Durante un suo intervento al Meeting di Rimini, Piero Sansonetti, fondatore e direttore de Il Garantista, ha espresso la sua ammirazione per papa Francesco e don Giussani. E ha affermato: “Voglio essere in dialogo con la Chiesa”
Grande consenso, ammirazione e commozione ha suscitato ieri sera al Meeting di Rimini, la proiezione del docufilm Bisagno, che ricostruisce la vicenda del partigiano Aldo Gastaldi (1921-1945), eroe della Resistenza in Liguria.
La pellicola, diretta da Marco Gandolfo, senza alcun commento di sottofondo, raccoglie per lo più testimonianze di persone che hanno conosciuto più o meno direttamente Gastaldi, sottoufficiale dell’esercito, passato tra i partigiani con il nome di “Bisagno”.
Ne è scaturito il profilo di un uomo d’armi dalla rara umanità, che in ragione della sua fede cristiana non giustiziava mai i suoi prigionieri e che vedeva nella Resistenza non un evento ideologico, né politico ma soltanto un’occasione per gli italiani di tornare ad essere liberi.
A margine della proiezione, ZENIT ha incontrato il 39enne regista genovese Marco Gandolfo, che ha svelato tutti gli aspetti della personalità di Bisagno.
Bagnasco batte un colpo, tutti rispondono, soprattutto Giorgio Tonini e Gaetano Quagliariello. Il Presidente dei Vescovi italiani è uscito da un lungo silenzio con l’intervista al Corriere del 23 agosto scorso e ieri, 24 agosto, lo stesso giornale ha ospitato i pareri sul suo Bagnasco di Tonini e di Quagliariello. Si tratta di due esponenti di ambiti molto diversi della politica cattolica che tuttavia al momento sostengono lo stesso governo. Il primo proviene dalla vecchia area dei “Cristiano sociali” ed era diventato il più ascoltato consigliere di Walter Veltroni, il secondo a quella di un cattolicesimo liberale ben argomentato.
Mentre il caos immigrati si aggrava ogni giorno e coinvolge un numero crescente di paesi europei, con situazioni molto critiche, dall'Africa arriva un appello dei vescovi ai giovani, che resistano alla tentazione di cercare fortuna in Europa. E il nunzio apostolico all'ONU di Ginevra, monsignor Silvano Tomasi, ricorda il diritto dei paesi di accoglienza a difendere la propria identità.