In questo momento, a quest'ora. Ogni minuto. Tutti i giorni. Che ci faccia più o meno orrore, in questo istante nel mondo ci sono 38 milioni di persone – quasi l'intera popolazione della Spagna – che stanno fuggendo.
38 milioni di persone perseguitate in tutto il mondo, e l'escalation mette i brividi perché ogni anno sono di più. Solo in Iraq e solo l'anno scorso, più di 2,2 milioni di persone si sono visti costretti ad abbandonare le proprie case.
Ci sono persone, però, che diffondono speranza con il loro esempio. Persone che non fuggono, che restano per alleviare le pene, la fatica, la paura e la mancanza di speranza di quanti devono fuggire. Gente ammirevole.
Una di queste persone è padre Douglas Bazi, parroco della chiesa di Sant'Elia ad Erbil, nel Kurdistan iracheno.
Lo ha specificato il cardinale di Sarajevo nel corso di una conferenza stampa. Per Francesco previsti oltre 50mila pellegrini dalla regione
Un laboratorio di Lione: «Tra due anni saremo capaci di produrre spermatozoi artificiali». La comunità scientifica frena: «Non speculate, ci vuole cautela»
Più di 5 mila cattolici sono stati uccisi da Boko Haram nella sola diocesi di Maiduguri, nel nord della Nigeria, dal 2009. È quanto afferma un rapporto realizzato dalla diocesi nigeriana e diffuso da Aid to the Church in Need (Acn).
«Ecco, ora lo sapete: io esisto. E ora provate a dirlo a me, che sono omofobo». Lettera a tempi.it: «Non ho bisogno né di leggi o di trattamenti privilegiati, ma solo di essere amato in verità»
«Occorre finirla con l’esclusione dai Sacramenti dei divorziati risposati», «il partenariato di omosessuali e lesbiche deve trovar posto nella Chiesa», «la Santa Famiglia non appare affatto come modello ideale». Queste sono solo alcune delle opinioni espresse da circa 6.000 cattolici della Svizzera, che hanno partecipato tra febbraio e marzo a numerosi dibattiti presinodali, organizzati a partire del questionario su matrimonio e famiglia inviato dalla Santa Sede a tutte le Conferenze episcopali. Questi dibattiti sono stati riuniti in 570 rapporti, condensati in un breve documento di sintesi che la Conferenza episcopale elvetica invierà in Vaticano in preparazione del Sinodo ordinario sulla famiglia di ottobre. Se alcune prese di posizione da parte dei fedeli hanno destato stupore in Italia, in Svizzera «lo stupore è stato molto minore», dichiara a tempi.it Cristina Vonzun, che si occupa di informazione religiosa per il Giornale del Popolo, quotidiano cattolico del Canton Ticino.
Bambini, uomini, donne, anziani, affetti da malattie terminali o no, soggetti a sofferenze fisiche ma anche psicologiche, persone semplicemente stanche di vivere: quasi tutti possono ottenere l’eutanasia in Belgio. Dal 28 maggio 2002, anno in cui la “buona morte” è stata legalizzata, le maglie della legge sono state allargate così tanto che morire è diventato un gioco da ragazzi.
«Difendere i cristiani perseguitati non è un hobby chic», ha dichiarato il cardinale Timothy Dolan, invitato il 7 maggio scorso dall’Hudson Institute a New York a una conferenza sul dramma dei cristiani minacciati dallo Stato islamico in Iraq e non solo. L’arcivescovo della Grande Mela ha elencato sette modi con cui i cristiani occidentali possono aiutare i loro fratelli in Medio Oriente e in tutto il mondo per risolvere questa «emergenza internazionale», riporta il National Catholic Register.
Luca è fidanzato con Manolo, un ragazzo conosciuto in Erasmus a Cracovia, si amano tanto e si vogliono sposare. Ma l’Italia, ahimé, è un Paese di vecchi discriminatori, dunque i ragazzi sono costretti a partire alla volta di Madrid per celebrare le nozze. Lì si che sono “avanti”: festa, paella, cuori rossi e “vi dichiaro marito e marito”. Ma l’idillio finisce presto perché, tornati in Italia, il sindaco di Ingiustolo (nome di “fantasia”) non riconosce il matrimonio. “Questo matrimonio non s’ha da trascrivere, nè ora nè mai – dice il primo cittadino, nelle vesti di un cattivone dalla voce un po’ nazi – altrimenti dobbiamo accettare anche la poligamia”. Luca, allora, decide di prendersi gioco di quel signore così retrogrado, rozzo e anche un po’ ignorante. “Sei tu il poligamo e te lo dimostro”. Per farla breve, Luca fa il giro dell’Europa, si sposa un po’ con tutti. Quando torna in Italia, però, il ragazzo è ancora celibe, dunque il sindaco tontolone e magari pure “uomo di chiesa”, accetta di maritarlo con Anna. In verità però Luca ha già tre mariti in giro per l’Europa: ergo, in Italia c’è la poligamia. Questa è più o meno la morale della favola: fare passare l’idea che se l’Italia non approva i matrimoni omosessuali, automaticamente significa che acconsente alla poligamia.