«Non possiamo tagliargli la testa. Ci sono tanti altri cristiani, noi abbiamo bisogno di soldi e le famiglie pagano solo se sanno che avranno i loro familiari indietro vivi». I rapitori di Wadie Ramses, medico egiziano di 63 anni, hanno parlato a lungo in questo modo davanti a lui, disquisendo se decapitarlo o torturarlo, ma lasciandolo vivo.
La storia del rapimento di questo cristiano, che oggi lavora in una clinica della Chiesa copta ortodossa al Cairo ma che è stato rapito nella sua città, ad Al Arish, aiuta a gettare una luce su come i cristiani siano trattati e discriminati in Egitto. I rapitori, infatti, non si sono limitati a estorcere ai suoi familiari 200 mila dollari; prima hanno cercato di convertire l’uomo all’islam.
«Ora basta! Tutti quei parrocchiani che 'coloreranno' le foto arcobaleno a sostegno delle organizzazioni LGBT non sapendo nemmeno cosa sono e quali sono le teorie gender non avranno da me: 1) certificato - nulla osta per fare padrini-madrine 2) non avranno incarichi come educatore-catechista o responsabile di associazioni ecclesiali con finalità educativa. Perché in netto contrasto con il Santo Vangelo. Qualsiasi replica a questo post verrà cancellata».
I provvedimenti annunciati su Facebook dal viceparroco di Spongano, il 33enne don Emiliano De Mitri, hanno acceso un dibattito intensi in questi giorni. Senza entrare nel merito della vicenda, Aleteia si è chiesta se realmente è possibile che un parroco possa adottare provvedimenti restrittivi di questo tipo.
Dieci anni di “matrimonio” omosessuale in Spagna: ce ne sono sempre meno, e uno su cinque si è già concluso in un divorzio.
La manipolazione da parte di alcuni media delle cifre relative al “matrimonio” omosessuale nel suo primo decennio di vita è palpabile. Si falsa la realtà quando si dice che gli omosessuali divorziano meno degli eterosessuali e non si dice che non c'è domanda sociale, visto che parliamo solo dell'1,8% del totale dei matrimoni.
Le ultime cifre sul numero di matrimoni e delle rotture pubblicate di recente dall'Istituto Nazionale di Statistica (INE) mostrano dati interessanti sulla situazione del “matrimonio” omosessuale in Spagna dalla sua approvazione nel 2005, 10 anni fa. Alcune delle conclusioni che si possono trarre è che gli omosessuali divorziano molto più degli eterosessuali, si sposano sempre meno e rappresentano una minima parte delle unioni.
Il presidente comunista della Bolivia, Evo Morales, ha ricevuto Papa Francesco in visita apostolica nel Paese andino omaggiandolo con un orrendo manufatto in cui Gesù è crocefisso a una falce e martello, simbolo mondiale del comunismo internazionale.
Forse Morales non si è reso conto del doppio senso del suo gesto: davvero, infatti, la falce e il martello comunisti sono un patibolo a cui Gesù è crocefisso. Probabilmente per questo il Papa sorride di candida ironia davanti a quell’orripilante scultura blasfema, mentre Morales si tira la zappa sui piedi…
«No está bien eso». Il Papa replica così a Evo Morales, il presidente della Bolivia che gli consegna un crocifisso inchiodato su una falce e martello. E quando al collo Morales gli mette una onorificenza che riproduce la stessa immagine, papa Francesco la toglie immediatamente.
La popolazione scappa dal conflitto contro il regime di Assad. La Turchia è diventata il Paese con il più alto numero di rifugiati al mondo. Negli ultimi dieci mesi oltre un milione di abitanti è fuggito dalla propria casa. Il 2014 è stato l’anno peggiore per le vittime tra i civili. Oltre 270mila profughi hanno chiesto asilo politico in Europa.
Nella serata dell’8 luglio – la notte italiana – Papa Francesco dall’Ecuador è arrivato in Bolivia, dove di fronte a una grande folla ha celebrato Messa il 9 luglio nella Piazza del Cristo Redentore a La Paz, prima d’incontrare i sacerdoti e i movimenti popolari in serata (ne daremo conto domani).
L'impressione complessiva che si trae dalla lettura del testo a firma del vicepresidente del Senato Valeria Fedeli intitolato "Family day. Vediamo cosa dice davvero il testo sotto accusa" è quella di un vuoto desolante, di un buco nero che deve avere inghiottito il fondamento stesso del pensiero: la logica. Per l'esponente del Partito Democratico si sarebbe organizzata una «strumentale manipolazione delle linee guida sull’educazione sessuale nelle scuole dell’Organizzazione Mondiale della Sanità», «la promozione di giochi erotici da insegnare negli asili» sarebbe una delle tante informazioni «totalmente infondate», e quindi, continua, «la manifestazione è nata su una strumentalizzata e sistematica disinformazione. Sono state fatte affermazioni totalmente false, basta leggere i documenti». Accettiamo la sfida, andiamoli a leggere questi documenti.
Eccolo qui davanti a me l’ultimo libro di Antonio Socci, di un coinvolgente colore rosso che rimanda al cuore, alla passione e all’amore. E finalmente si riparla di Eterno, quello vero, così come realmente lo incontra chi, consapevolmente o meno, lo cerca. Già dal titolo si comprende che l’Autore non ci condurrà in un territorio di scontate banalità o di melense vicende scaturite da una generalista bontà divina, intesa come buono-omaggio gratuito da usare al bisogno, dopo un’intera vita spesa attribuendosi generosi sconti sulle proprie debolezze e infedeltà.
Un libro quindi in controtendenza, a partire dall’uso del sostantivo “avventuriero”, qui al plurale, ma comunque non conforme all’accezione comune del termine, che indica qualcuno di inaffidabile, un cercatore di fortuna con pochi scrupoli, fino alla delinquenza.
Gli avventurieri indagati da Socci, sebbene assolutamente dissimili fra loro, sono accumunati dall’identica tensione verso il raggiungimento di una felicità esistenziale che soddisfi quelle inquietudini spirituali che sono proprie di tutti gli uomini e che trovano appagamento solo quando ci si arrende, senza condizioni, alla logica del trascendente e si affida all’Eterno la conduzione della propria esistenza, rinunciando nel contempo ad ogni volontà protagonistica.