Non è compito mio frugare nei cassonetti di Medjugorje (onnipresenti e sempre piene da scoppiare!) per rivelarne le brutture. Al contrario, come il cercatore di perle desidero metterne in piena luce le meraviglie perché un bel ringraziamento salga a Dio. I racconti scelti non devono farci credere che tutto sia ingenuamente roseo in questo paesino santo! C'è del rosa, certo, del rosso, del blu ma anche del nero. Il cugino di Vicka, Karlo, l'altro giorno mi ha detto: - Quando ero piccolo e camminavo rasente le case alla sera, sentivo che tutte le famiglie recitavano il rosario. Camminavo al ritmo dei Padre Nostro e delle Ave Maria che sfuggivano da ogni finestra. Oggi, se passo vicino alle stesse finestre, mi arriva solo il rumore dei televisori e questo mi rattrista. Non abbiamo riconosciuto il tempo in cui siamo stati visitati dalla Grazia: é grave. - Padre Jozo constata anche lui: - Nelle famiglie la televisione ha sostituito la preghiera. Quel che non sono riusciti a fare il comunismo e l'islam per secoli contro la fede del popolo, il denaro l'ha fatto in dieci anni... Questi due commenti, fra molti altri, fanno eco al grido della Gospa: non abbandonate la preghiera o sarete perduti! Senza preghiera non abbiamo la vita, siamo dei morti ambulanti. Senza preghiera ci condanniamo l'elettroencefalogramma piatto per quanto riguarda l'amore.
Maria, la Madre di Dio, è il nostro modello di tutto ciò che implica la maternità. La sua fedeltà, la sua umiltà, la sua purezza, il suo amore per Cristo e il suo spirito di sacrificio sono tutti aspetti fondamentali della maternità per i quali dovremmo lottare quotidianamente. Maria è una madre per tutti noi, e ci offre il suo aiuto e il suo manto di protezione mentre cresciamo nella nostra comprensione di ciò che significa essere madre.
Nella seconda guerra mondiale succedeva che per sfuggire alle retate naziste i bambini ebrei recitavano il Padre Nostro e l'Ave Maria; adesso per sfuggire alle milizie jihadiste, quelle che il 2 aprile scorso proprio a Garissa hanno trucidato i cristiani, al catechismo accanto al nome della mamma di Gesù si insegnerà anche quello della mamma di Maometto (Il Sussidiario.net, 11 maggio).
Nel secolo scorso ha vissuto uno degli uomini più famosi per i suoi miracoli e le sue profezie: san Giovanni Bosco. La sua fama si è diffusa ovunque. Ad alcuni annunciava quanti anni avrebbero vissuto, ad altri diceva cosa sarebbero diventati in futuro e a molti leggeva i peccati prima che li dicessero in confessionale. In totale, san Giovanni Bosco ha compiuto più di 800 miracoli.
Un uomo povero sentì parlare delle meraviglie che compiva questo umile sacerdote e corse a cercarlo per chiedergli qualcosa di molto importante: “la formula per vincere alla lotteria”. Voleva che il santo gli dicesse quali numeri doveva scegliere al momento di comprare il biglietto.
San Giovanni Bosco meditò un po' e poi gli rispose con la massima sicurezza: “I numeri magici per vincere alla lotteria sono questi: 10 -7- 14. Può metterli in qualsiasi ordine e vincerà”.
Nel 2010 TJ Joseph era stato accusato di blasfemia e un gruppo di musulmani gli aveva mozzato una mano. Un tribunale di Ernakulam ha dato otto anni di prigione a 10 imputati, due anni ad altri tre. Il procuratore aveva chiesto l’ergastolo. Ancora latitante il principale sospettato.
È da febbraio che Javed David, della “Hope for the Light Ministries”, riceve intimidazioni da “estremisti sconosciuti”. Insieme ai suoi collaboratori dal 2013 aiuta le comunità povere a costruire i loro luoghi di culto.
Francesco ha parlato del colloquio telefonico avuto ieri col Patriarca copto Tawadros: “io ricordavo i suoi fedeli, che sono stati sgozzati sulla spiaggia perché cristiani”. “Morivano col nome di Gesù sulle labbra. E’ la forza dello Spirito. La testimonianza suprema”. Ma c’è anche “la strada ‘martiriale’ di ogni giorno; strada ‘martiriale’ nel difendere i diritti delle persone; strada ‘martiriale’ nel difendere i figli: papà, mamma che difendono la loro famiglia; strada ‘martiriale’ di tanti, tanti ammalati che soffrono per amore di Gesù”.
