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Messaggio del 13 novembre 1986:Cari figli, oggi vi invito tutti a pregare con tutto il cuore e a cambiare di giorno in giorno la vostra vita. Specialmente vi invito, cari figli, a incominciare a vivere santamente con le vostre preghiere e sacrifici, perché desidero che ognuno di voi, che è stato a questa fonte di grazia, arrivi in Paradiso con il dono speciale che è stato dato a me, cioè la santità. Perciò cari figli, pregate e cambiate ogni giorno la vostra vita affinché diventiate santi. Io sarò sempre vicino a voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Notizie dai giornali cattolici



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In 600 l'hanno attesa per l'intero pomeriggio, ma la veggente di Medjugorje Marija Pavlovic a Cittadella si è trattenuta solo una manciata di minuti. «La mia presenza a Cittadella ha scatenato l'inferno», ha detto la donna, «La Curia di Padova ha diffidato gli organizzatori a farmi pregare con voi. Ho deciso comunque di incontrarvi. Non sono una visionaria, sono una persona tranquilla. Non voglio disobbedire alla Chiesa, ma penso che la preghiera non faccia mai male. Il mio viaggio continua, torno a Medjugorje. Non posso pregare con voi, non posso portare la mia testimonianza, ma nessuno potrà impedirmi di pregare nel mio cuore». Le parole di Marija hanno sollevato non poco disappunto tra le centinaia di fedeli accorsi in Villa Rina per vivere un momento di riflessione e preghiera. «È una vergogna», il commento generale, «Perché gli islamici hanno diritto di pregare a Cittadella, mentre i cristiani no?».
Lo aveva detto all'intervistatore polacco dell'agenzia Zenit.org in febbraio, lo ha ripetuto al mensile Studi cattolici a giugno. Ambasciator non porta pena, si limita a riferire. Così gli ha detto la Madonna vent'anni fa e così ripete: a) Satana attaccherà la famiglia, b) ci sarà un grande sbandamento nella Chiesa, c) guerra nucleare tra Oriente e Occidente. Questo ha detto la Madonna nel 1995 a una famiglia di Civitavecchia, apparendo un centinaio di volte alla figlia maggiore e al capofamiglia. Tutto cominciò con le lacrimazioni (di sangue!) di una statuetta della Gospa di Medjugorje, poi sequestrata dalla magistratura e sostituita, per volere di Giovanni Paolo II, con una copia che si produsse in essudazioni misteriose ancora perduranti. A differenza di Medjugorje, la chiesa in cui la prima statuetta si trova è stata ufficialmente riconosciuta come santuario mariano. Anche perché le lacrimazioni prodigiose avvennero pure in faccia al vescovo, che dovette rivedere il suo iniziale scetticismo.
Da un’idea del giovane Servo di Dio Carlo Acutis, la Mostra sui Miracoli Eucaristici raccoglie oltre 130 fatti prodigiosi che testimoniano la Reale presenza di Gesù nell’Eucaristia
È stato liberato, giovedì 9 luglio, padre Dhiya Azziz, il francescano scomparso dallo scorso 4 luglio senza lasciare traccia. Ad annunciarlo in una nota è la Custodia di Terra Santa, sottolineando che informazioni contrastanti “avevano comunque portato la gente a credere che fosse stato prelevato dai jihadisti affiliati ad Al-Nusra Jabhat, che amministra l‘emirato del settore”.
Non finiscono mai le persecuzioni verso Asia Bibi, la madre cristiana del Pakistan condannata a morte nel 2009 con l’accusa di blasfemia. Dopo sei anni di prigionia, lontana dalla sua famiglia e in condizioni precarie, sulla testa della donna - ancora in attesa che la Corte Suprema giudichi del suo caso - è stata posta una taglia di 60 sterline da parte di fondamentalismi islamici.
Il “Comitato di redazione” del principale quotidiano Usa firma un editoriale in cui cancella il diritto alla libertà religiosa garantito dalla Costituzione.
