MaM
Messaggio del 31 agosto 1981:Perché quel bambino ammalato possa guarire, é necessario che i suoi genitori credano fermamente, preghino ardentemente, digiunino e facciano penitenza.

Notizie dai giornali cattolici



GennaioFebbraioMarzoAprileMaggioGiugnoLuglioAgostoSettembreOttobreNovembreDicembre



Adebambo Oyekan Oyelaja è un giovane programmatore nigeriano che ha deciso di impegnare il suo talento per creare una start up tecnologica nel campo della fede, nel suo paese martoriato dalle costanti aggressioni dei Boko Haram: un paese, la Nigeria, che è diviso in due – tra cristiani e musulmani – praticamente a metà, con tutte le difficoltà che questo può comportare.
Vorrei guardare Maria come fa papa Francesco. Egli parla molto di Maria come Madre. Una madre che cura, protegge, si svela e ama senza che le importi nient'altro. Mi ama follemente, la preoccupano le mie paure e le mie cadute. Corre a soccorrermi quando non sono in casa. Mi aspetta svelata sapendo che tornerò per stare al suo fianco. Conosce le mie paure, le cose più nascoste, quelle inconfessabili. Sa dei miei sogni e me li ricorda quando li dimentico perso nel mondo. Maria è mia madre, e vivo sotto la sua protezione. Mi aspetta sempre, mi ama sempre. Diceva papa Francesco: “Tempo di turbolenza, andare a cercare rifugio sotto il manto della Santa Madre di Dio. Così dicono i monaci russi, e in verità è così”. Cerchiamo la sicurezza. E in Maria la troviamo.
Se lo Stato sceglie di equiparare di fatto convivenze e nozze, l’Ue impone che il regime sia omogeneo. Anche per quanto riguarda la pensione di reversibilità
L’avvocato autodidatta, nemico pubblico di Pechino, a Tempi: «Il partito comunista ha instaurato una dittatura e in una dittatura non può esistere una vera legge»
Viaggio a San Benedetto del Tronto, dove un piccolo popolo ha messo in piedi una minuscola, gigantesca sfida al potere costituito nel nome della libertà di educare. Alla bellezza
Cose di democrazia, diritti, giudici e politici premono perché ci si scriva sopra. E lo farò, sono ligio ai doveri. Eppure mi pare tutto distrazione, intervallo per la merendina, rispetto al grande tema. Da russo anarchico e furibondo di sentimenti in questo spazio dove faccio quello che mi pare, prima di tirar su il muro del mio gulag in cui rinchiudere quattro stupide parole, in questa dittatura delle cazzate, dico l’unica cosa che preme quando esco dalle proporzioni fasulle del bene e del male di questo tempo accidioso. La notizia permanente, la casa che brucia adesso, è la persecuzione dei cristiani, cioè la persecuzione di Cristo. Ovvero. La persecuzione di Cristo, cioè la persecuzione dei cristiani. Finché c’è persecuzione di Cristo vuol dire che è vivo adesso. Finché è ucciso, vuol dire che risorge ora. Ma intanto ricordiamolo, stringiamoci intorno al Signore che sono quei nostri fratelli. Francesco insiste ogni giorno nella denuncia. Seguiamolo.
I cattolici sono la seconda confessione religiosa più ampia degli Stati Uniti d’America; ma non si sbaglia se, al di là delle cifre fredde, li si considera la Chiesa maggioritaria del Paese, giacché fare di tutti i protestanti un fascio è impossibile. Le cose stanno però cambiando velocemente. Per la prima volta il numero di chi si dichiara non credente (atei, agonistici, indifferenti) supera quello dei cattolici. Lo afferma un’analisi del Pew Research Centre (Prc) (clicca qui) il famoso istituto di ricerca statistica, demografica e demoscopica di Washington. Nel 2007, anno dell’ultimo censimento religioso effettuato dal Prc, negli Stati Uniti vi erano 227 milioni di adulti e poco più del 78% di essi, cioè circa 178 milioni di persone, si professava cristiana. Nel 2014, anno cui si riferisce la nuova indagine resa pubblica pochi giorni fa, la popolazione adulta è salita a quasi 245 milioni di persone, ma solo il 71%, circa 173 milioni, si professa cristiana. In 7 anni vi è stato un incremento di 18 milioni nella popolazione adulta, ma una diminuzione di 5 milioni tra i cristiani, l’8%.
Nell’elenco mondiale delle Università più quotate e prestigiose, quella di Genova non figura neppure a volerla cercare in fondo alla lista, cioè tra il 900 e il 1000 posto. Del resto, nessuna italiana compare tra le 150 migliori università al mondo e per trovarne una bisogna arrivare tra il 151° e il 200° posto dove si piazzano Bologna con Milano, Padova, Pisa, Roma, La Sapienza e Torino. Dell’ateneo genovese, insomma, neppur l’ombra. Questo almeno fino a oggi. Tra pochi giorni, infatti, le cose potrebbero cambiare e l’università di Genova balzare inaspettatamente nei primi posti di una speciale lista delle accademie più queer e Lgbt friendly del mondo. Venerdì 22 maggio, alle ore 15, nell’Aula Magna verrà presentato "Il doppio libretto universitario. Riconoscimento delle identità di genere e percorsi di transizione", organizzato dal Comitato per le pari opportunità. Questo consentirà alle studentesse e agli studenti in transizione di genere di ottenere, prima dell’eventuale emanazione della sentenza di rettifica di attribuzione di sesso, il rilascio di un libretto elettronico sostitutivo, recante il nome d’elezione corrispondente alla identità di genere del o della richiedente. Basta l’autocertifcazione del voler cambiare sesso e a Marco sarà rilasciato il suo desiderato trans-badge col nome di Maria, Giovanna o Samantha.
Nel 2011 sono stato Rappresentante dell’OSCE per la lotta al razzismo, alla xenofobia e all’intolleranza e discriminazione contro i cristiani e i seguaci di altre religioni. Il 12 settembre 2011 l’OSCE ha organizzato a Roma la prima conferenza internazionale sui «Crimini e incidenti di odio contro i cristiani». Sono grato all’OSCE per avere voluto dare seguito a quell’evento con una seconda conferenza, quattro anni dopo la prima.