serra e associazioni gay hanno attaccato l’ipocrisia della Chiesa per avergli concesso i funerali religiosi. Ma che dicono? Quello di Dalla «non è stata la celebrazione di un funerale di un omosessuale, ma il funerale di un uomo»
All'udienza generale del 2 marzo, Papa Francesco ha proseguito il suo ciclo di catechesi sulla misericordia, affrontando il tema dei rapporti fra misericordia e correzione. Il buon padre di famiglia è misericordioso verso i suoi figli, ma fa parte della misericordia - ha detto il Papa - anche correggerli ed eventualmente punirli quando sbagliano.
«Contarsi, ma soprattutto contare perché non basta essere in due milioni per dire di essere un partito». Ne è convinto l'ex parlamentare Luca Volontè, che, ormai fuori dai giochi partitici è da tempo un attento osservatore di ciò che accade con i movimenti pro family in Europa. Direttore generale della Fondazione Novae Terrae, un osservatorio privilegiato sul dilagare in Europa dei cosiddetti “diritti insaziabili”, Volontè è stato impegnato nella sua lunga esperienza parlamentare in Italia e in Europa per la promozione della famiglia, l’obiezione e il diritto alla libertà di coscienza e religione, la dignità della vita umana, le politiche giovanili, la lotta alla povertà e la valorizzazione del volontariato. Oggi promuove in ambito italiano ed europeo incontri pubblici, petizioni e progetti di ricerca sulla vita e sulla dignità umana. La sua ottica del fenomeno dei movimento pro family in Europa è dunque una visione privilegiata per comprendere che cosa attende ora il Comitato “Difendiamo i nostri bambini” dopo oo straordinario successo del Family Day.
Intervista di tempi.it a Mushtaq Gill, avvocato della cristiana condannata a morte per blasfemia, confinato in casa da due giorni per le minacce subite
Le proposte dell’apposita commissione parlamentare per la legge da approvare entro giugno. La Chiesa: niente estrema unzione in caso di suicidio assistito
L’attrice statunitense è ricorsa alla maternità surrogata, ma, dopo la separazione dal marito, non ha più voluto il bambino. Un cortocircuito rivelatore