Era la vigilia della festa di San Giuseppe. In uno scompartimento del treno Magonza-Colonia stavano due viaggiatori, un Sacerdote ed un mercante.
Il Sacerdote si accorse che quel signore pregava; lo interruppe nella preghiera e gli rivolse qualche domanda. Venne a sapere che era molto devoto di San Giuseppe e che rientrava in famiglia per trascorrere la festa del Patriarca con la moglie ed i figli. - Dunque, disse il Sacerdote, San Giuseppe è il vostro Patrono? - No, è il Patrono di mia moglie, che si chiama Giuseppina. Il 19 Marzo mi è tanto caro per tutto ciò che nella vita mi è capitato. Fui educato cristianamente; nella gioventù mi allontanai dalla Religione. Mia moglie si affliggeva a vedermi trascurato nell'anima; quando essa alla sera pregava davanti ad un altarino di San Giuseppe, io la burlavo. Cinque anni addietro, in occasione del suo onomastico, le feci un bel regalo; ricevendolo mi disse: Avrei preferito un regalo più prezioso!
- E quale?
- La tua anima! - e cominciò a piangere.
Per consolarla le promisi di accontentarla.
M'invitò ad andare in Chiesa in sua compagnia per ascoltare la predica su San Giuseppe. Accettai. Il predicatore disse fra l'altro: Mai nessuno ha invocato San Giuseppe, senza sentirne la protezione!
Uscendo dalla Chiesa, la moglie mi disse: Tu che spesso sei in viaggio, promettimi che nei pericoli invocherai sempre San Giuseppe. -
Qualche tempo dopo il treno sul quale viaggiavo ebbe un terribile urto. Gridai: San Giuseppe, aiutami! - Nel mio scompartimento eravamo in sette; sei morirono e solo io rimasi vivo.
Da quel giorno sono divenuto Cristiano fervente e tutti gli anni, il 19 Marzo, adorno di fiori e di ceri l'altarino di San Giuseppe e con la mia famiglia mi prostro per ringraziarlo e pregarlo di cuore.
Dal buco nero della malattia alla speranza della guarigione ritrovata anche grazie alla fede e a una visita a Medjugorje. È la storia di Paola Toeschi Battaglia, 45 anni, borgomanerese, attrice e moglie di Dodi Battaglia, chitarrista dei Pooh. Ha raccontato la sua «quasi conversione» in un libro appena uscito per le edizioni Piemme, «Più forte del male».
Oggi inizia la Novena a San Giuseppe. Sempre su Rosario on line, continuano le meditazioni su San Giuseppe (stanno in prima pagina ....).
Quando il papa ha fatto riferimento ai conigli, Rosa Pich-Aguilera Roca non ha battuto ciglio. Per lei, ciò che conta sono la maternità e la paternità responsabili; ritiene che le parole di Francesco siano state male interpretate e si sente totalmente in linea con il pontefice, considerandosi una madre responsabile.
“Nel letto di mamma e papà non entra nessuno”, dice. Né la suocera, né la madre né il sacerdote. Decidere di avere o meno altri figli non spetta a nessuno se non alla coppia, afferma.
Rosa è madre di 18 figli, 3 dei quali già morti. A 24 anni, dopo aver sepolto due bambini, suo marito Postigo e lei hanno deciso di dire un “sì” alla vita che li ha portati fino a dove sono ora. Sono la famiglia con figli scolarizzati più numerosa d'Europa.
«Un miglioramento così repentino non è spiegabile con le sole terapie». E' questo il ritornello che si sono sentiti ripetere dai medici degli ospedali "Profili di Fabriano e Salesi" di Ancona Enrico Silvestrini ed Emanuela Libori, genitori di Anita, una bambina di tre anni affetta dalla sindrome di Kawasaki, originaria di Sassoferrato, in provincia di Ancona.
La caccia all’omofobo, la voglia spasmodica di creare un caso, sono ormai diventate una vera ossessione per associazioni Lgbt e giornali compiacenti. E se il caso non c’è lo si inventa, figurarsi poi se è possibile mettere in mezzo un prete.
I cicloni tropicali si formano sull’Atlantico, vicino all’Equatore. Quelli che riguardano la vita nascente e l’ideologia di genere si formano a Bruxelles e poi si spostano in tutta Europa seminando morte e distruzione. In questa settimana sono due gli appuntamenti chiave che vedranno impegnati gli eurodeputati al Parlamento europeo. Oggi [10 marzo] è previsto il voto sul “Rapporto sull’eguaglianza tra donne e uomini nell’Ue-2013» presentato dall’eurodeputato belga Marc Tarabella di area socialista. Un passaggio della sua relazione recita testualmente: «Il Parlamento europeo […] insiste sul fatto che le donne debbano avere il controllo dei loro diritti sessuali e riproduttivi, segnatamente attraverso un accesso agevole alla contraccezione e all'aborto; sostiene pertanto le misure e le azioni volte a migliorare l'accesso delle donne ai servizi di salute sessuale e riproduttiva e a meglio informarle sui loro diritti e sui servizi disponibili. […] Si tratta di una questione di sanità pubblica», continua il testo, «e di rispetto del diritto fondamentale delle donne sul proprio corpo».