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Messaggio del 25 gennaio 2022:Cari figli! Oggi vi invito a ritornare alla preghiera personale. Figlioli, non dimenticate che satana è forte e vuole attirare a sé quante più anime possibili. Perciò voi vegliate nella preghiera e siate decisi nel bene. Io sono con voi e vi benedico tutti con la mia benedizione materna. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Notizie dai giornali cattolici



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35 milioni e 800 mila schiavi nel mondo. La schiavitù non appartiene solo alla storia. Dall’antica Roma all’Africa, fino all’Asia la schiavitù persiste oggi con un nuovo volto. Donne e bambini ne sono i protagonisti. Dalla prostituzione, al traffico di organi, dall’immigrazione clandestina, allo sfruttamento sul lavoro… Il progresso avanza ogni giorno e con lui anche la criminalità diventa sempre più organizzata. Una nuova forma di sfruttamento sta sempre più emergendo, si chiama: “Maternità Surrogata” o “Utero in affitto”, un business colossale!!!
La caduta da cavallo, ossia l’immagine più evocativa della Conversione di San Paolo, che la Chiesa celebra oggi, è spesso utilizzata a paradigma di un episodio capace di apportare una metamorfosi nella vita di una persona. Nel caso di Sara Fernanda Giromini, la “caduta da cavallo” è rappresentata dalla nascita di un figlio. Questa giovane brasiliana, conosciuta con lo pseudonimo di Sara Winter, è balzata agli onori delle cronache del suo Paese nel 2012, quando insieme ad altre donne, ha fondato la locale sezione delle Femen, il movimento femminista finanziato da alcuni magnati per inscenare volgari esibizioni pubbliche di protesta contro la morale. Eppure, a sentirla parlare oggi, sembrano lontani anni luce i tempi in cui calcava le strade del Brasile per intonare slogan e mostrare i suoi seni nudi. Sara è oggi un’altra persona. Madre di una bambina, si è allontanata dalle Femen e conduce una battaglia contro il femminismo e l’aborto. Ha avuto la dignità di chiedere scusa ai cristiani per le gazzarre offensive di cui è resa protagonista ed ha anche pubblicato un libro (Vadia Não!, “non una cagna”) che descrive gli abusi a cui è stata sottoposta e le delusioni che ha sofferto durante la militanza femminista.
Un giorno, per caso, la sua vita è cambiata: è “bastato” comporre una canzone, un inno per arrivare al cuore della Chiesa, di milioni di fedeli e, immaginate un po’, anche a quello di un santo, Papa Wojtyla. Niente di più straordinario, non credete? Parliamo di Marco Mammoli l’autore di quell’emozionante brano dal titolo “Emmanuel” che ha fatto da colonna sonora alla Giornata Mondiale della Gioventù di Roma, nel 2000. Una canzone semplice e allo stesso tempo così sensibile, così vera che ha fatto il giro del mondo facendo dell’Italia il suo cuore pulsante. Dopo averla composta in pochi minuti, grazie ad un’ispirazione, non è azzardato dire, divina, milioni di persone l’hanno cantata alla presenza dell’allora pontefice Giovanni Paolo II. Un’emozione grandissima, un momento indimenticabile, una “grazia” che ancora oggi è uno dei “più bei regali che la vita e il Signore mi abbiano mai fatto”, ci racconta.
Il "Cristal Palace" di Andria tempestato di giudizi negativi dopo che aveva lanciato un'offerta promozionale per i partecipanti a un convegno su famiglia e unioni civili in programma in città
Jean Pierre Delaume-Myard, sceneggiatore e documentarista francese, omosessuale convinto e sereno, è da alcuni anni nel mirino delle lobby gay europee. Si è macchiato di una colpa imperdonabile: non solo ha accettato il ruolo di portavoce di Manif pour tous in Francia, ma ha scritto un libro per spiegare perché lui, da omosessuale, ritiene ingiusta la scelta del matrimonio e, soprattutto, dell’adozione gay. «I bambini – ripete – devono avere una mamma donna e un padre uomo. Ogni scelta diversa è una discriminazione. E ve lo dico da omosessuale ».
Un successo arrivato in silenzio. E forse non poteva che essere così. Una specie di piccolo miracolo televisivo che si ripete ogni giorno, alle 18. Tra telefilm, telegiornali e sitcom c' è una rete che fa registrare ascolti da generalista: Tv2000. L' emittente della Conferenza episcopale italiana diretta da Paolo Ruffini è in continua crescita: in un anno (dal 2014 al 2015) gli ascolti sono aumentati del 16,2%. Ma il vero caso nel caso è rappresentato dal rosario mandato in diretta da Lourdes.
Fecondazione artificiale eterologa con ovocita crioconservato da dieci anni. Accade al Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna dove si presenta una donna 32enne in menopausa precoce che vuole diventare mamma a tutti i costi. L’equipe diretta dalla dottoressa Eleonora Porcu la sottopone a fecondazione artificiale di tipo eterologo: vanno in laboratorio e scongelano un ovocita che era nel freezer da dieci anni, lasciato lì da una donna che aveva già avuto dei figli in provetta, e poi prendono il seme del partner maschile. Il bambino dovrebbe nascere a breve.
«Siamo rimasti l’unico Paese dei 28 (dell’Unione Europea: Ndr) senza una disciplina sulle unioni civili», ha affermato recentemente Renzi aggiungendo poi che a tale eccezione occorre al più presto porre rimedio. La stessa cosa è stata poi perentoriamente ribadita da diversi esponenti della maggioranza di governo, dal ministro Martina e ancora ieri dalla presidente della Camera Boldrini, trovando disciplinata eco in una stampa e in telegiornali che hanno perso la buona abitudine di verificare la correttezza delle notizie che diffondono.
La prolusione del cardinale Bagnasco al Consiglio permanente dei vescovi italiani di oggi pomeriggio affronterà certamente il tema caldo delle unioni civili e, più o meno direttamente, farà cenno al Family day di sabato 30. Intanto, ha già preso una certa fisionomia la geografia ecclesiale che si è espressa rispetto all’incontro del Circo Massimo di Roma. Dopo le prime dichiarazioni favorevoli del cardinale Bagnasco, e il recente discorso del Papa alla Rota romana, l’argine si è rotto producendo il classico effetto valanga.
Chi si sta impegnando per il ritiro del ddl Cirinnà dovrebbe porre attenzione ad una posizione oggi abbastanza diffusa anche tra i cattolici, ecclesiastici e laici che siano. Questa idea è riassumibile in questa frase: sì alle unioni civili, no alle adozioni, e può creare non poca confusione. L’idea di fondo è che nella società di oggi ci sia una pluralità di unioni e che lo Stato le debba normare, l’importante è che non le equipari tra loro e, soprattutto, non le identifichi con il matrimonio.
«All’Inferno non ti mandano: ci vai tu, perché tu scegli di essere lì. L’Inferno è volere allontanarsi da Dio perché io non voglio l’amore di Dio. Questo è l’Inferno. Va all’Inferno soltanto colui che dice a Dio: “Non ho bisogno di Te, mi arrangio da solo”, come ha fatto il diavolo che è l’unico che noi siamo sicuri che sia all’Inferno». In queste poche e semplici parole di Papa Francesco è racchiusa tutta la dottrina cattolica sull’Inferno.
A una settimana esatta dal Family Day del Circo Massimo una conferenza episcopale regionale – quella del Triveneto – prende posizione collegialmente a favore della grande manifestazione in difesa della famiglia naturale.