Con Gesù, «Dio con noi» (Mt 1 ,23c), cambia il cammino degli uomini. Prima di lui, l'umanità era impegnata in un'incessante ricerca di comunione con un Dio che la religione presentava sempre più lontano, una divinità esigente, che trovava difetti persino nei santi e negli angeli da lui stesso creati: «Ecco, dei suoi servi egli non si fida e nei suoi angeli trova difetti» (Gb 4,18).
Se parlare di riconciliazione in qualsiasi Paese africano è difficile, lo è molto di più in uno dei più colpiti dalla violenza negli ultimi anni: la Repubblica Democratica del Congo. Nei giorni scorsi, l'organizzazione cattolica Aiuto alla Chiesa che Soffre ha denunciato l'esistenza di campi di addestramento jihadisti per bambini e bambine nella zone orientale del Paese. È una bomba che se non verrà disattivata fa prevedere un futuro assai difficile per il centro del continente africano.
L'umiltà è stata la cifra autentica della vita di san Giovanni Maria Vianney – noto come "curato d'Ars" per il luogo in cui esercitò la sua intensa vita pastorale -, nato nel 1786 a Dardilly in una famiglia umilissima di contadini, dalla quale apprese la viva tradizione della fede in tempi molto difficili per la Chiesa, come quelli della Francia post-rivoluzionaria e del regime del Terrore di Robespierre.
È quanto emerge dai primi rapporti della squadra d’inchiesta, ricevuti da AsiaNews. Le forze dell’ordine parlano di “incidente”, ma i testimoni confermano l’omicidio deliberato. Forse un tentativo di stupro finito male.
La comunione e la fedeltà dei pastori che non abbandonano il gregge. Sono i pilastri che permettono ai cristiani di Aleppo di essere lieti anche nelle privazioni e nella violenza della guerra. E di scoprirsi «pronti a dare la vita se necessario»
Mentre sono al lavoro per l’edizione in lingua inglese, che fa seguito a quelle francese e polacca, del mio manuale sul satanismo, mi è capitato di chiedermi se l’argomento sia ancora così interessante da giustificare un libro che, di edizione in edizione a partire dalla prima del 1994, è arrivato intorno alle cinquecento pagine. Oggi si parla certamente di più del fondamentalismo islamico o di “sette” nate alle periferie del cristianesimo, e il satanismo sembra un po’ passato di moda. A rassicurarmi è intervenuta una clamorosa causa legale negli Stati Uniti, dove un’organizzazione chiamata Tempio di Satana si è rivolta ai tribunali chiedendo in nome del pluralismo religioso che in Oklahoma, dove davanti al parlamento statale c’è una stele con i Dieci Comandamenti, questa sia affiancata da una statua “alternativa” del Diavolo che indottrina due bambini, che il gruppo “satanista” ha già bell’e pronta e che ha fatto vedere ai giornalisti in una conferenza stampa a Detroit.
La prima notizia storicamente accertata di un’apparizione risale a Gregorio di Nissa (335 392), che narra della visione della Vergine avuta da un altro vescovo greco, Gregorio Taumaturgo, nel 231. Ma la tradizione ci porta ancora più in là nel tempo. Il Santuario del Pilar a Saragozza, ad esempio, avrebbe avuto origine da un’apparizione di cui fu protagonista l’apostolo Giacomo, evangelizzatore della Spagna, nell’anno 40. Uno dei più grandi esperti viventi, l’abbé René Laurentin, nel suo monumentale Dizionario delle apparizioni della Beata Vergine Maria, pubblicato in italiano nel 2010, ha raccolto oltre duemila interventi straordinari della Madonna dagli inizi del cristianesimo a oggi.
Je suis Charlie: lo stucchevole tormentone che ha ridotto a noioso rap la tragedia del massacro di Parigi, rimbalza ancora in questi giorni sui media francesi, anche se in una versione diversa stupefacente. Come nel gennaio scorso, i media paiono tutti allineati e coperti nel cantare lodi alla ritrovata sfacciataggine del settimanale satirico, anche se del coraggio degli sfottò a Maometto e all’islam terrorista e radicale adesso non c’è più traccia.
Nell'aprile scorso il teologo Vito Mancuso ha dichiarato: «[...] un giorno la Chiesa arriverà ad accettare la sostanza di ciò che essa definisce “teoria del gender” e che oggi tanto combatte”.
Sembrava, allora, un azzardo da parte dell'editorialista di Repubblica; ma da qualche giorno, dopo aver letto sul quotidiano dei vescovi italiani una apertura in tal senso, le sue parole sembrano ora tutt'altro che avventate.