Intervista a Theo Boer, docente all’università di Utrecht, convinto sostenitore della dolce morte, oggi pentito: «Aveva ragione chi contrastava la legge»
Santa Maria Goretti nacque a Corinaldo il 16 ottobre 1890 in provincia di Ancona, vicino a Senigallia, da Luigi e Assunta Carlini. Prima di lei era nato Tonino, che morì pochi mesi dopo la nascita, poi Angelo; dopo di lei nacquero Mariano, Alessandro, Ersilia e Teresa alle Ferriere, tre mesi prima della morte del padre. Il 17 ottobre venne battezzata, entro le 24 ore dalla nascita, nella chiesa di San Francesco con il nome di Maria e Teresa. La madre si chiamava Assunta Carlini, era orfana, fu adottata da due coniugi senza prole, più poveri di lei che era sola al mondo... In compenso quei genitori adottivi erano rigorosi in fatto di morale e la salvaguardavano dai pericoli del mondo e dalla vita libera, abituandola alle privazioni e ai dolori della vita. Purtroppo non fu mandata neanche a scuola. Le verità del catechismo e le preghiere le imparò a furia di ascoltarle. Fu questa donna che Luigi Goretti conobbe ed amò. Egli era per natura un uomo mite e di cuore buono. Non poteva patire di vederla così; tanto più che notava in lei tante belle qualità di vita pratica e laboriosa, una rettitudine ed una fortezza d'animo a tutta prova.
«Ti rendo lode, o Padre Signore del cielo e della terra, perché hai nascoste queste cose ai dotti e ai sapienti, e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così è piaciuto a Te!» Mt 11-25-26 Vera, incarnata, credibile
L'esperienza umana e cristiana di Clelia Barbieri conserva a distanza di oltre 100 anni una freschezza straordinaria. Questa ragazza persicetana, vissuta fra il 1847 e il 1870, è vera, incarnata, credibile. Parla come noi, lotta con noi, ci accompagna nel cammino.
Clelia è una santa giovane, non conformista, abbastanza scomoda per chi la guardi non soltanto come figura da ammirare e da pregare, ma anche come modello da imitare e da vivere.
La sua vicenda appartiene alla cosidetta storia minore, al Vangelo della vita nascosta, fatta non tanto di battaglie, di trattati, di manifestazioni di massa, quanto di episodi feriali, a dimensione umana, localizzabili nel piccolo mondo di provincia. Tutte cose che apparentemente non fanno notizia; ma prese insieme portano in sé una novità inesauribile.
La fatica di vivere, la fame di giustizia, la fede dei miti e puri di cuore, lo sforzo di crescere insieme, la lieta disponibilità al servizio, l'entusiasmo che animò le giovani generazioni, il ruolo guida di un gruppo di ragazze delle Budrie, in un tempo in cui la media della vita non superava i 33 anni: ecco le linee della nostra storia.
La felix Austria e anche la gaia Austria, dato che dal primo gennaio del 2010 le coppie omosessuali possono contrarre legittime unioni civili. Si tratta di un vero e proprio matrimonio: ci si unisce davanti ad un ufficiale di stato civile, l’unione per sua natura è vitalizia, c’è l’obbligo in capo ai conviventi di coabitare sotto lo stesso tetto, di essere fedeli l’uno all’altro (o l’una all’altra), di assistere il para-coniuge in tutto e di collaborare al menage domestico. Inoltre esiste la possibilità di accedere all’adozione, lo scioglimento del vincolo è formalizzato e chi è colpevole della separazione deve pagare il mantenimento dell’altro compagno. Insomma dal punto di vista giuridico un vero e proprio matrimonio. Capita però che il 18 giugno scorso il Parlamento austriaco abbia bocciato un progetto di legge che prevedeva la piena equiparazione dei diritti di conviventi omosessuali ai coniugi, definita come «diritto umano di matrimonio ugualitario». In poche parole i parlamentari hanno detto no al “matrimonio” gay. E i “no” sono stati tanti: 110 contro 26 voti invece favorevoli.
Una tragedia aerea, ben visibile e una tragedia legale, invisibile ai più, hanno colpito l’Indonesia in questi giorni di Ramadan. La tragedia aerea è avvenuta ieri a Medan, quando un aereo da trasporto militare, un C-130, è precipitato su un’area residenziale, abbattendo due case e un albergo. Le vittime, secondo un bilancio provvisorio, sono almeno 100. L’attenzione dei media è tornata dunque sull’Indonesia per questo drammatico incidente, ma non abbastanza da scorgere l’altra tragedia, questa volta voluta scientemente da legislatori e magistrati: la legalizzazione, di fatto, del matrimonio forzato con minorenni.
