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Messaggio del 2 agosto 2013:Cari figli, se solo sapeste, se solo vorreste, in piena fiducia, aprire i vostri cuori, capireste tutto, capireste con quanto amore vi chiamo, con quanto amore desidero cambiarvi, per rendervi felici, con quanto amore desidero rendervi seguaci di mio Figlio e donarvi la pace nella pienezza di mio Figlio. Capireste l’immensa grandezza del mio amore materno, perciò, figli miei, pregate, perché solo attraverso la preghiera cresce la vostra fede e nasce l’amore, amore con il quale anche la croce non sarà più insopportabile perché non la porterete da soli. In unione con mio Figlio, glorificate il nome del Padre Celeste. Pregate, pregate per il dono dell’amore, perché l’amore è l’unica verità, l’amore perdona tutto, serve tutti e vede tutti come fratelli. Figli miei, apostoli miei, grande è la fiducia che il Padre Celeste, attraverso me, la Sua serva, vi ha dato, per aiutare coloro che non lo conoscono, affinché si riappacifichino con Lui, affinché Lo seguano, perciò vi insegno ad amare, perché solo se avrete amore potrete risponderGli. Nuovamente vi invito: amate i vostri pastori, pregate affinché in questo tempo difficile il nome di mio Figlio si glorifichi attraverso la loro guida. Vi ringrazio.

Notizie dai giornali cattolici



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Trasmissione Racconti di un esorcista di Don Gabriele Amorth. Puntata del 13 maggio 2015: Satana in azione.
C’è un fatto che attraversa da nove mesi la cronaca di una città di provincia, come un filo sottile. In apparenza un fatto piccolo, roba minima si direbbe. Ma imprevisto, tenace, resistente. Non perché abbia dalla sua i media (che se ne infischiano) ma perché ci va tanta gente semplice. Parliamo del rosario in piazza ogni 20 del mese, partito nell’agosto 2014 sull’onda della condivisione del dolore e delle sofferenze dei cristiani fatti “esodare” dalle loro case e dai loro terreni nel nord dell’Iraq. Da allora alcune centinaia di persone si ritrovano un’ora la sera in piazza Tre Martiri, a dieci metri da dove Giulio Cesare arringò le legioni, nell’incrocio fra il cardo e il decumano di Ariminum, Rimini. Sotto la luna o sotto la pioggia, il «Comitato Nazarat» raduna le persone a pregare la Vergine Maria rivolgendo un «appello all’umano» - così si chiama il gesto - affinché il cuore di ogni uomo venga toccato e convertito da ciò che succede, anziché girarsi dall’altra parte con indifferenza.
«Non sappiamo se qualcuno dei discepoli era mariconcito (gay, NdA) o la Maddalena era una lesbica. Sembra di no perché molti sono passati tra le sue gambe». Un linguaggio che fa tristezza a doverlo riportare, ma anche questa è cronaca. Sono parole pronunciate dal Presidente della Commissione per la Vita della Chiesa cattolica colombiana, monsignor Juan Vicente Córdoba nel corso di un forum promosso dalla comunità Lgbt presso l'Università delle Ande.
Dopo il caso di Conselice, ecco Terni. Dopo gli insulti alla processione della Madonna ecco l’aggressione a una ragazzina di 12 anni da parte di un suo compagno di classe che non sopportava il crocifisso che portava al collo. In entrambi i casi protagonisti sono ragazzini islamici.
Francesco proclama sante quattro suore, una francese, una italiana, due palestinesi: Maria Alfonsina Danil Ghattas, fondatrice delle Suore del Rosario, e la carmelitana Maria di Gesù Crocifisso (al secolo: Maria Bawardy). Presente Mahmoud Abbas, presidente dell’Autorità palestinese. “Rimanere in Cristo” e coltivare “l’unità fra di noi” sono segni essenziali della testimonianza. Maria Bawardy, “strumento di incontro e di comunione con il mondo musulmano”.