Molte associazioni temono che il governo faccia pressioni perché gli anziani scelgano di non ricevere cure. Sarah Palin ha definito il piano come «un tentativo di creare dei colloqui di morte»
Un’intervista alla vegetariana senatrice Pd relatrice del ddl sulle unioni civili. E un articolo del comico sugli strani comportamenti umani nei confronti della famiglia
Rinchiuso nel seminario di Sheshan tre anni fa, il vescovo di Shanghai ancora non è stato liberato. Piuttosto che rinnegare la fede e l’obbedienza a Roma è disposto a morire
I recenti servizi giornalistici dedicati a Luca di Tolve e ai gruppi d'incontro da lui condotti a Brescia, benché sollevino molti dubbi sull'imparzialità argomentativa con cui sono stati redatti, hanno il merito di aver riportato l'attenzione sulla psicologia dell'omosessualità. Si tratta di una tematica poco argomentata e, a mio avviso, volutamente omessa dal pubblico dominio. Le numerose prese di posizione, anche autorevoli, contro le cosiddette “teorie riparative” hanno indotto l'opinione pubblica a ritenere che non possa esservi alcuna terapia per l'omosessualità, ovvero che le attrazioni sessuali per le persone dello stesso sesso siano “naturali” o congenite. In realtà, le ricerche che hanno tentato d'indagare i fattori genetici, ormonali o neuroanatomici non hanno dimostrato «alcun termine di correlazione fisica con l'omosessualità» (cfr. la review redatta nel 2005 da Gerard Van Den Aardweg Omosessualità e fattori biologici: prove reali – nessuna; interpretazioni fuorvianti: molte, che si integra con la più recente On the psychogenesis of Homosexuality del 2011).
«Dovessi io fare la legge, il ddl Cirinnà non lo assumerei assolutamente, ma è chiaro che il governo deve fare i conti con la realtà che gli sta di fronte». Queste parole di monsignor Nunzio Galantino, segretario della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), in una intervista dell’altro giorno (clicca qui), sono la migliore conferma di quanto abbiamo già scritto nei giorni scorsi a proposito del compromesso sulle unioni civili che si sta cercando di raggiungere. Monsignor Galantino aveva il giorno precedente smentito la cena (di cui avevamo dato noi notizia) con la senatrice Monica Cirinnà, firmataria del disegno di legge sulle unioni civili (cena di cui invece abbiamo altre conferme); ma alla fine quel che conta sono i fatti, e non c’è certo bisogno di verificare se ci siano stati incontri personali tra un vescovo e una senatrice per vedere dove si sta andando a parare.
Da documenti antichi si desume che una prima comunità cristiana officiasse a Tropea già dal IV secolo. Sono normanne, però, le origini dell’attuale Duomo che, sorto sulle spoglie di un cimitero bizantino, fu ricostruito nel XV secolo e ufficialmente consacrato nel 1496. I restauri del secolo scorso, resi necessari dal devastante terremoto del 1905, ne alterarono in parte il rivestimento barocco di stucchi e marmi policromi, nel tentativo di recuperarne la semplicità primitiva.
Più di tanti saggi socio-politologici infarciti di dati, più di estenuanti articolesse che propiziano l’abbiocco e più di innumerevoli dichiarazioni cucite in diplomatichese stretto, per farsi un’idea di cos’è lo Stato islamico basta leggere il libro Più forti del terrore. I cristiani del Medio Oriente e la violenza dell’Isis. Edito da Emi, è un piccolo volume di 144 pagine scritto dal patriarca di Babilionia dei caldei, Louis Raphael I Sako.
Nella sua visita in Ecuador Sua Santità Francesco ha elencato i santi e i beati nazionali ecuadoregni ma ha tralasciato, ad avviso di chi scrive, una figura importante, un personaggio che vanta addirittura una sua statua a Roma, nel Collegio Ispanico. Si tratta di Gabriel Garcìa Moreno (1821-1875), che fu presidente della Repubblica ecuadoriana per ben due volte, dal 1861 al 1865 e dal 1869 fino alla morte. Certo, si tratta di un laico e non ancora Beato (anche se la sua causa presso la Congregazione dei Santi è aperta). Il Pontefice ha preferito nominare Marianna De Jesùs, Miguel Febres, Narcisa de Jesùs e Mercedes de Jesùs Molina, tutti religiosi e tutti canonizzati o beatificati. Insomma, forse una scelta precisa, quella di Francesco, nel quadro di un discorso pastorale mirato.