Sabato 26 marzo, alle ore 11, nell’ambito della trasmissione di Raiuno Il Giubileo di Francesco, verrà trasmesso un cortometraggio intitolato Il grido.
Il film, promosso dal Pontificio Consiglio “Cor Unum” e diretto dalla regista Lia G. Beltrami, è stato realizzato dalla società di produzione cinematografica Aurora Vision, con la collaborazione dell’Arcidiocesi di Trento, e vede la partecipazione della montatrice Simona Paggi.
Attraverso luoghi, immagini e parole, vi si racconta la storia vera della conversione di Paolo Zanni, per anni tossicodipendente e spacciatore, che ha vissuto anche l’esperienza del carcere, guarito dalla misericordia di Dio e recuperato a una nuova vita grazie all’opera di Chiara Amirante e alla Comunità Nuovi Orizzonti.
A cadaveri ancora caldi, nelle prime ore successive agli attentati di Bruxelles, il nostrano Espresso, versione online, se la prendeva con gli “sciacalli” del centrodestra. Se la prendeva con Salvini e con Gasparri, colpevoli di aver postato l’invito a “ripulire le città”. Ennesimo massacro, ennesimo riflesso della sinistra al caviale a indignarsi col “populista” piuttosto che col terrorista.
Insomma, o ti limiti all’indignazione famelica di girotondi e ai richiami alla prevenzione cosiddetta di intelligence. O sei fuori dalla corretta interpretazione dell’ennesima e bestiale strage a cui non riescono mai a dare l’aggettivo giusto, corretto, scritto nelle rivendicazioni dell’Isis e di al Qaeda, e che non è “chissàchisarà”.
Migliaia di persone negli Stati Uniti saranno accolte nella Chiesa cattolica durante la Veglia Pasquale il prossimo 26 marzo. In molte diocesi in tutto il paese saranno accolte intere famiglie che, preparate, desiderano ricevere i sacramenti» afferma il comunicato della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti d’America inviato a Fides.
L'Arcidiocesi di Baltimora accoglierà 292 catecumeni (che riceveranno il battesimo) e 516 candidati (che riceveranno la cresima e la prima Comunione), tra i quali un parrocchiano di 14 anni che ha trovato la fede mentre lotta contro il cancro. Una famiglia intera di cinque persone si unirà ai 419 catecumeni e 581 candidati che riceveranno i sacramenti nell'Arcidiocesi di Detroit.
Questa mattina tre criminali ancora ignoti hanno sgozzato un uomo convertito al cristianesimo nella città di Kurigram, nel nord del Bangladesh. La vittima si chiamava Hossain Ali Sarkar e aveva 68 anni. Egli era membro della Isa Fellowship Church (protestante), di cui fanno parte diversi fedeli convertiti dalla religione islamica. Hossain aveva combattuto nella guerra per l’Indipendenza dal Pakistan nel 1971 ed era uno stimato operatore sanitario, ormai in pensione, del Dipartimento locale di sanità. Nirmal Rozario, segretario generale della Bangladesh Christian Association, dice ad AsiaNews: “L’uccisione di Hossain Ali Sarkar, un uomo convertito al cristianesimo, è inaccettabile e dolorosa. Condanniamo il suo omicidio e chiediamo che venga fatta giustizia”.
Nello stesso giorno in cui il Tribunale dei minori di Roma ha legittimato con l’ennesima sentenza la programmazione da parte di coppie gay di bambini orfani di madre o di padre (quindi concepiti all’estero attraverso l’utero in affitto), a qualche chilometro di distanza, la senatrice Monica Cirinnà confermava in un dibattito all’Università degli studi Internazionali di Roma (ex San Pio V) che il governo e il Partito democratico procedono spediti, in questi rimanenti due anni di legislatura, verso una «grande riforma» dell’istituto delle adozioni, al fine di rendere esigibile questo diritto «anche ai single e alle coppie omosessuali», e verso una completa equiparazione tra matrimonio e unioni civili, tramite l’abolizione dell’obbligo di fedeltà e l’estensione del “divorzio immediato” per tutti.
«… e i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo». È questa una delle frasi più celebri che riecheggia nelle chiese e nelle cattedrali di mezzo mondo durante le austere letture delle liturgie quaresimali della Passione di Cristo. La pericope, presente nei vangeli sinottici, descrive il gesto derisorio, da parte della soldataglia romana, dell’incoronazione di Gesù il Nazareno.
Un colpo al cuore dell'Europa. Gli attentati a Bruxelles, all'aeroporto internazionale e in una fermata della metrò a due passi dalle istituzioni europee, avvengono a pochi giorni dall'arresto di Salah Abdeslam, quando la città era già in stato di massima allerta. Il giorno dopo ci si chiede come tutto questo sia potuto accadere. Soprattutto: come abbia fatto a nascere e crescere un fenomeno jihadista interno, in particolar modo nel quartiere di Molenbeek. Viaggio nel cuore della città che ha reagito con compostezza e dignità alla tragedia, ma che si è rivelata assolutamente vulnerabile al terrorismo. Due punti di vista differenti: per Martino Pillitteri, corrispondente del settimanale Vita a Bruxelles, lo jihadismo è una scelta personale, ideologica, avulsa dal contesto sociale. E semmai, la colpa è da attribuire a chi ha scelto di non affrontare da subito la nascita e crescita del fenomeno. Per Valentina Colombo, invece, la ghettizzazione e l'alienazione sociale sono invece cause primarie del jihad in Europa.