MaM
Messaggio del 25 gennaio 1997:Cari figli, vi invito a riflettere sul vostro futuro. Voi state creando un nuovo mondo senza Dio, solamente con le vostre forze ed è per questo che non siete contenti, e non avete la gioia nel cuore. Questo tempo è il mio tempo perciò, figlioli, vi invito di nuovo a pregare. Quando troverete l'unità con Dio, sentirete la fame per la parola di Dio, ed il vostro cuore, figlioli, traboccherà dalla gioia. Testimonierete ovunque sarete l'amore di Dio. Io vi benedico e vi ripeto che sono con voi per aiutarvi. Grazie per avere risposto alla mia chiamata!

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Nel terzo incontro a Roma per operatori della comunicazione nella Chiesa degli artisti, il predicatore della Casa Pontificia ricorda “la potenza miracolosa” del Sacramento della riconciliazione
Francesco conferisce l’Ordinazione episcopale a mons. Wells e mons. Guixot e li esorta a servire, annunciare la Parola e pregare. Perché “se un vescovo non prega, è a metà cammino”
Non è possibile dare la comunione ai divorziati risposati, perché è «dovuto al carattere di diritto divino della indissolubilità del matrimonio». E' una risposta del cardinale Gerard Muller, prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, tra quelle anticipate giovedì dalla Spagna e che si trovano in un libro intervista con il direttore delle edizioni spagnole BAC, Carlos Granados (Informe sobra la esperanza, pagg. 150). Il libro esce praticamente in concomitanza con la firma che oggi Papa Francesco appone all’esortazione apostolica post-sinodale che raccoglie il lavoro del doppio Sinodo sulla famiglia.
La festa di San Giuseppe, che la Chiesa pone al 19 di Marzo, sembra che sia una delle ricorrenze a tutt’oggi più ricordate. La piccola città in cui vivo alle porte di Milano, Cernusco sul Naviglio, ogni anno si riempie di bancarelle e d'iniziative d'ogni genere. Le più caratteristiche vendono le “fritture”, ovvero le zeppole napoletane e le sfincie importate dalla Sicilia, ma c'è anche il momento del falò, che simboleggia l'arrivo della primavera (quest'anno davvero contemporaneo). Attività che portano il gusto di una tradizione e, quindi, di un significato tramandato nel tempo. Mi domando, però, se esse non siano più un’occasione commerciale che spirituale, e se le persone, in primis i cristiani, s’interessino davvero al motivo che dà origine alla festa.