Qualche pullman corre nella stessa direzione e ne indoviniamo la mèta. Nei pressi di Spalato intravvediamo una chiesa con due campanili, quasi un’avvisaglia di quel che ci attende. Procediamo in una piccola compagnia tranquilla, che lascia spazio al dormiveglia e alla lettura. Con noi c’è suor Mariam, delle Suore di Madre Teresa, che diventa guida naturale alla preghiera. Il tempo non è bello; a tratti il clima incerto e uggioso sa di autunno, in un paesaggio quasi appenninico, da far dimenticare che siamo in Croazia, come andassimo a Collevalenza o da Santa Rita o da Padre Pio.
Il quotidiano Il Mattino di Napoli ha reso un servizio a tutti gli italiani commissionando a una nota società di sondaggi, la Ipr Marketing, un sondaggio sulle opinioni prevalenti nel nostro Paese in tema di leggi sull’omosessualità e di morale sessuale, quattro giorni dopo la manifestazione di Piazza San Giovanni. Le interviste a campione sono state realizzate il 24 giugno e sono state ora pubblicate. Con buona pace dei politici – e forse di qualche ecclesiastico – che pensano che dopo l’evento di Roma non sia cambiato nulla, il sondaggio rispetto a indagini precedenti condotte con analoga metodologia mostra un cambiamento di opinione che non è poco definire spettacolare, e che non ha altra causa immaginabile se non la manifestazione di Piazza San Giovanni e l’eco che ha avuto sui principali media italiani.
Proprio all'inizio di questo mese, dedicato a celebrare le glorie e i benefici del Preziosissimo Sangue di Gesù, la Chiesa ci ha fatto celebrare fino a qualche tempo fa, in onore di questo Sangue, una festa solenne, quasi a coronamento del mese del S. Cuore.
L'origine di questa festa non è antica: risale a Pio IX, il cui pontificato fu una delle epoche più gloriose per lo sviluppo di questa devozione. Già si celebrava in qualche luogo una festa del Preziosissimo Sangue nel venerdì della quarta settimana di quaresima, ma fu Pio IX a voler istituire una festa universale alla prima domenica di luglio, come un monumento alle vicissitudini della S. Sede e come un "Te Deum" perpetuo di ringraziamento per l'ottenuta liberazione dall'esilio di Gaeta. La festa fu poi fissata da S. Pio X al primo luglio.
Il significato di questa solennità che si celebrava è del tutto affine a quello del S. Cuore, con cui aveva in comune il Vangelo della Messa. C'è un'intima relazione tra il Cuore e il Sangue, non solo perché dal Cuore di Gesù, trafitto dalla lancia, sgorgò acqua e Sangue: ma anche perché il primo calice nel quale quel Sangue divino fu consacrato e vivificato, fu proprio il Cuore dei Verbo incarnato. La S. Messa esalta l'efficacia redentrice del Preziosissimo Sangue e ci invita a dissetarci alle fonti divine delle piaghe di Gesù, affinché il suo Sangue sia pegno per noi di vita eterna.
Venite, adoriamo Cristo, Figlio di Dio, che ci ha redenti con il suo Sangue. Per redimerci Gesù ha versato ben sette volte il suo Sangue! Il motivo di sì copiose e dolorose effusioni non va ricercato nella necessità di salvare il mondo, perché a salvarlo ne sarebbe bastata una sola goccia, ma soltanto nel suo amore per noi. Agli albori della storia umana avviene un grave fatto di sangue: il fratricidio di Caino; Gesù, agli albori della sua vita terrena, vuole iniziare la redenzione con la prima effusione di Sangue, quello della Circoncisione, versato sulle stesse braccia della Madre, come primo altare del Nuovo Testamento. Sale allora a Dio la prima degna offerta dalla terra e, da allora in poi, Egli guarderà l'umanità non più con lo sguardo della giustizia, ma della misericordia. Passano anni da questa prima effusione - anni di umile nascondimento, di privazioni e lavoro, di preghiera, di umiliazioni e persecuzioni - e Gesù dà inizio nell'orto degli ulivi alla sua Passione redentrice, versando sudore di sangue.