Poiché il papa in Uganda non ha rimbrottato il presidente Yoweri Museveni per le leggi “omofobe” vigenti del Paese africano, l’inglese Guardian se ne è lamentato, e per bacchettare Francesco si è affidato a una sua firma dal cognome inequivocabile: Alon Mwesigwa. «Nonostante le speranze degli attivisti Lgbt», cita testuale l’agenzia Zenit.org. Ma se gli attivisti Lgbt fossero non po’ più colti saprebbero che il Papa ha fatto anche di peggio: ha prestato omaggio con gran pompa al santuario dei ventidue martiri dell’Uganda, il primo gruppo di sub-sahariani canonizzato dalla Chiesa e il cui grande santuario di Namugongo è sempre affollatissimo di pellegrini.
Quei martiri ugandesi non furono tanto uccisi perché cristiani bensì perché, in quanto cristiani, si rifiutavano di accondiscendere alle voglie lubriche del loro re Mwanga II. Erano tutti maschi e pure il re, perciò si trattava di voglie omosessuali.
Vittorio Messori torna alla carica con nuove «Ipotesi su Maria». Il fortunato volume pubblicato da Ares per la prima volta nel 2005, approda in libreria in una veste tutta nuova, in edizione interamente rivista dall’Autore e ampliata di 13 capitoli (150 pagine in più, per un totale di 672, al prezzo di 21,50 euro). Di seguito riportiamo, in anteprima, alcune spigolature tratte dal penultimo capitolo, in cui lo scrittore difende la veridicità di Fatima dalle critiche avanzate dal teologo Enzo Bianchi sulla scorta del padre domenicano Jean Cardonnel.
Il cardinale Mauro Piacenza chiede alla Madonna “la custodia del Santo Padre”, “una grande e rinnovata primavera vocazionale” e “la conferma di Fatima, con il trionfo del Suo Cuore Immacolato”,