Entrare nel grande tempio del rito “bio” e scoprire che nessuno qui è venuto per menarla sull’impatto zero, ma per piazzare prodotti tipici e pacchetti turistici.
È il più grande massacro mai compiuto dallo Stato islamico. I soldati sciiti sono stati tutti uccisi con un colpo alla testa. Oggi che l’esercito ha riconquistato Tikrit, quel luogo è meta di pellegrinaggio
Non capita tutti i giorni che la direttrice di un centro abortivo, invece di cacciarli via, chieda di pregare a una schiera di pro life, radunati a dire il rosario all’esterno di una clinica della Planned Parenthood. È quello che è accaduto nell’aprile del 2011 a Sherman, in Texas. La vicenda è raccontata nel libro di recente pubblicazione Redeemed by Grace, scritto dalla protagonista della vicenda, Ramona Trevino.
Il mantello scarlatto attirava il nemico come la fiamma di una candela con le falene. Una dozzina di mani si allungò su di lei quando venne disarcionata. «Arrenditi» le ordinò un cavaliere borgognone. «Non a voi!» replicò Giovanna, in tono di sfida. «Mi sono già arresa a Dio, e manterrò la parola data a Lui». Poi le furono addosso. La Pulzella, la leggendaria creatura che alla testa di seicento cavalieri aveva liberato Orléans dall’assedio di inglesi e borgognoni e aveva condotto il delfino a Reims per essere incoronato, era caduta prigioniera.
Eh, sì, Myriam ha fatto breccia in tutti i cuori. Il video con l’intervista che alla piccola profuga cristiana del nord dell’Iraq ha realizzato la tivù Sat-7 Arabic (per la trasmissione Sat-7 Kids) ha spopolato in rete nelle varie versioni sottotitolate nelle varie lingue. Meraviglia e gratitudine sono le reazioni più comuni registrate fra quanti hanno visto il filmato, espresse in centinaia di commenti. Meraviglia per la serenità e la pazienza con cui una ragazzina di 10 anni mostra di affrontare una situazione in cui le è stato portato via quasi tutto, compresa l’amica del cuore. Gratitudine per la testimonianza di fede semplice e cristallina come può essere quella di un bambino, messa alla prova da eventi sui quali non ha nessun potere: allora la debolezza e l’ingenuità di chi rende quella testimonianza si trasformano in forza e profondità negli adulti che la ricevono.
Sono tranquillamente seduto in un comodo scompartimento del Frecciargento in partenza dalla Stazione Termini. Destinazione Vicenza, per la consueta conferenza serale su gender, educazione, “diritti gay”, famiglia e affini. Mi dicono che Vicenza sia una piazza particolarmente difficile, soprattutto per quanto riguarda il mondo soi-disant cattolico. Me ne accorgo subito leggendo una surreale iniziativa che la Diocesi di Vicenza ha inteso organizzare per mercoledì 6 maggio, a ridosso del mio incontro. Si tratta della presentazione di un libro di Beatrice Brogliato e Damiano Migliorini intitolato “L’amore omosessuale. Saggi di psicoanalisi, teologia e pastorale. In dialogo per una nuova sintesi” (Cittadella Editrice, 2014). Il luogo della presentazione non si può certamente considerare neutro: è il celebre Palazzo delle Opere Sociali in piazza Duomo, edificio di proprietà della diocesi di Vicenza, e attuale sede di uffici diocesani e associazioni cattoliche.
Al termine di un colloquio durato quasi un’ora, il Papa ha regalato al leader cubano una medaglia di San Martino di Tours, ricordando che è necessario “coprire la miseria della nostra gente e promuovere le persone e la loro dignità”
«Il sacramento del matrimonio comporta un impegno preciso: si ama come ama Dio, per sempre. Ci vuole coraggio per amarsi come Cristo ama la Chiesa. Per questo gli sposi coraggiosi son una risorsa essenziale per la Chiesa»,
Narrano le cronache che molti giovani fidanzati abbiano incrociato gli sguardi e mostrato un sorriso di sorpresa nell’ascoltare Papa Francesco mentre vestiva di eroismo l’unione coniugale. Un accostamento all’apparenza provocatorio, in realtà fondato e ben spiegato dal Pontefice, la cui riflessione è arrivata in un mese, quello di Maggio, solitamente nuziale e dunque propizio per interrogarsi sull’essenza e forse pure sul futuro del matrimonio e del sacramento matrimoniale.