Dal discorso di Benedetto XVI ai partecipanti al convegno promosso dal Partito Popolare Europeo, 30 marzo 2006.
Dopo Palmira e Niniva abbattuto a Mosul un altro pezzo di storia di 1400 anni fa. Padre Habib: ci vogliono eliminare
Pochi hanno sentito parlare di Irene Fedoryka, ma la sua vita è un’icona di donazione di sé per la gloria di Dio.
Lo afferma Kimberly Cook, scrittrice freelance e autrice che ha parlato con Aleteia di questa notevole musicista e madre. La Cook ha scoperto la Fedoryka grazie ai suoi figli. “Dai loro frutti li riconoscerete”.
Quando siete stati più innamorati? Più specificatamente, quando siete stati più innamorati di Dio?
Vi si adattano le parole di Ron Rolheiser, per il quale “tranne in rari momenti, di grazia, crediamo ancora in un Dio che è estremamente serio, intenso, addolorato, deluso da noi, deluso dal mondo e lontano dal perdono incondizionato… E tuttavia la lotta profonda di ogni religione è entrare nella gioia di Dio?”.
E allora ve lo chiederò di nuovo: quando siete stati più innamorati?
Forse ne avrete già sentito parlare. L’Harvard Extension Cultural Studies Club aveva deciso di ospitare una messa nera (una presa in giro satanica del Santo Sacrificio della Messa) ad opera del Tempio Satanico, ed era stato annunciato che durante questo “servizio” sarebbe stata profanata un’ostia consacrata.
Il gruppo responsabile della messa nera, il Tempio Satanico, affermava di non avere un’ostia, perché “rispettiamo tutte le religioni e vogliamo che nessuno si senta offeso. Capiamo il ruolo potente che l’Eucaristia ha nella religione cristiana, e non vogliamo affatto che sembri che non rispettiamo le vostre tradizioni”.
La mia prima reazione è stata pensare che fosse un’immagine perfetta dell’ambiente universitario del XXI secolo: si voleva realizzare una messa nera satanica senza offendere nessuno. Dopo una maggiore riflessione ho pensato, però, si trattasse di un’argomentazione importante a favore del cattolicesimo.
Incontro con i genitori di Chiara Luce Badano. Sabato 6 febbraio, Cappella universitaria La Sapienza, Roma.
«Chi non ama il profeta Maometto?». Questa semplice domanda posta da un imam pakistano alla platea di fedeli ha innescato una serie tragica di eventi che ha lasciato un bambino di 15 anni senza una mano.
Il 10 gennaio, nella moschea del villaggio di Khanqah, il giovane Anwar Ali, avendo probabilmente interpretato male le parole della guida religiosa, ha alzato la mano alla domanda dell’imam Shabir Ahmad. Il figlio di una famiglia povera si è reso conto di aver sbagliato risposta quando ha visto che solo la sua mano si era alzata e che centinaia di occhi si erano girati verso di lui, accompagnando gli indici puntati dei musulmani scandalizzati e le grida dell’imam: «Blasfemo!». L’accusa è passata di bocca in bocca: «Non ami forse il tuo profeta?».
Non abbiamo molti dubbi su cosa accadrà di qui al 30 gennaio, quando il popolo del Family Day invaderà pacificamente Roma dopo che il Quirinale ha ricordato al governo Renzi che, così com’è, la legge Cirinnà è incostituzionale perché le “unioni civili” sono il “matrimonio gay” camuffato con un altro nome, mentre già nel 2010 la Corte costituzionale sentenziava che «i costituenti tennero presente la nozione di matrimonio che stabiliva (e tuttora stabilisce) che i coniugi dovessero essere persone di sesso diverso».
Pensate al ghiaccio bollente o all’acqua asciutta. Ci siete riusciti? No? E avete ragione perché pensare al ghiaccio che scotta è una contraddizione in termini, un ossimoro. Un ossimoro vivente è il dottor Gian Benedetto Melis, direttore della Clinica di Ostetricia e Ginecologia del Policlinico di Monserrato in provincia di Cagliari nonché professore ordinario di Ginecologia e Ostetricia nella Facoltà di Medicina a Cagliari. Il prof. Melis pratica aborti, una ventina a settimana, e si definisce cattolico. Ecco allora che andiamo a raccontarvi lo strano caso del Dottor Melis e di Mister Hyde, medico abortista che si trasforma nel privato in un fervente credente.
Walt Disney è stato uno dei più grandi geni del Novecento. Tipo ideale del “sogno americano”, anche lui cominciò in un sottoscala, da solo, senza un soldo, e armato solo di una matita e un foglio di carta. Le fiabe della grande cultura europea furono la sua ispirazione: Esopo, Fedro, Perrault, i fratelli Grimm. Il suo unico target, i bambini.
Anche Hollywood dovette inchinarsi a lui e attribuire l’Oscar addirittura a un film di disegni, Biancaneve (e negli anni Trenta!). Perfino i grandi dittatori del ventesimo secolo lo adoravano: Mussolini, Hitler, Tito, che si facevano proiettare privatamente i suoi film, chi apertamente, chi di nascosto. Walt Disney, non è un segreto, era un conservatore, un «Dio, patria & famiglia» alla John Wayne tanto per intendersi, gente per cui il “sogno” americano era inscindibile dai ”valori” americani di una volta. Ma poi papà Disney è morto e una potentissima multinazionale ha preso il suo posto. Disney era “papà” perché, come si è detto, aveva indirizzato tutto il suo lavoro ai bambini. Questo, commercialmente, si traduceva in prezzi contenuti, appunto alla portata delle famiglie, e moralità assoluta di antico stampo puritano.
Il conto alla rovescia è partito, mentre mancano pochi giorni alla discussione in Aula del ddl Cirinnà, fra dieci giorni a Roma tornerà in piazza il popolo pro-family. Quello che lo scorso 20 giugno riempì piazza san Giovanni per un appuntamento che ha suonato la sveglia a molte orecchie. Quella piazza sbalordì analisti e addetti ai lavori soprattutto per il fatto di essersi auto-convocata, grazie all'impegno di un comitato nato dal basso e capace di tempi di reattività (e risultati) impensabili. Presidente del Comitato “Difendiamo i nostri figli” è il professor Massimo Gandolfini che la Nuova Bussola ha incontrato per chiedere come procede l’ avvicinamento al 30 gennaio.