Vangelo Lc 17, 11-19: Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero.
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Nello scorso fine settimana ho compiuto il viaggio apostolico in Georgia e Azerbaigian. Rendo grazie al Signore che me lo ha concesso e rinnovo l’espressione della mia riconoscenza alle Autorità civili e religiose di questi due Paesi, in particolare al Patriarca di tutta la Georgia Ilia II, la sua testimonianza mi ha fatto tanto bene al cuore e all'anima, e allo Sceicco dei Musulmani del Caucaso. Un grazie fraterno ai Vescovi, ai sacerdoti, ai religiosi e a tutti i fedeli che mi hanno fatto sentire il loro caloroso affetto....
Il Cammino Neocatecumenale eseguirà il prossimo venerdì 7 ottobre la celebrazione sinfonico-catechetica “La Sofferenza degli innocenti” nell’Aula Paolo VI in Vaticano, alle ore 16:30. In un’iniziativa congiunta tra il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e il Cammino Neocatecumenale, l’orchestra e il coro del Cammino Neocatecumenale interpreteranno questa sinfonia, composta dall’iniziatore e responsabile internazionale del Cammino, Kiko Arguello.
Durante il secondo Conflitto mondiale e l’occupazione tedesca che in Polonia durò lunghi cinque anni (1939-45), il giovane Karol Wojty?a lavorava nella fabbrica chimica “Solvay” nel quartiere di Cracovia chiamato Borek Falecki, non lontano dalla collina dove si trovava il cimitero delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia.
Si fermava lì per pregare presso la tomba di suor Faustina Kowalska morta nel 1938, un’umile suora polacca a cui nel 1935 Gesù ha comandato di predicare il messaggio della misericordia di Dio al mondo. Wojty?a ha continuato le sue visite al santuario di ?agiewniki da sacerdote, da vescovo e da cardinale. Spesso pronunciava omelie sulla Divina Misericordia.
L’attualità non cessa di confermare un dato cruciale, che invece i “non addetti ai lavori” troppo spesso non percepiscono o sottovalutano: alla scala sia nazionale che globale il sistema massmediatico ha ormai nel suo insieme un suo stabile orientamento ideologico a causa del quale riflette la realtà in modo stabilmente distorto. La macchina massmediatica mondiale è insomma un veicolo sbilanciato che tende sempre a sinistra (intendendo la parola nel suo senso attuale, che spesso con lo storico concetto di “sinistra” non ha nulla a che fare).
È un libro scaturito da un’amicizia «nata nel silenzio, cresciuta nel silenzio e che continua a esistere nel silenzio». Il titolo ne è una mirabile sintesi: La force du silence, la forza del silenzio. Esce oggi in Francia per le edizioni parigine Fayard e domani verrà presentato in Italia all’Insitut francaise Centre Saint Louis di Roma. È il frutto della rinnovata collaborazione tra il cardinale guineiano Robert Sarah, prefetto della Congregazione vaticana per il Culto Divino, e il giornalista francese Nicolas Diat. Insieme avevano già dato alle stampe quello che si è rivelato come un vero e proprio best seller, Dio o niente (Ed. Cantagalli, 2015).
Stefano Bimbi aveva tutto quello che può desiderare un adolescente: una vita comoda e piena di opportunità, benessere, una famiglia unita, tutte le esperienze della modernità a portata di mano. Eppure arrivato all’età di 25 anni si accorse che non era sazio. Qualche cosa mancava. Oggi che si chiama don Stefano Bimbi ed è parroco a Staggia Senese, ha colmato quel vuoto con il miracolo più grande che poteva accadergli: la conversione. Una vita piena, nella sua dimensione di sacerdote e cristiano che non scende a compromessi, deve fare per forza qualche cosa di grande perché in fondo non è più lui che vive, ma c’è una presenza che si chiama Cristo che orienta i suoi passi.
Così accanto all’attività di parroco che svolge nel piccolo paese alle porte di Siena don Stefano sta dando una risposta alla drammatica carenza di educazione nel mondo della scuola. E ha promosso, nella sua parrocchia, la nascita di una scuola parentale, cioè fatta dai genitori: una scuola a misura di famiglia e di bambino.