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Messaggio del 25 gennaio 2020: Cari figli! Oggi vi invito a pregare ancora di più finché nel vostro cuore sentiate la santità del perdono. Nelle famiglie ci deve essere la santità perché figlioli, non c’è futuro per il mondo senza amore e santità, perché nella santità e nella gioia voi vi donate a Dio Creatore il quale vi ama con amore immenso. Per questo mi manda a voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Notizie dai giornali cattolici



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Una intervista alla biologa e botanica Marzia Boi, ricercatrice al Laboratorio di Botanica del Dipartimento di Biologia dell'Università delle Isole Baleari, a Palma di Maiorca, Spagna. La studiosa, tramite studi sul Sudario di Oviedo, ha individuato uno stesso peculiare polline presente pure sulla Sacra Sindone, l'Helichrysum SP. Queste e altre ricerche sono state recentemente annunciato dall'Università di Murcia (vedi SRM). Abbiamo chiesto alla dottoressa Boi di spiegarci meglio le procedure seguite e i risultati definiti nel corso dei suoi studi, chiedendole anche un parere su alcuni frequenti errori e disinformazioni che a volte capita di leggere o vedere su alcuni mezzi di informazione. L'intervista segue quella rilasciataci dal criminologo direttore dell'Edices, Gruppo di Investigazione del Centro Spagnolo di Sindonologia - Equipo de Investigación del Centro Español de Sindonología.
Circonciso Gesù, la Vergine Maria custodì con ogni cura il «santo prepuzio» e non lo sperse neanche durante la fuga in Egitto. Lo donò infine alla Maddalena e possiamo immaginare che ciò sia avvenuto dopo l’Ascensione al cielo, non essendoci più sulla terra altro vestigio della carne di Cristo. Da Maria di Magdala a Carlo Magno abbiamo uno stacco di secoli e non sappiamo dove l’abbia preso l’angelo che lo consegna all’imperatore in Aquisgrana, mentre toccherà a Carlo il Calvo portarlo a Roma.
Anche Wall Street conferma tesi finora ritenute “confessionali”: per uscire dalla crisi l’Italia deve tornare a fare figli. Il governo rema in direzione opposta
Mentre a Losanna i potenti del mondo cercano di trovare un accordo sul nucleare iraniano, la situazione all’interno del Paese sta cambiando. Pur con tutte le limitazioni note alla libertà di coscienza, i circa 350mila cristiani che vivono in Iran godono di una libertà garantita senz’altro maggiore rispetto ad altri Paesi della regione. Anche se non mancano problemi e violenze. Prima parte di un reportage.
Le cronache sulla tragedia dell’aereo precipitato in Alta Provenza descrivono tutto nel dettaglio, ma ne manca sempre uno. Essenziale. Anche nei giorni del dolore di tante famiglie, nell’elaborazione del lutto, quando si cerca di arginare l’oceano di lacrime che sale dal cuore con la rabbia, manca dalle cronache la sola presenza capace di illuminare la notte oscura del male e della morte: Dio. E’ stato notato che i giornali parlano di soccorritori, volontari e psicologi, ma mai della presenza di sacerdoti… Forse nella Francia della “laicité”, la Francia che legifera contro i segni religiosi negli spazi pubblici, Dio continua ad essere come il Pilota che è stato chiuso fuori dalla cabina: fuori dalla scena pubblica, fuori dalla storia. Del resto è stato proprio un poeta francese come Jacques Prévert a cantarlo: “Padre nostro che sei nei Cieli/ Restaci./ E noi resteremo sulla terra”. Totalmente diverso il comportamento degli americani dopo l’11 settembre 2001 e dopo altre tragedie simili.
Il 13 marzo 2015, secondo anniversario della sua elezione a Sommo Pontefice, Francesco ha compiuto un gesto coraggioso e sorprendente: ha indetto l’Anno Santo della Misericordia” (8 dicembre 2015 – 20 novembre 2016), «affinchè la Chiesa», ha detto, «possa rendere più evidente la sua missione di essere testimone della misericordia di Dio». Parole che richiamano quelle di Giovanni XXXIII l’11 ottobre 1962 quando apriva il Concilio Ecumenico Vaticano II, orientandolo in senso pastorale: «Oggi la sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia invece che imbracciare le armi del rigore... Così la Chiesa cattolica ... vuole mostrarsi madre amorevolissima di tutti, benigna, mossa da misericordia e da bontà verso i figli da lei separati».
Nel suo immortale capolavoro, Le lettere di Berlicche, Clive S. Lewis metteva in bocca al diavolo protagonista un singolare ammonimento nei confronti del nipote Malacoda, diavolo apprendista. Quest’ultimo si affannava a suscitare guerre tra gli uomini, ma il suo maestro lo sferzava dicendogli che non aveva capito niente: è con la pace che, dal punto di vista dei diavoli, si raccolgono i maggiori frutti.
Forse a Gerusalemme, nel giorno dell’ingresso trionfale di Gesù, la folla che lo osannava esultante deve essere stata molto simile a quel gruppo di suore che, in Duomo a Napoli, ha reso omaggio calorosamente a Papa Francesco. Tuttavia quello che poteva essere semplicemente il gesto della fede è stato equivocato banalmente da certo personaggio televisivo che ha dimostrato solo la sua profonda immaturità.
Il conflitto nello Yemen e l’intervento della forza multinazionale araba a guida saudita-egiziana stanno determinando una nuova escalation nella “guerra fredda” tra Iran e monarchie sunnite in atto nel Golfo Persico dagli anni ’80. Come già era balenato in passato, il programma atomico iraniano e la disponibilità di Washington a negoziarne lo sviluppo a fini civili, ha determinato proteste e reazioni in Israele come in Arabia Saudita, Paesi da sempre nemici ma accomunati dalla minaccia nucleare iraniana.